di Vittorio Malagutti - l'Espresso
Si chiama Paolo Andrea Colombo. Lavora per Moratti, Rocca, Versace e Mediaset. Ed è vicino a Tremonti. Che ora lo 'promuove' da sindaco a consigliere dell'Eni
In
vent'anni di carriera il commercialista milanese Paolo Andrea Colombo è
riuscito a conquistarsi la fama del super consulente. Del
professionista di pronto intervento capace di sbrogliare le matasse più
complicate. L'uomo giusto cui affidare le chiavi delle holding che
custodiscono affari e segreti di alcune grandi famiglie del capitalismo
nostrano. A Milano, solo per fare qualche esempio, si affidano ai suoi
consigli i Moratti, i Cabassi, i Versace e i Rocca, quelli della
Techint. Il capolavoro del rampantissimo Colombo, però, risale a pochi
giorni fa, quando l'assemblea dell'Eni, su proposta del ministero
dell'Economia, lo ha nominato consigliere di amministrazione dell'Eni.
Un caso più unico che raro, almeno nella storia del gruppo petrolifero.
È la prima volta infatti che il presidente del collegio sindacale si
trasferisce armi e bagagli sulla poltrona di amministratore. In
sostanza su designazione dell'allora ministro Domenico Siniscalco,
nella primavera del 2005 Colombo venne confermato nell'incarico di
sindaco dell'Eni a cui era approdato nel 2002. Pochi giorni fa, invece,
martedì 10 giugno, il professionista milanese ha cambiato ruolo questa
volta su indicazione di Giulio Tremonti.
Risultato finale: d'ora in poi il numero uno Paolo Scaroni troverà al suo fianco come amministratore lo stesso professionista che per sei anni consecutivi ha vigilato sulla gestione del gruppo. Il cambio di casacca in corsa appare quantomeno insolito per un'azienda internazionale delle dimensioni dell'Eni. E infatti, soprattutto tra gli analisti stranieri, la novità è stata accolta con qualche sorpresa. Certo, a Colombo non verranno affidate deleghe operative. Sarà un consigliere d'amministrazione con la qualifica di 'indipendente'. Resta il fatto che, a giudizio di molti specialisti della materia, la nomina non rispetta fino in fondo il galateo della corporate governace. Poco male. Il neoamministratore del gruppo petrolifero gode della piena fiducia di Tremonti. E, a quanto pare, non è solo questione di nomine. Nel 2004 Colombo è diventato consulente dello studio tributario Vitali, Romagnoli, Piccardi associati, così chiamato dopo che il fondatore Tremonti si è fatto temporaneamente da parte per tornare al governo. Da quelle parti è di casa anche Fabrizio Colombo. Il fratello del più noto Paolo Andrea figura infatti tra i partner dell'ex studio Tremonti.
L'incarico nel gruppo petrolifero rappresenta comunque solo l'ultimo acuto di una carriera tutta di corsa, perché, quando si tratta di poltrone, Colombo non è certo il tipo che si tira indietro. I documenti ufficiali elencano almeno una quarantina di cariche in altrettante società di medie, grandi e grandissime dimensioni. Nomi altisonanti, a volte. I Moratti lo hanno nominato sindaco dell'accomandita di famiglia e dell'Inter. I Rocca si affidano a lui per la Techint Cimimontubi e le cliniche dell'Humanitas. Poi ci sono i Versace (consigliere di amministrazione della Gianni Versace spa e della holding Givi) e i Cabassi, che lo hanno scelto per il complesso riassetto del gruppo di famiglia. I buoni rapporti con il mondo berlusconiano sono confermati dalla carica di consigliere in Mediaset e negli anni scorsi Colombo ha fatto in tempo a transitare anche dal board di Rcs quotidiani ('Corriere della Sera') e dal collegio sindacale di Banca Intesa. Un record, forse. Una faticaccia, di sicuro, per un professionista, già collaboratore dell'ex rettore Angelo Provasoli, che trova anche il tempo di lavorare come ricercatore all'Università Bocconi e di gestire una piccola banca d'affari insieme ad Arnaldo Borghesi, finanziere di lungo corso sulla piazza milanese.
"Fenomenale", commentano con acida ironia i colleghi rivali dell'infaticabile Colombo. Il quale, però, dopo tanto correre, ha dovuto adeguarsi alla nuova normativa Consob sul cumulo delle cariche. E così nelle scorse settimane il commercialista bocconiano ha rinunciato all'incarico di sindaco in tre società quotate come Lottomatica, Saipem e Ansaldo Sts. Una sosta ai box per il collezionista di poltrone.
Risultato finale: d'ora in poi il numero uno Paolo Scaroni troverà al suo fianco come amministratore lo stesso professionista che per sei anni consecutivi ha vigilato sulla gestione del gruppo. Il cambio di casacca in corsa appare quantomeno insolito per un'azienda internazionale delle dimensioni dell'Eni. E infatti, soprattutto tra gli analisti stranieri, la novità è stata accolta con qualche sorpresa. Certo, a Colombo non verranno affidate deleghe operative. Sarà un consigliere d'amministrazione con la qualifica di 'indipendente'. Resta il fatto che, a giudizio di molti specialisti della materia, la nomina non rispetta fino in fondo il galateo della corporate governace. Poco male. Il neoamministratore del gruppo petrolifero gode della piena fiducia di Tremonti. E, a quanto pare, non è solo questione di nomine. Nel 2004 Colombo è diventato consulente dello studio tributario Vitali, Romagnoli, Piccardi associati, così chiamato dopo che il fondatore Tremonti si è fatto temporaneamente da parte per tornare al governo. Da quelle parti è di casa anche Fabrizio Colombo. Il fratello del più noto Paolo Andrea figura infatti tra i partner dell'ex studio Tremonti.
L'incarico nel gruppo petrolifero rappresenta comunque solo l'ultimo acuto di una carriera tutta di corsa, perché, quando si tratta di poltrone, Colombo non è certo il tipo che si tira indietro. I documenti ufficiali elencano almeno una quarantina di cariche in altrettante società di medie, grandi e grandissime dimensioni. Nomi altisonanti, a volte. I Moratti lo hanno nominato sindaco dell'accomandita di famiglia e dell'Inter. I Rocca si affidano a lui per la Techint Cimimontubi e le cliniche dell'Humanitas. Poi ci sono i Versace (consigliere di amministrazione della Gianni Versace spa e della holding Givi) e i Cabassi, che lo hanno scelto per il complesso riassetto del gruppo di famiglia. I buoni rapporti con il mondo berlusconiano sono confermati dalla carica di consigliere in Mediaset e negli anni scorsi Colombo ha fatto in tempo a transitare anche dal board di Rcs quotidiani ('Corriere della Sera') e dal collegio sindacale di Banca Intesa. Un record, forse. Una faticaccia, di sicuro, per un professionista, già collaboratore dell'ex rettore Angelo Provasoli, che trova anche il tempo di lavorare come ricercatore all'Università Bocconi e di gestire una piccola banca d'affari insieme ad Arnaldo Borghesi, finanziere di lungo corso sulla piazza milanese.
"Fenomenale", commentano con acida ironia i colleghi rivali dell'infaticabile Colombo. Il quale, però, dopo tanto correre, ha dovuto adeguarsi alla nuova normativa Consob sul cumulo delle cariche. E così nelle scorse settimane il commercialista bocconiano ha rinunciato all'incarico di sindaco in tre società quotate come Lottomatica, Saipem e Ansaldo Sts. Una sosta ai box per il collezionista di poltrone.
SOCIAL
Follow @Tafanus