"Che disastro in piazza Navona! sporcata la storia dei girotondi" - "Sono avvilito: nel 2002 facevamo politica, non antipolitica come ora"
(di Simona Poli - Repubblica)
FIESOLE - C'è una sola parola secondo Nanni Moretti per sintetizzare quello che è successo in Piazza Navona: "disastro". Lui che nel 2002 ha guidato i girotondi contro Berlusconi non perdona agli "irresponsabili organizzatori" della manifestazione romana di tre giorni fa di aver "sporcato tutto" e "oscurato con gli interventi di Grillo e della Guzzanti gli obiettivi dell'evento e persino la stagione dei movimenti del 2002, che era un'altra cosa. "Noi facevamo politica e non antipolitica. Eravamo associazioni di persone nate fuori dai partiti che però volevano dare una delega ai partiti della sinistra che erano ancora sotto choc per la sconfitta del maggio 2001. Questa è la verità, anche se di noi alcuni giornali hanno fatto una caricatura, io stesso sono stato rappresentato così e pazienza".
Ma quello che è successo martedì scorso è qualcosa di peggiore, l'immagine che ne viene fuori fa a pezzi quel che resta del sogno di quei giorni. "Sono davvero molto avvilito", confessa Moretti, "e mi dispiace che in questo disastro sia stata coinvolta una persona come Rita Borsellino. È' stato ascoltando il suo discorso per radio che ho deciso di affacciarmi in piazza l'altro giorno, pur non avendo aderito all'iniziativa come mi era stato chiesto. Ma quando sono arrivato ha subito attaccato a parlare Beppe Grillo e sono andato via immediatamente. Sarei anche curioso di capire come abbia reagito la gente di fronte a quelle banalità offensive. Come si fa ad invitare Grillo, che ha insultato tutto e tutti allo stesso modo, "topo gigio, psiconano" ma cos'è? Devo ridere, che roba è?".
Scuote la testa Moretti e continua il pubblico sfogo. "Quando si fanno queste cose bisogna saper distinguere, tra l'altro due dei tre organizzatori li conosco bene, sono frastornato. E non bisogna trovare scuse o alibi nella non tempestività con la quale in queste settimane si è mosso o non si è mosso il Pd". A Veltroni il regista non si sente di dare consigli, piuttosto preferisce sottolineare come la sinistra stia vivendo "un periodo piuttosto intenso di autodistruttività" [...] Lo spazio rimasto vuoto a sinistra del Partito democratico non viene riempito da niente e da nessuno" [...] "Manca un progetto politico e mancano anche le persone e la generosità".
"Con quell'intervento che dette il via alla mia imprevista avventura politica io, nel migliore dei casi, non avevo niente da guadagnare. E se allora ho avuto ragione oggi sono ancora più dispiaciuto. Allora il germe dell'autodistruttività non c'era, io non ho mai avuto il mito dell'elettorato buono contrapposto ai vertici cattivi dei partiti. Quei girotondi erano rivolti a tutti i cittadini e mi piace pensare che con noi sfilasse anche qualche elettore di destra. Per cinque volte abbiamo avuto un candidato premier proprietario di tre televisioni, questo non succede in nessuna democrazia europea, però chi come me ogni tanto prova a ricordarlo viene considerato noioso, ripetitivo, dicono che di queste cose agli elettori non importa niente, perché in Italia purtroppo manca un'opinione pubblica. Delle condanne di Previti e Dell'Utri lo stesso, non interessa capire più di tanto, un ragazzo cresciuto in questi anni trova normale che il capo del governo abbia le tv e noto che ormai c'è una certa rassegnazione anche sull'ipotesi che questa persona possa diventare presidente della Repubblica, il che mi pare davvero un po' eccessivo" [...]
Sottoscrivo al 100% l'intervista di Nanni Moretti. Per sgombrare ancora una volta il campo dalle polemiche: io, come alcuni amici romani possono testimoniare, in quella piazza avrei, inizialmente, persino voluto esserci. Poi sono stato dissuaso da ragioni di salute, ma anche dalla paura di scoprire di aver speso soldi, tempo e fatica, per ritrovarmi ad ascoltare, foss'anche per una frazione della manifestazione, gente con la quale NON VOGLIO AVERE NIENTE DA SPARTIRE. Male ha fatto Flores ad invitarlo. Malissimo ha fatto evitando di dirlo chiaramente. La delusione di Nanni Moretti è la mia delusione. Se fosse capitato a me, dopo ore di treno da Milano, caldo, disagi, stanchezza, la "sorpresa" mi avrebbe fatto incazzare come una bestia.
Molti amici (alcuni sui commenti, altri per e-mail) hanno segnalato la "memoria difensiva" di Marco Travaglio. Come tutti sanno, Marco è un giornalista che stimo, e del quale spessissimo ho postato i "carta canta". Non ne stimo la sua frenetica attività, da un anno a questa parte, di grillino in servizio permanente effettivo. Da un anno esiste una compagnia di giro, che ruota intorno a Grillo, costituita da Travaglio, Di Pietro, D'Arcais, Pardi. C'erano anche - ma non so se ci sono ancora - Adinolfi, Beha, Veltri, De Magistris. Lo ricordo perchè un "indiziato di reato" non può essere prodotto come testimone. Tradotto: cosa me ne faccio di una testimonianza di Travaglio su una manifestazione nella quale Travaglio è stato parte attiva, sia come sponsor che come oratore?
Da settembre del 2007 rimprovero a Travaglio (e lo faccio anche sul suo blog) di non aver più scritto UN SOLO CARTA CANTA su Di Pietro. Eppure mi si darà atto che volendo (e non è escluso che un giorno possa farlo io) su Tonino il materiale non mancherebbe... Si potrebbe cominciare, ad esempio dalle dichiarazioni pre-elettorali e post elettorali sul Gruppo Parlamentare unico PD - IdV... Ecco, questo è quanto, e non ci tornerò più: una piazza potenzialmente bellissima, rovinata imprudentemente dall'insipienza degli organizzatori, che hanno imbarcato, stupidamente e forse, anche con un tantino di malafede, un populista ignorante. Oggi non si parla della tanta, bella gente che affollava la piazza, ma delle coglionate di masaniello. Ci sta bene. Tafanus
L'articolo di Furio Colombo su MicroMega:"Quel che è mancato l’8 luglio"
(di Furio Colombo)
La sera dell’8 luglio, in Piazza Navona, non ho potuto non ripensare al primo girotondo, al Palavobis di Milano organizzato e condotto da Flores D’Arcais, all’esordio severo e dignitoso di Paolo Sylos Labini, al modo in cui Dario Fo ha rinunciato alla sua maschera per essere, con i quarantamila autoconvocati, uno di loro, all’intervento di Federico Orlando. Tutta l’intelligenza, la passione, la competenza di chi, di volta in volta, prendeva la parola. Era centrata contro un unico obiettivo: Berlusconi e il berlusconismo padronale e illegale. Eravamo contenti della opposizione parlamentare in atto in quel momento? Se fossimo stati contenti, non ci sarebbe stato il Palavobis. L’autoconvocazione, da quel momento, è diventata uno straordinario rito della democrazia italiana. Importa poco che la politica dei politici (sinistra inclusa) abbia sempre deriso, respinto, e, nel più benevolo dei casi, compatito, i girotondi.
I girotondi sono diventati, fino a martedì 8 luglio, uno strumento grande e prezioso dei cittadini. Sì, lo so, alcune cose e persone sono rimaste intatte e hanno fatto con bravura ciò che la folla intelligente e partecipante dei girotondi si aspetta: sapere, capire e dire ciò che non si può sapere, capire e dire attraverso i manovrati e comandati mezzi di comunicazione di massa del regime. E così Paolo Flores D’Arcais e Pancho Pardi, Di Pietro e Camillieri, Rita Borsellino e Moni Ovadia sono stati, fra altri, i testimoni dei girotondi, così come i girotondi sono sempre stati (e per questo odiati) carichi d’informazione che non c’è, di giudizio che non c’è e di idee sul che fare che non ci sono.
Su questo mondo febbrile e un po’ angosciato, che lavora per alzare argini contro il berlusconismo è precipitato come un camion di detriti, il messaggio di Beppe Grillo. Portava un annuncio tipo: “Andate via, non vedete che qui è finita?”. E conclude con il suo ormai celebre saluto il cui senso non è la volgarità ma la liquidazione totale. E avrà fatto dubitare moltissimi dell’idea di essere venuti.
La prossima volta? La prossima volta dovrà avere l’austera grinta del Palavobis. E l’indipendenza totale di allora dallo show business. (Furio Colombo)
Grazie a Rita per la segnalazione.
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