...come è noto a molti amici del blog fin dai tempi delle mie prime filippiche contro il rag. grillo, io ho un odio cronico per tutti i demagoghi, ed in particolare contro coloro che, nel loro furore demagogico, dimenticano volentieri di rivolgere a se stessi le accuse che con tanto furore ideologico rivolgono ad altri. Su segnalazione di Rita, dal sito www.italiainformazioni.com traggo queste interessanti informazioni su Renato Brunetta, nuovo fustigatore-parolaio, ed attento costruttore della propria immagine sul nulla. Dall'articolo segnalato, si scopre che questo mezzo politico appartiene alla sterminata schiera dei Savonarola alla grillo, e cioè di quelli che predicano bene, ma razzolano alquanto male... Assenteista, doppi e tripli incarichi... insomma, se appartenesse ad una delle categorie da 1200 euro al mese che ha preso con tanto ardore di mira (soprattutto per poterne parlare), sarebbe stato già licenziato più volte negli ultimi anni, ed anche citato per danni...
N.B.: La gnocchina che sovrasta la brunetta è tale Vanna Baldan, impiegata ASL, e candidata sindaca di Mira. Siamo certissimi che la suddetta non avrà sottratto neanche un'ora del suo lavoro alle ASL per farsi la ricca campagna elettorale, altrimenti la brunetta moralizzatrice si sarebbe ben guardata dal mostrarsi insieme (anzi, al di sotto) di lei. Tafanus
Il Piccolo di Trieste, citando il sito web radicale “Fai notizia”, evidenzia che il Ministro Renato Brunetta, che ha annunciato battaglia contro i fannulloni nella P.A, è stato tra gli euro parlamentari italiani più assenteisti.
Il ministro si piazza al 611/mo posto come presenze tra gli euro parlamentari, con una percentuale del 48,21%. [...]
Ma non è l’unico affondo contro il neo Ministro della Funzione Pubblica. Infatti si registra l’intervento di Alessandro Repetto, Presidente della Provincia di Genova, che con una lettera al Rettore dell’Università di Roma “Tor Vergata”, dove il Ministro è titolare di cattedra, ha chiesto di rendere pubblici i dati relativi all’impegno del professor Brunetta e i relativi compensi, relativamente agli anni in cui era Parlamentare Europeo. Al Magnifico Rettore dell’Università di “Tor Vergata”, il Presidente Repetto, ha chiesto ufficialmente, “nello spirito del principio di leale cooperazione istituzionale sancito dall’art 22 della Legge 241/90, se tra il 1999 e il 2008 il Prof. Brunetta, Professore Ordinario di Economia del Lavoro presso l’Università romana, abbia preso aspettativa o, in caso contrario, come abbia conciliato tutti i propri incarichi”.“E qualora abbia mantenuto attivo il proprio incarico di professore ordinario, quante ore di presenza abbia garantito e mantenuto a “Tor Vergata”, con quali retribuzioni relative ed eventuali ulteriori consulenze”. La richiesta è espressa in rispetto e sintonia con la stessa Operazione Trasparenza promossa e avviata dal neo Ministro [...]
Non è tenero col Ministro neanche Francesco Merlo che su Repubblica commenta: “… E basti pensare ai professori universitari - anche Brunetta lo è - che infatti non si contentano del doppio lavoro ma arrivano al triplo e al quadruplo, con le consulenze, gli articoli, la politica”. “Insomma, non si capisce perché il doppio lavoro porti lustro e credito sociale al professore universitario e al barone accademico che tanto più è stimato quanto meno si fa vedere all'università, e porti invece decurtamenti dello stipendio, licenziamento, disprezzo, ammiccamenti e smorfie moralistiche all'impiegato di concetto che di sera si trasforma in piccolo muratore”.
“Eppure Brunetta crede di essere il nuovo Falcone italiano perché, nel Paese degli abusivi e degli evasori, dei conflitti di interesse e delle mafie, dichiara guerra al bidello che smonta alle due del pomeriggio e poi, a partire dalle quattro, va a fare le pulizie in un condominio”.
“E vuole licenziare non il barone universitario che porta in cattedra moglie, figli e parenti vari, ma l'operaio comunale che, terminato il normale turno, sale sulla sua Ape carica di attrezzi e gira per le case di campagna, e ora aggiusta un rubinetto, ora monta un lampadario, ora sostituisce un interruttore. Il ministro vuol mettere alla gogna l'usciere del tribunale che usa il proprio tempo 'libero' per lavorare e poi ancora lavorare nello studio di un avvocato o in quello di un notaio o, comunque, dove può”.
Un attacco concentrico, una reazione “uguale e contraria” come nelle leggi della fisica. Una riflessione è d’obbligo: nessuno propugna di più l’uguaglianza e la giustizia, di chi ritiene di essere più uguale degli altri. Le regole in fin dei conti valgono per i comuni mortali e non per gli unti dal Signore. Si apre una stagione di lacrime e sangue per gli impiegati pubblici, ma i baronati non vengono scalfiti, le caste restano immuni e attraversano tutti i governi, di centro, di destra e di sinistra, come la spada entra nel burro.
I moralizzatori salgono sul palco montato dal discredito, e dall’alto di redditi pari a 15/20.000 Euro al mese, arringano le folle e tagliano per Decreto il salario delle guardie carcerarie che hanno uno stipendio di 1.350 euro al mese. Decreto Legge perché il provvedimento è “necessario e urgente”. Mentre i prezzi corrono incontrollabili.
Un esempio per tutti. La Finanziaria di Prodi, nel testo originale, prevedeva (per la seconda volta) che gli atti di compravendita di immobili, fino ad un valore di 100.000 Euro, potessero essere conclusi da un pubblico Ufficiale diverso dal Notaio, come i Segretari comunali. Questo provvedimento è stato immediatamente stralciato (meglio stracciato) dalla Legge e non se ne è più parlato, neanche sui media. La potente casta dei Notai è intoccabile. Prodi e Bersani non ce l’hanno fatta.
E allora cosa rimane delle campagne moralizzatrici? Della caccia al fannullone da dare in pasto al popolo delle Partite IVA? Rimane il sospetto che tutto sia preordinato a fare cassa, a privatizzare interi pezzi della Funzione Pubblica: a delegittimare l’apparato pubblico, per poterlo sostituire con qualcosa di diverso … e sconosciuto.
La Pubblica amministrazione non piace quando non funziona: piace ancor meno quando fa il suo dovere, quando controlla gli evasori, quando verifica i comportamenti di chi vuole approfittare. E paradossalmente si depotenziano oggi le Strutture cui sono affidati i controlli fiscali.
Tornano in mente le dichiarazioni di Silvio Berlusconi, rilasciate in più occasioni, in merito alla comprensibilità “morale” dell’evasione a fronte della pressione fiscale esistente in Italia: ma quale è per il Cavaliere il limite sotto il quale evadere il fisco diventa non solo illecito, ma “moralmente” censurabile? Gli effetti di questa nuova stagione “moralizzatrice” e di ricerca di “efficientismo” della macchina pubblica, non sono ancora del tutto delineati, solo due certezze: il taglio del salario dei pubblici dipendenti e l’orizzonte di un contratto da 60 Euro. Oltre l’orizzonte … l’indigenza. [...]
Ma c’è un’altra certezza: le caste intoccabili possono continuare a dormire sonni tranquilli: nessun divieto di cumulo di incarichi per i Deputati, per i Baroni delle Università e degli ospedali. Chissà quale altro latinismo si rispolvererà per continuare a consentire agli onnipotenti Primari ospedalieri, di fare il doppio lavoro: intra moenia o extra moenia….come vi piace... come vi pare. Nessuno “scippo” alle prerogative dei Notai, dei farmacisti, dei politici... Sarà sufficiente, per presentarsi immacolati al popolo plaudente, tagliare la testa di qualche impiegato pubblico, fare qualche visita fiscale la mattina di Natale ed il pomeriggio del prossimo Ferragosto, mostrare i sacchetti col denaro tolto dal salario accessorio, per potersi presentare come Robin Hood che ha tolto ai ricchi impiegati per dare ai poveri notai.
Saranno immacolati e senza colpa, i custodi della morale, i sacerdoti della giustizia sociale, incaricati di precipitare dalla piramide del potere i cadaveri dei dipendenti pubblici, per lasciarli cadere verso il popolo che troppo tardi si accorgerà di cibarsi di se stesso. Perché il pubblico impiego, il suo indotto e le famiglie che rappresenta, equivalgono a un terzo della Nazione, assicurano un servizio insostituibile e sono i garanti di una funzione vitale per la democrazia del Paese ... se ancora interessa.
...che nel pubblico impiego, così come nel settore privato, esistano dei fannulloni e delle persone perbene, è solo tautologia. Che gli attacchi (soprattutto mediatici) inizino non dai vertici della piramide sociale, ma dalla base, è immorale e idiota. Immorale perchè è più immorale il caso di un eurodeputato che continui a prendere le prebende da professore universitario, insieme a qualche marchetta giornalistica, che non il caso dell'impiegatuccio che arrotonda i suoi pochi euro, NEL TEMPO LIBERO, imbiancando un bilocale. E' idiota, perchè chi scava a picconate nella base della piramide, anche se ne occupa il vertice, sarà inesorabilmente tirato giù dal crollo della piramide.
Il Piccolo Vanesio Mezzasega ha iniziato a pubblicare sul sito del suo Ministero vignette belle e brutte sul suo conto. Per ora ne ha trovate solo di belle, ma forse possiamo aiutarlo a trovarne di brutte, ad inviargliele, a prendere nota delle vignette brutte non pubblicate. Per conto mio, nelle calme giornate agostane mi farò carico di raccogliere informazioni sui comportamenti del Prof. On. Min. Dott. Renato Brunetta: sui suoi doppi e tripli incarichi rovesciati carpiati, e sulla sua assiduità nelle aule parlamentari, in quelle universitarie, nei rapporti istituzionali cogli studenti, ed anche sulle sue frequenti comparsate televise. Insomma, può darsi che Brunetta sostituisca, nel mio immaginario privato, il Rag. Grillo. Con l'aggravante che Grillo è un poveraccio di ex-comico virato in cattivo politicante, mentre Brunetta è un sedicente luminare dell'Università Italiana.
Ma dove lo trova tutto questo tempo e tutta questa energia, questa mezza sega? Ed iniziare a dare il buon esempio, eventualmente licenziando se stesso, no? Tafanus
SOCIAL
Follow @Tafanus