Questo l'articolo apparso su Vanity Fair, segnalato da Angelo:
CATTIVI PENSIERI, di Balthazar
Metà del Parlamento s’interroga, fingendosi disinteressato alla risposta, se sia vera o no la favola d’amore sbocciata tra Michela Brambilla, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, e Franco Frattini, ministro degli Esteri: “La coppia più bella del mondo”, secondo l’informatissimo Lino Jannuzzi.
Un’autentica passione che giustificherebbe – ad avviso di molti parlamentari, incrollabilmente saldi nelle loro convinzioni viriliste – l’assenza del ministro dall’importantissimo vertice europeo sull’emergenza in Georgia. Addirittura.
Altri avanzano altre ipotesi: per esempio De Giovannangeli su l'Unità: "...Silvio non voleva scegliere fra Bush e Putin - Così Frattini è restato in esilio alle Maldive [...] Silvio ha nel cuore sia Bush che Putin. Mantenere una posizione di “attesa” significava anche non scontentare nessuno». E c’è chi mette in risalto l’opera di ricucitura di uno «scalpitante» ministro degli Esteri: fosse stato per lui, riflettono fonti bene informate, il «buen ritiro» delle Maldive si sarebbe concluso alle prime cannonate sparate dai carri armati russi penetrati in Georgia.
Troppo evidente era il contrasto tra la cancelliera Merkel impegnata in un vortice d’incontri nell’assediata Tbilisi e il volto abbronzato e soddisfatto di Berlusconi che assiste compiaciuto al trionfo calcistico del suo Milan contro gli storici rivali juventini... Questione d’immagine [...]
Ma il Cavaliere ha preferito assumere un atteggiamento «attendista», limitando la sia iniziativa diplomatica, e quella del titolare della Farnesina, alle telefonate. Profilo basso. Ammantato da una (pur ragionevole) esigenza di coniugare fermezza ed equilibrio: è il Berlusconi style in questo arroventato agosto caucasico. Solo che quel profilo defilato non poteva reggere ancora a lungo di fronte all’attivismo francese e a quello tedesco.
Altro che "attendismo diplomatico"! Frattini è Frattini. Io lo ricordo con disgusto quando, ad attendere la conferma della morte di Enzo Baldoni, anzichè installarsi nella sala operativa della Farnesina (era ministro degli Esteri anche allora...), si installò nelle più comode e mediatiche poltrone di "Porta a Porta".
La morte di Baldoni fu comunicata a questa sottospecie di ministro per telefono, nella "terza Camera" (quella di Bruno Vespa), ed taciuta da questo tizio, con la perenne aria da professorino col ditino alzato a rimbrottare gli altri, fino alla fine del rito mediatico presso l'unico insetto che anzichè pungere, lecca.
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