Costano un terzo del bilancio della giustizia? no: solo il 3,2%
Come è possibile che questo governo di lestofanti, fiancheggiato da giornalisti (di fa per dire ) delle TV a reti unificate, dica da giorni minchiate del tipo "le intercettazioni costano un terzo di tutto il budget della giustizia", oppure che "tutta Italia è intercettata", senza che ci sia uno straccio di giornalista preparato e/o "coraggioso" abbastanza da smerdare questi imbroglioni? Eppure le cifre, riprese oggi sia da Repubblica che dal Corsera, sono a disposizione di tutti, e vengono proprio dal bilancio di Via Arenula. Fonte al di sopra di ogni sospetto.
Dunque, il bilancio della Giustizia: parliamo di 7,2 miliardi di euro. Se fosse vera la versione ripetuta dai fascisti a reti unificate, significherebbe che per le intercettazioni spenderemmo 2,4 miliardi di euro all'anno. Spendiamo invece 224 milioni. In altri termini, la "minchiata" dei destri è di circa 11 volte più grossa della realtà. Una macro-pugnetta senza alcuna attinenza coi fatti, che nessun TG si è premurato di chiamare col proprio nome.
E veniamo agli italiani, che sarebbero TUTTI (o quasi) intercettati. L'ineffabile Angelino Alfano (ma da dove cazzo è spuntato fuori, questa nullità???) fa questo "ragionamento" (chiamiamolo così, per comodità): 125.000 intercettati, con una media di "almeno" 10 interlocutori ad intercettato, significa 1.250.000 mila intercettati. Anche se questo calcolo, fin dalla premessa, non fosse una minchiata, gli "intercettati" di Alfano sarebbero il 2% della popolazione, e non "quasi tutti gli italiani".
Ma questi strapagati, sedicenti "giornalisti" della RAI, impareranno mai a controllare le minchiate, prima di ripeterle ed amplifiicarle a reti unificate? Però il conto dell'ineffabile Alfano è, ancora una volta, truffaldino o cretino. Tertium non datur. Infatti, 125.000 non sono le persone intercettate, ma le "utenze" intercettate. In altri termini, se la magistratura decide di intercettare il sig. Tafanus, mette sotto controllo il fisso di casa, il cellulare, e 11 indirizzi di posta elettronica. Vogliamo dire che il Tafanus è un caso eccezionale? Bene: prendiamo un caso tipico: un fisso di casa, un fisso d'ufficio, un cellulare, un indirizzo di posta elettronica. I 125.000 intercettati dell'ineffabile Angelino si ridurrebbero a 31.000. Vogliamo raddoppiare? 60.000. Siamo all'1 per mille della popolazione.
Le intercettazioni costano tanto? Dipende: intanto lo stato paga alla Telecom le tariffe di dieci anni fa, che erano almeno il doppio di quelle di oggi. Perchè lo stato non pretende di pagare AL MASSIMO quanto un comune cittadino? Infine: costo elevato rispetto a che cosa? vogliamo fare un confronto face-to-face fra costo da una parte, e criminali tolti di mezzo dall'altra?
Poi, il problema "privacy": da un'analisi comparata con le altre legislazioni europee, quella italiana in materia risulta essere, di gran lunga, la più garantista. Di che cazzo stiamo parlando?
Indine, sembra che ben 'l'80% delle intercettazioni in atto riguardi già la criminalità organizzata. Vogliamo continuare ad intercettare la criminalità organizzata? bene, allora il costo residuale delle intercettazioni (quelle che il nano non vuole), si riduce al 20% di 224 milioni, e cioè a 45 milioni. Davvero vogliamo rinunciare al principale strumento d'indagine per corruttori, concussori, falsificatori di bilancio, stupratori, assassini, medici amputatori di cliniche private, lenoni, spacciatori di droga, nazisti, e quant'altro, per 45 milioni? Il nano ci faccia sapere. Però, visto che in genere non prende le sue decisioni senza aver fatto prima un sondaggio, lo faccia. Siamo pronti a scommettere che oltre il 90% della "ggente" non gradirebbe un provvedimento che sembra fatto apposta per proteggere se stesso e la Casta in genere. Insomma, questo pagliaccio è al governo da un mese, e già arriva in Parlamento la prima legge-vergogna della nuova serie, che sarà prontamente applaudita dai suoi scherani (inclusi gli alleati nazionali) senza il minimo rossore sulle gote.
PICCOLO SAGGIO DELLE INTERCETTAZIONI CHE IL NANO NON VORREBBE PIU'
(Corsera - 9 Giugno 2008) - MILANO - Le responsabiltà dello scandalo della clinica milanese Santa Rita emergono con chiarezza dalle intecettazioni. «Pipitone prenderà i più delinquenti del mondo che gli faranno guadagnare miliardi nel calcolo delle probabilità... se anche li cascano la colpa è dei medici e lui viene fuori pulito». Sono le considerazioni di Arabella Galasso, medico della casa di cura Santa Rita, in un dialogo intercettato nell'ambito dell'inchiesta sulla nuova 'sanitopoli' milanese e riportato nell'ordinanza del gip Micaela Curami nel capitolo che riguarda il notaio Francesco Paolo Pipitone, titolare della clinica privata e finito agli arresti domiciliari. Secondo il giudice Curami dalle conversazioni intercettate emerge che Pipitone non solo era a conoscenza del sistema, ma lo ispirava e lo dirigeva. Inoltre da due dialoghi della dottoressa Galasso risultano «chiarissime»le responsabilità di Pipitone. Il 18 luglio del 2007 Arabella Galasso, al telefono con una tale Clara, dice: «Questo cosa vuol dire, che Pipitone prenderà i più delinquenti del mondo che gli faranno guadagnare miliardi nel calcolo delle probabilità ... se anche li cascano la colpa è dei medici e lui viene fuori pulito. Quante prob... voglio dire se prende una macchina da guerra come Scarponi... che opera anche quelli che non hanno bisogno che... che si mette a contraffare le cartelle... lui guadagna, poi dopo i Noc fanno le ispezioni a campione... non è mica detto che acchiappino Scarponi, intanto lui ha guadagnato però, capisci?».
LE ACCUSE: «SONO CRIMINALI» - Poco più avanti la dottoressa Galasso prosegue: «Quindi questo è l'ennesimo mezzo che danno a questi proprietari di merda di speculare, perché parliamoci chiaro quando un intervento vien pagato 8.000 euro e noi ne prendiamo 700 gli altri 7.300 se li intasca il Pipitone». Il medico poi prosegue: «Allora adesso il suo gioco più conveniente è quello di mettere dentro quelli che si sa essere... fetenti, perché tanto lui dice se li cascano io li butto fuori, non mi può dir niente nessuno, la colpa è loro. Quindi se adesso c'è un controllo sulle cartelle, se fino ad oggi c'è stato il vice direttore sanitario che passava le cartelle una ad una e ti chiamava se i Drg erano pompati e te li faceva rifare, adesso lui gli toglierà quella mansione perché tanto a me che cazzo me ne frega se il medico sbaglia paga lui». E ancora: «Ma è normale che sia così perché quando un chirurgo è pagato a prestazione, se vuole guadagnare deve fare più prestazioni, mentre una volta il ricovero era pagato a giornate...». In un'altra telefonata, con la madre, del 24 luglio 2007: «Lui deve capire che non può far venire a lavorare dei banditi, che contribuiscono a farci finire sui giornali perché la verità è questa, perché è inutile che lui si tira fuori dalle responsabilità, la gente a lavorare lì la fa venire lui e finché ci sono stati gli onesti non è mai successo niente; adesso vengono dei medici che sono altro che da denunciare per truffa, son dei criminali».
BREGA MASSONE: «DEVI FARE I DRG» - Un'altra intercettazione emersa è di Pier Paolo Brega Massone, il chirurgo della Santa Rita arrestatonell'ambito dell'inchiesta dei pm Grazia Pradella e Tiziana Siciliano. Secondo lui un medico, per fare il primario o semplicemente lavorare alla Santa Rita, «deve avere i pazienti» e «fare i Drg» (ovvero i rimborsi del Servizio sanitario nazionale). Brega Massone ne parla al telefono con Gianluca Merlano, l'ex vicedirettore sanitario della struttura sanitaria. La conversazione tra i due, depositata tra gli atti d'indagine, risale al 18 ottobre, tre mesi dopo le perquisizioni della Guardia di finanza. I due stanno parlando dei loro colleghi candidati per lavorare alla clinica. Merlano chiede al primario: «Ma scusami... ma uno da Bologna cosa fa, viene a stabilirsi a Milano al Santa Rita?». Brega Massone: «Sì, sì e poi si deve rendere... deve avere i pazienti, perché poi il problema di tutte queste persone è che qui non è che vieni a fare il primario, forse non gli hanno spiegato bene, qui tu devi fare i Drg, cioè tu devi comunque avere i pazienti, se non li hai che cazzo fai? Vivi con gli 80 pazienti in un anno che ti passa il pronto soccorso, di cui magari 10 adesso non li puoi più operare perché son tutti Tbc?».
«ASPETTANO IL TRAUMA TORACICO» - Nella conversazione Brega Massone prosegue: «Cioè fai il calcolo. Io calcolavo il mio Drg su 400 pazienti l'anno. Questi cosa lo calcolano, su 70 pazienti? Chi paga Presicci? Chi paga Pansera?». Il chirurgo arrestato sottolinea: «Cioè... qui il problema è che uno o è pazzo, prova, viene e poi cosa fa? Cioè l'intento di Santambrogio era quello di reclutare questi pazienti, capito, che prendevo io. Ma non hanno capito un cazzo perché io li prendevo da tutte le parti. Questi qua dove li portano?». E Merlano: «Sì, questi aspettano il trauma toracico...». Brega Massone: «Ma se... ma se di trauma toracico ne arrivano cinque in un anno...». Merlano: «Anche meno...». Il primario poi dice: «Ma se anche te ne arrivano cinque fai il calcolo. Sono 70 mila euro... lordi (...) in un anno, cioè io». Merlano interviene ancora: «Non paghi l'equipe». A questo punto Brega Massone replica: «...Ma io sono obiettivo. Io aspetto solo, come si dice sulla sponda, che qualcuno venga a fare meglio di me, è impossibile, mi fa piacere che Di Mattia sia così pezzo di merda e comunque quando lo incontro glielo dirò, perché questo me lo aveva già detto Presicci, ah no me lo avevi detto tu».
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