La sinistra deve ritrovare la sua "diversità". Quella diversità che l'ha fatta grande a metà degli anni settanta, quando il PCI, di cui era leader uno schivo signore sardo, è stata ad un passo dal superare la balena bianca. Questo signore sardo, di nome Enrico Berlinguer, straparlava di "questione morale". Oggi, mentre la c.d. sinistra (o ciò che ne resta) è colpita da una brutta storia di mazzette, non è più dilazionabile la riapertura della questione morale, come problema centrale per la salvezza della sinistra, e per il ritrovamento di una matrice che possa aggregare di nuovo TUTTE le forze pulite del paese.
Ottaviano Del Turco è protagonista di una storia che, se provata, è bruttissima. Anche perchè riguarda un socialista (ancora una volta!) che però, durante l'agonia del craxismo, sembrava aver preso le distanze, con quella sua faccia triste, dalla politica craxiana del "convento povero" e dei "monaci ricchi".
Di Del Turco, per pur non vi procurava orgasmi, ci fidavamo. Oggi, proprio per questo, siamo feriti da questa ignobile storia. Aspettiamo ad emettere una condanna, ma, a giudicare da quanto riportato nell'articolo odierno di Bonini e Caporale, sembra che non sia stata trovata la "pistola fumante", ma certamente una serie enorme di indizi univoci e concordanti:
La difesa d'ufficio scattata da personaggi a dir poco imbarazzanti (Berlusconi, Stefania Craxi, Capezzone), rende ai nostri occhi ancor più precaria, se possibile, la posizione di Del Turco.
Fatta questa impegnativa dichiarazione che mi situa nello schieramento dei "quasi-colpevolisti", non consentirò, fino a prova contraria, che sul blog ci sia l'invasione di fascistoni alla ricerca di "rivalse" sul piano della questione morale. Per qualche ragione che mi sfugge, pur essendo acclarato (almeno quanrto nel caso di Del Turco) altri, e ben prima, avevano creato ed usato lo strumento delle cartolarizzazioni per "pucciare il biscotto" nei soldi dei malati, la magistratura ha ottenuto gli arresti solo per Del Turco, pur avendoli chiesti anche per persone di diverso colore politico.
Qundi i fascisti e gli italoforzuti sono avvertiti: anche se saranno acclarate le colpe di Del Turco, non saranno loro a poter scagliare prime o seconde pietre. A futura memoria:
-1) Angelini, in tempi di altro colore politico, è stato il maggior contribuente ufficiale di Forza Italia con un contributo, registrato, di 500.000 euro. Amore per la politica di Berlusconi? Concussione? Ci piacerebbe saperlo [...]
Al momento, le inchieste sui rimborsi d' oro della sanità abruzzese, sono quattro e tutte avviate dalla procura di Pescara, guidata dal magistrato Nicola Trifuoggi (il giudice che nel 1984 spense le tv di Berlusconi). Obiettivo delle indagini è scoprire chi ha favorito le cliniche private, in particolare la casa di cura Villa Pini di Chieti di proprietà dell' imprenditore Vincenzo Angelini (indagato anche lui). I primi due filoni dell' inchiesta, si riferiscono alle cartolarizzazioni dei debiti della sanità (promosse sia dall' attuale giunta di centrosinistra che dalla precedente di centrodestra) [...]
Altro filone riguarda invece la parola «affini» inserita nella recentissima legge regionale numero 20 (provvedimento voluto dal governatore Del Turco) che avrebbe dato il via a nuovi rimborsi alle cliniche: qui l' indagato principale è l' assessore alla sanità Bernardo Mazzocca (ex segretario regionale della Margherita) sotto inchiesta per un verbale sparito [...]
Ad accusare il governatore, l' imprenditore della sanità privata Vincenzo Angelini. è lui che ha confessato di aver pagato ogni volta che in una riunione di giunta si decideva per i suoi accreditamenti, per le sue cliniche. Soldi a tranche, per un totale di quasi 14 milioni, che finivano direttamente, in molti casi, a Collelongo (il paese del governatore). 5 milioni e ottocentomila euro di mazzette intascate - secondo l' accusa - da Del Turco, Camillo Cesarone (capo gruppo del Pd regionale) e Lamberto Quarta, capo della segreteria del governatore ed ex segretario regionale dello Sdi. Pagava da anni, Angelini. Pagava durante il periodo del centrodestra (dal 2001 al 2005). Pagava adesso, durante il periodo del centrosinistra. Per l' ex direttore generale della Asl di Chieti, Luigi Conga (nominato dal centrodestra) le carte degli inquirenti raccontano invece di oltre sei milioni di euro di tangenti, in 18 mesi. Proprio Conga, quando ieri mattina è stato fermato dalla Guardia di Finanza, a bordo di una Porsche, aveva con sé una valigetta con dentro 110 mila euro in contanti. La procura accusa per corruzione e concussione anche Vito Domenici, ex assessore regionale alla Sanità, in quota Forza Italia. Ulteriori provvedimenti di custodia cautelare riguardano: l' attuale assessore alla Sanità, Bernardo Mazzocca, (che non è accusato di aver preso denaro, ma di aver partecipato all' associazione a delinquere pretendendo delle assunzioni); l' ex presidente della finanziaria regionale Giancarlo Masciarelli; il segretario politico dell' assessorato alla Sanità, Angelo Bucciarelli; l' assessore regionale alle Attività produttive Antonio Boschetti; l' imprenditore Gianluca Zelli (accusato di riciclaggio). Nell' inchiesta 25 sono gli indagati. Due i parlamentari: Sabatino Aracu (Pdl) e Tommaso Ginoble (Pd). - GIUSEPPE CAPORALE
Quindi se Ottaviano Del Turco ha rubato, che paghi. Ma non accetteremo lezioni di "questione morale" da aennini ed italoforzuti che hanno rubato alla stessa maniera, e i cui "figliocci" hanno già mostrato il capino sul blog con messaggi, inopportuni, di revanchismo. Stiano buoni, e continuino a fare i super-garantisti. Adottino, nel giudicare Del Turco, lo stesso metro che hanno sempre adottato nel giudicare Berlusconi, Storace, Fini, Formigoni e Cuffaro, specie su questioni concernenti la sanità. Tutti innocenti, fino a sentenza passata in giudicato. O no? Tafanus
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