Scontro Cipolletta-sindacati sul ferroviere licenziato - Il presidente Fs: «Ha infamato l'azienda». Il ferroviere licenziato: «Ora c'è un clima di paura»
MILANO — La prima comunicazione Dante De Angelis l'ha ricevuta a voce, da un dirigente di poche parole. E solo ieri ha ritirato la lettera con cui le Fs gli danno il benservito. Giaceva da qualche giorno nell'ufficio notifiche del Comune di Velletri ma lui non ne ha saputo nulla fino allo scorso Ferragosto, quando tornando al lavoro gli hanno sbarrato la porta: «Lei è fuori». Aveva perso il posto per una dichiarazione di troppo.
Ora la vicenda del macchinista che ha denunciato la vicenda degli Eurostar spezzati in due diventa un caso politico. E davanti alle accuse di sindacalisti e parlamentari (non solo di sinistra) anche il presidente del Gruppo Ferrovie, Innocenzo Cipolletta, deve ribadire che «De Angelis è stato licenziato non perché ha segnalato un incidente, ma perché ha fatto delle affermazioni false sulla sicurezza, molto pregiudizievoli per l'azienda». Insomma, per il numero uno delle Fs il macchinista avrebbe macchiato l'immagine del gruppo: «Ha dato l'idea che i treni fossero insicuri e che si potessero spezzare durante la corsa. Una cosa impossibile, tanto che lo stesso De Angelis lo ha ammesso successivamente, facendo una sorta di marcia indietro. Ormai, però, il danno era stato fatto».
[...] Non usa mezzi termini, né eufemismi d'occasione Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione comunista. Per l'ex ministro del Welfare quanto accaduto a De Angelis è una «vigliaccata ed è sintomatico della regressione in atto oggi nel nostro Paese». Ferrero sottolinea che il lavoratore era anche rappresentante sindacale interno: «La Costituzione repubblicana è stata davvero ributtata fuori dai luoghi di lavoro se una grande azienda come le Fs utilizza simili ritorsioni nei confronti di chi si batte per la sicurezza dei lavoratori e di tutti i cittadini. Colpiscono Dante al fine di zittire e intimidire un'intera categoria» [...]
La sigla Sdl, Sindacato dei lavoratori, annuncia «pesanti iniziative di lotta» e sottolinea di aver avviato le procedure di legge per indire uno sciopero. E se al fianco del macchinista scendono uomini del mondo della sinistra e sigle sindacali, qualche perplessità agita anche la maggioranza: «Se il macchinista è stato licenziato per aver dichiarato il falso procurando un danno all'azienda — chiede il sottosegretario Francesco Giro — i dirigenti Fs chiariscano cosa è accaduto il 14 e il 22 luglio a Milano quando due Eurostar si sono spezzati. Sarebbe facile e dunque sbagliato licenziare una persona tenendo la bocca cucita».
Antonio Castaldo - Corsera
Falso allarme? procurato danno d'immagine? e che diamine deve fare un macchinista, quando scopre che ogni giorno la vita di migliaia di cittadini è a rischio? Star zitto, per far contento Cipolletta? Il Tafanus aveva pubblicato, nei giorni scorsi, un post sul degrado della manutenzione nelle FF.SS., e sui rischi connessi, pubblicando dati tratti da "l'Espresso" e da altre fonti.
Cipolletta cosa farà, denuncerà anche noi? Per aiutarlo, ecco alcuni passi di ciò che abbiamo pubblicato:
[...] Nessuno deve sapere che alcuni degli Eurostar che correranno a 300 all'ora tra Milano e Bologna già perdono pezzi. Oppure che le porte difettose degli Eurostar-city ogni settimana ghigliottinano le gambe di passeggeri e capitreno, con un incredibile elenco di contusi e feriti gravi. E nemmeno che negli ultimi mesi, secondo i macchinisti, sia stato sfiorato il disastro più di una volta: come il 5 aprile, quando lungo la Firenze-Roma un Eurostar partito da Milano ha perso a 220 all'ora un pezzo del tetto della locomotiva di coda, poi investito dal Roma-Udine in arrivo sul binario accanto [...]
L'incidente del 5 aprile lo raccontano alcuni ferrovieri ed è riportato da 'La talpa', il giornale dei macchinisti di Milano. Quel sabato pomeriggio l'Eurostar 9437 Milano-Napoli sta correndo a 220 all'ora lungo la Direttissima Firenze-Roma, il primo tracciato italiano ad alta velocità. Al chilometro 24, secondo le testimonianze, dalla locomotiva di coda dell'Etr 500 vola via un grosso strato di 'imperiale', il tetto. Un pezzo di oltre 70 chili, grande quattro metri quadri. Settanta chili a 220 all'ora dentro un finestrino avrebbero l'energia di una bomba. Questione di pochi istanti. Il pezzo cade sulle rotaie e viene investito a 205 chilometri all'ora dall'Etr 460 Udine-Roma. "Si è rischiato un impatto frontale con la cabina o un deragliamento dalle conseguenze disastrose", spiegano i macchinisti [...]
"Il 7 gennaio scorso, nei pressi di Orvieto, il personale del treno 9312 Roma-Bolzano (Etr 485) e gli stessi passeggeri, mentre viaggiavano alla velocità di 220 chilometri all'ora, hanno avvertito un forte rumore seguito da contraccolpi e sobbalzi delle prime vetture. Dopo l'immediato arresto del treno... è risultato il distacco dell'albero di trasmissione del secondo motore della vettura di testa, la distruzione e il danneggiamento di numerose apparecchiature meccaniche ed elettriche del sottocassa delle prime vetture e danni al binario. In particolare si è accertata la distruzione della gabbia metallica posta a protezione dello stesso albero di trasmissione e la rottura delle travi di sostegno della cassa. A seguito di ciò si è verificato un principio di incendio...". I delegati per la sicurezza di Trenitalia sanno bene che pericolo abbiano corso personale e passeggeri: "Il rischio è talmente elevato", scrivono a Moretti, "che nessuno è autorizzato a confidare nelle fortunose circostanze che fino a oggi hanno evitato gli eventi facilmente immaginabili". L'Etr 485 Tbiz ha insomma rischiato di volare a 220 all'ora fuori dalle rotaie. "Dopo lo scontro frontale è il tipo di incidente più pericoloso che possa capitare a un treno ad alta velocità", spiega un macchista chiedendo l'anonimato: "La rottura ha interessato i binari. Questo significa che se il pezzo dell'albero di trasmissione si fosse puntato contro le traversine, l'effetto catapulta avrebbe sollevato la locomotiva scaraventando il treno a 220 all'ora giù dalla massicciata o contro le pareti di una galleria [...]
Ma ora basta... non posso ricopiare tutto il post. Leggetevelo. Se scatterà qualche iniziativa sindacale o parasindacale a favore di De Angelis, il Tafanus si mobiliterà per dare una mano. Questi stanno prendendo la brutta abitudine di essere inflessibili con macchinisti, fattorini e centralinisti, e molto tolleranti con se stessi. Questa storia deve finire.
FIRMATE LA PETIZIONE PER L'IMMEDIATO REINTEGRO DEL MACCHINISTA DANTE DE ANGELIS
Petizione pubblicata anche sul blog di Franca Rame, al link
BLOG DI FRANCA RAME
Chi vuole aderire all'appello, invii nome, cognome, azienda, qualifica, città, alla seguente email:
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