CORSIA PREFERENZIALE - (di Paolo Biondani)
Già nel 2007 i tecnici della Regione denunciarono l'assenza di controlli sulle cliniche private. Ma il governatore Formigoni ha ignorato il dossier
Per trasformare la sanità in una macchina da soldi manovrata dai politici, basta azzerare l'efficacia dei controlli sulla spesa pubblica. Le cause della degenerazione di un sistema dove "i malati servono a produrre profitti", mentre i medici diventano "sciacalli" (così i giudici di Milano riassumono l'inchiesta sulla clinica Santa Rita), vengono confermate anche da documenti interni alla Regione Lombardia, finora inediti. Già 13 mesi prima dello scandalo, i tecnici di fiducia del governatore ciellino Roberto Formigoni denunciavano che i nuclei regionali di controllo (Noc) non riescono mai a scoprire "nessuna anomalia".
In giugno, quando 14 arresti decapitano la clinica d'oro del notaio Francesco Pipitone, Formigoni capisce che non può più gridare al complotto ordito da "magistrati politicizzati, giornalisti, Confindustria e Cia", come aveva fatto nel 2005 per l'affare Oil for food. "Ben vengano queste inchieste", dichiara questa volta il governatore al 'Corriere': "Basta con i medici che prendono un premio per ogni operazione in più. Cambieremo il sistema dei rimborsi". Ma allora è vero che finora la Regione arricchiva le cliniche senza verifiche? Formigoni nega: "In Lombardia c'è il sistema di controlli più vasto d'Italia. Nel solo 2007 abbiamo recuperato 29 milioni". Antonio Mobilia, direttore fino a dicembre dell'Asl Città di Milano, è ancora più audace: "L'inchiesta è partita da una nostra segnalazione. E in settembre avevamo sospeso la convenzione per la chirurgia toracica".
Peccato che il presunto reparto-killer sia stato riaccreditato dopo due mesi. Mobilia in realtà l'aveva sospeso solo un anno e mezzo dopo l'avvio delle indagini giudiziarie. Tra il 2000 e il 2006 la sua Asl ha più che raddoppiato i rimborsi alla Santa Rita: da 22 a 49 milioni. E nel marzo 2006, mentre la Guardia di finanza riceveva il primo anonimo, Pipitone festeggiava l'ennesimo boom dei ricavi ("Più 49 per cento"), "grazie all'accreditamento di altri 95 posti letto in chirurgia toracica e neurochirurgia".
Nel luglio 2007 le due pm, Tiziana Siciliano e Grazia Pradella, denunciano al Senato che "gran parte delle strutture private milanesi", compresa la Santa Rita, sono indagate per truffe milionarie: "Gonfiare i rimborsi è una prassi sistematica", che i finanzieri hanno scoperto "semplicemente incrociando i dati della Regione ed evidenziando così i rimborsi anomali". Le stesse pm segnalano "la completa inutilità dei controlli regionali". E rivelano che "già nel maggio 2007 l'apposito Gruppo di valutazione ha confermato tutte le anomalie in un rapporto alla Regione".
Nel documento, mai pubblicizzato, i tecnici di Formigoni contestano proprio "la mancanza di un serio controllo nella gran parte delle strutture". E giudicano "difficilmente comprensibile la quasi totale assenza di sanzioni" anche dove si registra "un'alta percentuale d'irregolarità". Il problema è che la Regione interviene solo se "superano la soglia del 5 per cento": un livello "impossibile da dimostrare nella pratica", perché appena ci si avvicina, i Noc si fermano. Questa mancanza di controlli riguarda tutti i rimborsi, non solo le cliniche indagate. Una torta enorme. Dal 1995 a oggi la Regione ha distribuito alla sanità privata più di 30 miliardi di euro.
II giro di vite nei controlli è stato finora solo annunciato da Formigoni. In dicembre, nell'ultima lottizzazione, la Lega ha scalzato Mobilia dalla Asl: il manager di An è stato riciclato come direttore dell'ospedale San Carlo di Milano. Dove in maggio si è fatto intercettare mentre "l'amico Pipitone" gli chiedeva di "assumermi 'sta dottoressa". Dopo gli arresti, il notaio ha nominato presidente della Santa Rita l'avvocato Luigi Colombo, che ai clienti inglesi si presenta come "consigliere del presidente lombardo". Il suo studio è legatissimo a Cl. E al Pirellone c'è già chi profetizza una vendita al San Raffaele, l'ospedale di don Verzè. Che dopo le prescrizioni del '99 ora è di nuovo inquisito per i rimborsi-truffa.
Santa Rita, la mossa della procura: una perizia per provare gli omicidi
(Walter Galbiati e Oriana Liso - Repubblica)
MILANO - La procura insiste: nella clinica Santa Rita sono stati commessi omicidi volontari sui pazienti. E una nuova consulenza dimostrerà il nesso causale tra gli interventi «inutili e dannosi» e le morti. È questa la prossima mossa della procura nell' inchiesta sulla clinica milanese [...] per stabilire che le operazioni sono state causa prima dei decessi. Per i magistrati Brega, che resta in carcere per le lesioni gravi e gravissime, la truffa al Sistema sanitario nazionale e il falso, aveva messo in conto la possibile morte dei pazienti - non solo quei cinque, visto che altri venti casi sono al vaglio - pur di ottenere i rimborsi dalla Regione.
L'inchiesta potrebbe intanto virare sul versante politico, spinta anche dalle intercettazioni telefoniche. Una in particolare getta un'ombra oscura sui rapporti tra la Regione e il proprietario della clinica Santa Rita, il notaio Francesco Paolo Pipitone. Il 14 marzo 2008, il notaio alza il telefono per chiamare Gian Carlo Abelli, assessore alla Famiglia e Solidarietà sociale della Regione Lombardia, ora anche vice coordinatore nazionale di Forza Italia. Abelli è una persona importante nella sanità lombarda, è stato presidente del Policlinico di Milano (1989-1994) e dell' Ospedale San Matteo di Pavia (1976-1980), clinica convenzionata con la Santa Rita. In quei giorni di marzo si stava decidendo la stipula del contratto annuale tra la Asl e la Santa Rita, un contratto da circa 50 milioni di euro da depositare entro la fine del mese. È un contratto difficile da rinnovare perché non solo a settembre dell' anno prima su segnalazione dei Noc era stata sospesa la convenzione con il Sistema sanitario nazionale (riassegnata dopo solo due mesi), ma anche perché nel frattempo è cambiato il direttore generale dell' Asl di Milano.
Ad Antonio Mobilia (Alleanza Nazionale), siciliano come Pipitone, è subentrata Maria Cristina Cantù (Lega Lombarda) [...]
...insomma, nella Capitale Morale d'Italia il "Partito del Buon Governo" di Berlusconi, il "Partito dalle Mani Pulite" di Giangranco Fini, e il "Partito di Quelli che Roma Ladrona" di Umberto Bossi hanno già trovato il modo di collaborare. Tutti "tengono famiglia"...
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