Il 31 marzo di quest'anno il Tafanus ha pubblicato un articolo dal titolo "Expò 2015: prima di masturbarci sul fagiolo borlotto". Il riferimento era al trionfalismo bi-partisan per aver ottenuto l'assegnazione a Milano dell'Expò 2015. Questo il link all'articolo, per chi volesse vedere quali e quante perplessità abbiamo manifestato su questa "grande festa":
[Expò 2015: prima di masturbarci sul fagiolo borlotto]
Seguiva questo sottotitolo: "Nel progetto, una città più verde, meno inquinata con nuove infrastrutture. Grandi investimenti, ma anche sette anni di cantieri da sopportare. La torre, il parco, miliardi e i cantieri, le promesse e i rischi dell'Expò. Il problema del "dopo": come sarà utilizzato quello che resterà?"
Ora che la bagarre fra istituzioni (Comune, Regione, e persino Provincia) per l'accaparramento di fette di torta è già iniziata alla grande, è il caso di riprendere in mano quelle considerazioni, e di collegarle a quanto scritto ieri da Alessia Gallione sulle pagine milanesi di Repubblica.Parla di opere piccole, grandi ed epocali, che già viaggiano di mesi o, più spesso, di anni, in ritardo sulle tabelle di marcia annunciate. Insomma, stiamo per assistere, come previsto, a "Italia 90 Due: la replica"
Dalle piste ciclabili alla Galleria: ecco i cantieri che non aprono mai
(di Alessia Gallione - Repubblica Milano)
Il primo raggio che dovrà dipingere di verde la città è ancora un tracciato sulla carta: 8,5 chilometri di piste ciclabili e alberi dal centro al Parco Nord. «Si realizzerà nel 2008», annunciava l´elenco annuale delle opere pubbliche.
In realtà, assessori e uffici comunali stanno ridisegnando il tracciato e ripensando alla filosofia complessiva di tutto il piano. Rimandato al prossimo anno. Come un´altra opera che lo stesso assessore alla Mobilità Edoardo Croci definisce «strategica»: il completamento delle corsie riservate della 90-91. E poi un appalto da 30 milioni di euro per adeguare le coperture di tutti gli edifici scolastici e renderli impermeabili: si farà, ma i tempi si sono allungati e i cantieri potranno partire soltanto con l´arrivo della primavera del 2009. Il rifacimento della pavimentazione della Galleria Vittorio Emanuele? «Siamo pronti», promettevano da Palazzo Marino, ma la gara di appalto è andata deserta e bisogna ricominciare a cercare chi la realizzerà.
Eccole le opere annunciate per il 2008, che in quest'autunno di cantieri non potranno partire. Piste ciclabili, verde, ma anche strade come via Ripamonti. Non pervenute neanche le isole pedonali. A bloccare quella del lusso di via Montenapoleone è stata la stessa Letizia Moratti qualche mese fa. I commercianti erano contrari e lei ha subito precisato: «Non si farà niente senza consenso».
Eppure l´assessore ai Lavori pubblici Bruno Simini è soddisfatto e assicura: «Non c'è nessun ritardo. Anzi, da Palazzo Reale all´ex Ansaldo non sono mai partite così tante opere come quest´anno. Quelle indicate per il 2008? Quando vengono finanziate ci vuole il tempo per la progettazione, è sempre così. Non ci sono slittamenti». Ma i grandi cantieri pronti a partire riguardano progetti che avrebbero dovuto essere inaugurati da tempo. A cominciare proprio dall'ex area Ansaldo, il più importante intervento culturale dopo la ristrutturazione della Scala (80 milioni di euro), lo definiscono in Comune. Sono passati otto anni da quando l'archistar David Chipperfield si aggiudicò il concorso. Si inizia a costruire il primo lotto a metà settembre.
Il verde
È un capitolo della Milano promessa per l´Expo: otto Raggi verdi, 72 chilometri di piste ciclabili e 50mila nuovi alberi da piantare lungo i tragitti che dal Duomo arriveranno fino ai confini della città. Da realizzare in sette anni. Anche se il primo a sollevare dubbi sulla possibilità di rispettare i tempi è stato lo stesso progettista, il paesaggista Andreas Kipar: «La macchina comunale non è preparata per progetti straordinari. Se si va per via ordinaria i Raggi verdi non li vedremo nel 2015». A Palazzo Marino hanno ripreso in mano l'idea per «inserirla all'interno del nuovo piano di governo del territorio della città che stiamo preparando», dice l´assessore all'Urbanistica Carlo Masseroli. Nessun intervento separato da tutto il resto, «ma un piano complessivo che colleghi realmente tutti gli spazi verdi e li renda accessibili. Stiamo vedendo anche di inserire questi collegamenti nei grandi progetti urbanistici che realizzeremo da qui al 2015». Un modo per non gravare sulle casse comunali e far costruire ai privati. Per il primo raggio si sta rivedendo il percorso in modo che non segua più i tratti più trafficati di via Melchiorre Gioia, ma da via San Marco attraversi un tratto del parco di Garibaldi Repubblica, sbuchi in piazza Carbonari e prosegua verso la Martesana.
Le strade e le corsie
Da tempo l´anello di corsie protette per il filobus 90-91 aspetta di essere completato. Il primo lotto (6 milioni di euro) da piazzale Stuparich a piazzale Brescia era previsto tra le opere del 2007, per cui «è stata avviata la progettazione definitiva». Che secondo gli uffici, però, sarebbe più complicata del previsto. Risultato: lavori rimandati al 2009. Anche in via Ripamonti siamo in ritardo. Qui in ballo c'è l´allargamento e la ristrutturazione della strada da via Selvanesco al confine comunale: un intervento importante, da 31 milioni e 600mila euro. Il progetto è pronto, assicurano a Palazzo Marino, ma di fatto non si parte per problemi amministrativi. E proprio la burocrazia è uno degli ostacoli maggiori. «Colpa della riorganizzazione della macchina comunale voluta da Letizia Moratti - spiega il consigliere comunale del Pd Marco Cormio - e le difficoltà organizzative si ripercuotono anche sui cantieri più piccoli: dopo tante promesse, l´attraversamento sicuro di via Mecenate doveva partire il 23 giugno ma prima di Ferragosto non si è mosso niente. Anche il sottopasso Toffetti-Varsavia legato alla Paullese inizierà a settembre, ma è in ritardo di almeno due anni».
La cultura
E poi eccoli, finalmente, i grandi lavori. Tutti eredità delle passate amministrazioni, però. A metà settembre aprirà il cantiere dell´ex Ansaldo progettato da Chipperfield, che ospiterà l´arte extraeuropea. Palazzo Marino annuncia di aver ricevuto un finanziamento statale anche per il secondo lotto, legato ai 150 anni dell´Unità d´Italia: «Riguarderà la parte dedicata al museo della fotografia, tutta l´opera sarà pronta per il 2011», dice l'assessore Simini. Non solo, perché accanto al centro internazionale della fotografia ci saranno altri 5mila metri quadrati per una biblioteca dell'immagine. A ottobre inizierà anche l´ultima parte del restauro di Palazzo Reale, iniziato nel 2003: riguarda la sala delle Cariatidi. L´obiettivo è terminare i lavori entro il 2010 quando dovrebbe essere inaugurato anche il museo dell´Arengario. Un´altra opera che la città attende da anni. Come la fine della Fabbrica del Vapore: il cantiere, fermo da almeno 4 anni, ripartirà in autunno. Restauro importante per Palazzo Dugnani, trasformato in una «moderna sede espositiva per completare l´esposizione al pubblico delle raccolte dell´Ottocento della vicina Villa Reale». Doveva iniziare quest´anno, ma la progettazione deve essere terminata. Se ne riparla nel 2009, quando si dovrà trovare una sistemazione anche alla sala matrimoni. Rimandati al prossimo anno anche i lavori al Castello: eppure il primo intervento, quello di recupero dell'ex ospedale per realizzare una sala conferenze, era inserito nell´elenco del 2008.
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