Chi ha avuto lo stomaco di sopportare, ieri sera, Matrix, sarà stato colpito, come me, da Formigoni nuova versione. Viso glabro, finalmente rasato a zero, senza più la barbetta da un millimetro ex nouvelle-vague da trentenne in carriera: aspetto istituzionale, severo. Insomma, un governatore-governatore. Uno di quelli che non guarda in faccia a nessuno (neanche al notaio Pipitone), e che ha sospeso - addirittura! - le convenzioni alla Clinica Santa Rita! CAZZO!!! ma come si poteva non farlo, dopo che fiumi di abiette intercettazioni hanno provato non meno di 5 omicidi volontari, e circa 90 casi accertati di lesioni gravi, solo per "qualche dollaro in più"? Come si poteva non prendere questo provvedimento, con più di una dozzina di medici in galera, e con 3800 cartelle cliniche su 4000 esaminate, risultate assolutamente truccate ed irregolari?
Ma la cosa tragica non è questa. Chi sia Formigoni, quale sia la sua statura morale, lo sappiamo (o crediamo di saperlo) da lunga pezza. Sfiorato dalle peggiori commistioni fra affari e politica per tutta una via, vissuta in simbiosi con Cmunione e Liberazione. Non vado in ordine cronologico, ma lo ricordo, di volta in volta, collegato a cose non limpidissime come gli scandali della ristorazione scolastica (Comunione & Ristorazione), i giochini con Paolo Berlusconi sulla discarica di Cerro Maggiore, il fiume di danaro svanito in Lombardia Informatica, i corsi di formazione regionali, la storiaccia di una certa cascina nel milanese, la faccenduola di "Oil for Food" in combutta, fra gli altri, con Tareq Aziz, e via sospettando.
Ora, preso da uno slancio di legalismo, ha sospeso (CAZZO & NIENTEMENO) le convenzioni alla "Clinica degli Orrori", ma solo dopo che ha provveduto la magistratura a chiudere di fatto questa porcilaia della Sanità Lombarda in Convenzione, da anni vanto di Formigoni.
Ma noi non siamo gentili, e facciamo a Mentana, al parlamentare-medico del PD Marino, chiamato in studio a fare da foglia di fico a Formigoni, ed alla Barbara Palombelli Prezzemolo, alcune semplici domande, che Marino,Mentana e Palombelli si sono semplicemente astenuti dal fare allo statista - governatore:
-1) E' vero o non è vero che già nel settembre 2007 (sono passati nove mesi!) L'Espresso ha denunciato le porcherie del Santa Rita, sia pure non nei termini puntuali e mostruosi messi in luce dal lavoro fatto da magistrati e GdF? Ed allora perchè aspttare solo oggi a cancellare le convenzioni?
-2) E' vero o non è vero che la stessa inchiesta dell'Espresso mette in luce pesanti e documentati addebiti ad altre "strutture private" milanesi, da sempre nel cuore e nell'anima del Govenatore? (San Raffaele di Don Verzé, San Carlo, San Donato, Sant,'Ambrogio, San Giuseppe, San Pio X, e Dio solo sa quanti altri cazzi di Santi). Il Governatore ci saprebbe dare una convincente spiegazione del perchè tutte queste cliniche santificate conservino la convenzione? Perchè, di fronte alla ormai dimostrata affidabilità dell'inchiesta in questione dell'Espresso, non si è ancora proceduto alla sospensine cautelativa delle convenzioni?
-3) Il Govenatore ieri ha elogiato il sistema lombardo (cioè se stesso) spiegando che la Regione controlla il 5% delle cartelle cliniche delle strutture convenzionale, cioà più del doppio di quanto fissato per legge. Nessuna reazione, invece, rispetto alla notizia, sempre di fonte "Espresso", secono la quale queste fantastiche ispezioni venivano non solo preannunciate e concordate, ma addirittura concordando anche le cartelle cliniche da verificare. Delle due l'una: o L'Espresso mente (ed allora il Governatore dovrebbe querelare); oppure L'Espresso non mente (ed allora Formigoni dovrebbe andarsene, senza aspettare di essere cacciato a calci in culo dai parenti inferociti di morti e mutilati). Tertium nn datur.
-4) Il Governatore ci può ricordare chi ha pagato (fra i suoi mitici mastini della sanità lombarda in convenzione), quando in una clinica dell'amico Ligresti (quello stesso che ora salverà l'Alitalia) morirono carbonizzate 11 (undici persone) per l'incendio di una camera iperbarica, il cui sorvegliante non sorvegliava, ma era in altre faccende affaccendato, ed i cui serbatoi di liquido antincendio, anzichè liquido antincendio, contenevano ragnatele.
Riportiamo in calce pezzi dell'artiolo dell'Espresso sulla sanità lombarda (Novembre 2007) e di Repubblica sulla camera iperbarica (Novembre 1997):
Lo scandalo della clinica Santa Rita, i rimborsi gonfiati del San Raffaele. Indagini anticipate un anno fa da L'espresso con un'inchiesta di copertina sul volto oscuro della sanità lombarda. San Raffaele, San Carlo, San Donato, Sant'Ambrogio, San Giuseppe, Santa Rita e San Pio X: la crème della sanità privata lombarda è nel mirino dell'autorità giudiziaria. E pezzi da novanta come Giuseppe Rotelli, Mario Cal, Francesco Paolo Pipitone, la famiglia Ciardo sono indagati da Guardia di finanza, Nas e Squadra mobile. Sospettati, loro che hanno trasformato la salute in Lombardia in un business da un miliardo e 200 milioni di euro l'anno, di avere corretto, se non corrotto, parte del sistema. (L'Espresso, 11 settembre 2007)
MILANO - Una serie di fiammate successive, nella camera iperbarica trasformata in trappola. Dentro, undici persone abbandonate a se stesse. Sono morti così, i morti del "Galeazzi". Tra le 11,07 e le 11,10 del 31 ottobre - ha assodato l' inchiesta della Procura milanese - nessuno si stava curando di quello che accadeva nella camera d' acciaio. Il tecnico Andrea Bini, che doveva sorvegliare sui monitor le operazioni, stava facendo altro. E la fiammata che racconta di avere visto - ammesso che l' abbia vista - è stata solo l' ultima della raffica di fuoco che sembra abbia investito gli undici sventurati. Per due, tre minuti i prigionieri della camera non hanno avuto nessuno che potesse raccogliere le loro invocazioni di aiuto. (Luca Fazzo, Repubbica 16 Novembre 1997)
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