"...al check-in dell'Air China si sono presentate le ragazze del fioretto femminile, pronte ad imbarcarsi sul volo delle 13,30. Valentina Vezzali, Margherita Granbassi, Giovanna Trillini e Ilaria Salvatori, reduci dalla medaglia di bronzo nel torneo a squadre, si sono avvicinate al gate coi loro biglietti di classe economica, per scoprire che sullo stesso volo viaggiava la nazionale di calcio eliminata malamente dal Belgio nei quarti di finale..." (Repubblica)
Alle Olimpiadi (anzi, ALLA Olimpiadi, come dicono gli "opinionisti" della RAI), funziona così: la Vezzali, con una valigia di medaglie (conquistate in quattro olimpiadi successive) tanto pesante da affondare un cargo, un bel posto in "economica", con le ginocchia in gola. Ai ragazzini del calcio, che tanto bene si comportanto quando giocano contro l'Honduras, Malta e San Marino, un meritato riposo in una comoda poltrona in "business class". In fondo, hanno dato ciò che dovevano (e potevano). La penultima partita è stata una autentica vergogna: un'ora di indegna melina contro il Camerun, senza il minimo rispetto per le decine di migliaia di persone che avevano persino pagato per vederli giocare. Il pareggio andava bene sia all'Italia (che avrebbe raggiunto il primo posto nel girone, ed evitato il Brasile nei quarti), sia al Camerun, che si sarebbe assicurato il passaggio ai quarti). Usciti dallo stadio fra i fischi. Gentili, questi cinesi... io avrei tirato le pietre.
Obiettivo raggiunto, comunque: ai quarti, niente Brasile. Grazie alla nostra sapienza, incontriamo il meno titolato Belgio. Che rimanda a casa, a calcio e a calci in culo, i nostri viziati "business-class boys", nonostante due generosi rigori a favore, e il vantaggio della superiorità numerica per 70 minuti. E' normale. Quando ci si perfeziona non nel gioco del calcio, ma in quello della melina, alla prima partita vera si torna a casa. In "business", però.
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