Ieri sera, nel solito bar del solito villaggio turistico, stracolmo di una umanità in mutande firmate, che rappresentava bene lo spaccato dell'Italia ignorante, berlusconiana e pallonara, alle note dell'inno di Mameli il popolo dell'infradito, dimentico dei problemi di ieri e di domani, si alza in piedi, a cantare l'inno (ritmo, parole e tonalità: puri optionals). Aspetto fiero, mano destra sul coccodrillo della Lacoste, e cioè nella posizione dove normalmente dovrebbe battere un cuore da patriota. Basta uno stadio urlante, e le vergogne parlamentari del primo mese del nano sono subito dimenticate. Forza, Italia!
All'inizio della Marsigliese, tutti ad ululare come cani rabbiosi. Scenetta da teatro dell'assurdo: in questa canea, Marisa ed io ci alziamo in piedi, ed iniziamo a cantare a squarciagola, insieme ai "bleus" francesi:
...allons enfants de la Patrie, Le jour de gloire est arrivé! Contre nous de la tyrannie, L'étendard sanglant est levé, Entendez-vous dans les campagnes mugir ces féroces soldats? Ils viennent jusque dans vos bras egorger vos fils et vos compagnes!
Aux armes, citoyens, formez vos bataillons, Marchons, marchons! Qu'un sang impur abreuve nos sillons!. Que veut cette horde d'esclaves, de traîtres, de rois conjurés?...
...eccetera. Distillato di retorica, come il nostro inno. Ma Il fatto è che proprio non ce la sentivamo di non manifestare contro il branco.
Della partita, che dire? Tre reti in tre partite, tutte su calci piazzati (un rigore e due punizioni, di cui una fortunosamente deviata). Nessun goal su azione. 0-3 contro l'Olanda. Il bomber della serie A italiana in panchina per 3 ore e mezza su 4 ore e mezza; il bomber della serie A tedesca che solo ieri riceve otto palle giocabili nell'area piccola, ne butta fuori sei, e ne tira due debolmente addosso al portiere. Record ineguagliabile. Ci voleva solo la Francia di Domenech per farci resuscitare.
Domenech è l'unico allenatore che riesca ad essere antipatico sia ai suoi connazionali che ai suoi avversari. Uno dei pochi aspetti positivi della sconfitta della Francia è che il mondo si libera di Domenech. Purtroppo l'Italia non si libererà di Donadoni, che continuerà a fornire formazioni e tattiche "random", tirate fuori dal cestello della tombola.
L'Italia berlusconiana ringrazia i circenses de noantri, che faranno dimenticare, fino a domenica prossima, che in parlamento si sta procedendo a lunghe falcate verso la demolizione delle regole democratiche.
L'Italia pallonara, così ben rappresentata dal Corrierone, spara senza vergogna un titolone in prima pagina: "L'ITALIA S'E' DESTA". L'Italia dei piedi, non quella della testa.
Senza vergogna.
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