Caro Silvio,
miconsenta di chiamarla Silvio. Miconsenta di avanzare l'ipotesi che lei (e non i magistrati) sia ormai diventato la vera metastasi della democrazia. Non se la prenda, e non mi mandi i carabinieri. Identificatelo!!! Lo ha già fatto con uno che le ha urlato "Buffone!". Eviti di rifarlo anche con me. Perché vede, dato che lei, per sua stessa autocertificazione, è uomo saggio e giusto, che mai commetterebbe reato, e dato che lei stesso ha definito i magistrati "metastasi della democrazia", devo supporre che dare questo appellativo a chicchessia non costituisca reato, ma una simpatica espressione di un giudizio politico.
Carosilvio, miconsenta. Lei è un coglione. Non mi mandi i Carabinieri. Identificatelo! No, carosilvio, il mio è solo un giudizio politico. Chi vota Forza Italia, a mio modesto parere, non può che essere un coglione. Ricorda? lo ha detto lei di chi votava PC-PDS-DS, ed ora PD: si da il caso che io sia sempre stato uno di questi. Sono sempre stato un coglione. Lo dico io di chi vota Forza Italia. Lei, poi, parafrasando i suoi modi ed il suo linguaggio, potrebbe essere considerato (il condizionale è d'obbligo) doppiamente coglione, perché non solo vota "Forza Italia", ma ne è anche l'ideatore ed il padre-padrone.
Carosilvio, miconsenta. Lei è la metastasi della democrazia, che sta infettando tutti i gangli vitali di un moderno stato democratico. Dopo aver conquistato il potere legislativo e quello esecutivo, lei sta viaggiando a grandi falcate (oddio... grandi per quanto le è consentito dalla sua statura...) verso la sottomissione del potere giudiziario.
Carosilvio, del quarto potere non parlo, perché è già tutto suo, di fatto. Quando si controlla metà dell'etere per averne la "mera proprietà", e l'altra metà attraverso l'uso canagliesco dei poteri legislativo ed esecutivo, che le consentono di controllarne i vertici, l'appropriazione indebita dei mezzi di comunicazione non suoi è di fatto compiuta. A proposito, se lo sente, mi saluti tanto il caro Agostino Saccà.
Carosilvio, miconsenta. Lei, metastasi della democrazia, ha con Montesquieu le stesse affinità elettive che hanno o avevano l'amico Putin, Breznev, Mussolini (di cui ha assoldato la nipotina), Taksin Shinawatra, Bokassa, Mugabe ed il Bill Clinton della "Sala Orale".
Lei ha un senso dello stato che le ha consentito di occuparsi, per gran parte del suo tempo da "statista", più dei cazzi suoi che dei cazzi miei. Un breve e certamente non esaustivo excursus? ostacoli di ogni tipo alla ratifica del mandato di cattura europeo; depenalizzazione del falso in bilancio; legge Gasparri sull'assetto TV e sul mitico SIC (Sistema Integrato della Comunicazione), che tanta ilarità ha suscitato nel mondo; legge Frattini su conflitto d'interessi e sulla "mera proprietà"; giudizio d'appello al quale dovrebbe poter accedere solo l'imputato, e mai la pubblica accusa; accorciamento dei termini di prescrizione dei reati; svuotamento della legge costituzionale sull'obbligatorietà dell'azione penale; sospensione dei processi "scelti a caso", ma non tanto, visto che "per caso" sospendono anche i suoi; riproposizione del lodo Maccanico, pardon Schifani, pardon Angelino Alfano (ma da dove cazzo lo ha tirato fuori, uno così??? va 'bbè che prima c'era un ingegnere acustico, e che noi siamo riusciti a nominare persino Clemente Mastella, ma, insomma! c'è un limite a tutto. O no?).
Adesso, carosilvio, emerge in tutta la sua sconcia bruttezza il vero sorriso del caimano. La sua ossessione. L'attacco finale alla autonomia della magistratura. Evitare in ogni modo, costi quel che costi, che il processo Mills arrivi a sentenza. Presto, fare presto! Tutto per decreto. Tutto ciò che la riguarda ha i "necessari requisiti di necessità ed urgenza". Anche le impronte digitali dei bambini rom. Come cazzo abbia fatto questa democrazia a sopravvivere per 60 anni senza prendere le impronte digitali ai bambini rom, è cosa che non riusciamo a capire né noi, né i nostri amici comunisti delle Edizioni Paoline. E' vero, lei dai suoi camerieri di AN, della Lega e della DC ha avuto tanto: una serie infinita di vergognosi appecoronamenti. Ora passano alla cassa, e lei deve fare una marchetta persino con Maroni, persino con le impronte digitali ai bambini rom. A TUTTI i bambini rom. A prescindere. Anche ad Arcore (Italia - 2008) arriva, finalmente, la notte dei cristalli. Viva il nazifascismo. Carosilvio, ma non avverte un brivido di vergogna? Con che coraggio si guarda in faccia, la mattina, quando si pettina l'asfalto che ricopre il suo cranio?
E, last but not least, arriviamo al VERO punto dolens: le intercettazioni. Non che lei abbia veramente a cuore la privacy di chicchessia che non sia la sua sacra persona, vero? In fondo è roba (anzi, robaccia) sua anche un certo tipo di "giornalettismo" sconcio, che ha fatto dei teleobiettivi da 1000 mm. di focale uno strumento di "intercettazione" visiva. Una foto rubata, una didascalia ambigua, ed il gioco è fatto. Come pure le appartengono trasmissioni di pura intercettazione come "striscia" o come le Iene. E' bello mostrare Nilde Iotti che si scaccola, vero Presidente? E che cazzo c'entra questo con la politica? O fare a tradimento le analisi sull'uso di stupefacenti ad inconsapevoli parlamentari. Presidente, ci illumini: se anziché usare un cavo telefonico, si "intercettano" le persone con un teleobiettivo da bird-watching, o con un possente microfono direzionale, o detergendo il sudore di qualcuno con un fazzoletto e facendo le analisi chimiche ad insaputa delle non-inquisite ed inconsapevoli vittime, come definirebbe la faccenda? Una goliardata? Oppure una violazione della privacy fatta per soddisfare la vomitevole bulimia di porcate dei suoi lettori-elettori di riferimento? E come giudicherebbe il comportamento del suo amico Littorio Feltri, che pubblica l'elenco, completo di indirizzo, di indagati per pedofilia, mettendone a rischio non solo l'immagine, ma anche l'immunità fisica, prima ancora che ci sia un rinvio a giudizio?
Infine, quello che è forse il vero, lurido, inconfessabile motivo della sua fretta sul tema "intercettazioni", tanto che adesso parla non già di un DDL, ma addirittura, e senza vergogna, di un decreto legge che sarebbe immediatamente operativo: le 8.450 intercettazioni ancora vaganti minacciosamente nell'aere, di cui alcune, o forse tante, o forse troppe, riguarderebbero la Sua Esimia Persona, e non per fatti di corruzione o di concussione, ma per boccacceschi risvolti che, riguardando un uomo di 72 anni, assumono contorni patetici. Se ne parla, sempre di più, sempre con maggior insistenza, sempre con maggiori dettagli. Ne parla non solo Dagospia (sarebbe il male minore), ma ne parla Repubblica, Il Riformista, La Stampa e cento altri giornali. Questa storia, che riprenderemo più tardi, perchè ora abbiamo fretta di far uscire la nostra "lettera aperta", potrebbe e dovrebbe avere una titolo o da filmetto porno, o da filmetto dell'orrore.
Carosilvio, faccia lei, che di comunicazione è il più grande esperto di tutti i tempi. Per conto nostro, modesti artigiani nel ramo, proporremmo un titolo didascalico, alla Lina Wertmueller: "Riusciranno i nostri non più giovanissimi amici ad uccidere ed occultare il cadavere della Pornostoria Verbale e non Orale di un non più giovanissimo Pornopresidente in combutta con Sorprendenti Pornoministre e Porno Vice Sotto Segretarie"?
(Continua)
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