TERMOLI - Un giovane ambulante extracomunitario aggredito, tenuto per il collo e trascinato sull'asfalto, lungo il corso della città. Da tre vigili urbani. (Repubblica.it)
E' accaduto a Termoli, all'altezza del corso Nazionale, sabato scorso, verso sera. Testimoni dell'accaduto diversi cittadini che non solo hanno fotografato la scena con i telefonini, ma sono intervenuti in soccorso del giovane straniero, affrontando le forze dell'ordine.
La polizia municipale aveva fermato l'ambulante in quanto sprovvisto di licenza di vendita. Pare che l'extracomunitario, a quel punto, abbia opposto resistenza aggrappandosi alla merce che i vigili volevano sequestrare. Poi, secondo le prime ricostruzioni, sarebbe stato strattonato a terra e trascinato in mezzo alla strada fino all'auto dei vigili.
"Volevano caricarlo nel portabagagli" raccontano alcuni testimoni al sito internet Primonumero.it che per primo ha pubblicato le foto dei lettori indignati per l'accaduto.
"Ho assistito a una deplorevole scena di crudeltà gratuita - commenta un testimone - i vigili urbani hanno trascinato e strattonato un ragazzo di colore perché non era in possesso della licenza. Alcuni miei amici hanno scattato delle foto con il cellulare. I vigili urbani è inutile che cerchino giustificazioni poiché non è vero - come affermano - che l'ambulante ha avuto una reazione eccessiva e che li ha autorizzati ad usare violenza nei suoi confronti. Ero presente ai fatti e ho ancora nelle orecchie la voce e il pianto dell'extracomunitario che supplicava".
Il responsabile della polizia municipale Rocco Giacintucci, replica: "Non so nulla, ero in ferie. Sto apprendendo ora quanto è successo. Una cosa però è certa: se i vigili hanno agito in quel modo è perché evidentemente c'è stata una reazione spropositata del giovane. Le regole in qualche modo le dobbiamo fare rispettare. Capisco che certe scene possono apparire più o meno cruente, ma dipende dalla reazione del soggetto".
"Davvero il pericolo più grave e il rischio più grande per l'ordine pubblico per la mia città, sono i venditori abusivi?" si chiede Marcella Stampo, della cooperativa Baobab "e quand'anche fosse così, non c'è altro modo per arginare il pericolo che picchiare e portare via una persona come fosse una cosa vecchia o una carcassa di animale, chiuso in un portabagagli? Mi rallegra solo pensare che le persone presenti abbiano avvertito la stupida cattiveria dell'accaduto e abbiano protestato".
...no... questo non è più il mio paese... questo è il paese delle ercoline milanesi viendalmonte, dei poliziotti della diaz, degli alenani, dei larussa, dei marroni... credo proprio che sa giunto il momento di pensare, davvero, in termini non più solo dialettici, ma operativi, a come far tornare questo paese alla democrazia...
Esistono forme di "legale illegalità", che consentono di mettere in ginocchio una città, NEL PIENO RISPETTO DELLE LEGGI. Lungi da noi l'idea di fomentare comportamenti illegali. Un esempio? Sulla superstrada Milano-Lecco (tre corsie più corsie di emergenza), strada percorribile con tutta tranquillità a velocità autostradali, esiste il limite di 90 Km/h, che nessuno rispetta, onde evitare colpi di sonno e formazione di code lunghe 20 chilometri. Ma nei pressi di Vimercate, dove la superstrada sfiora ricche residenze (costruite DOPO la superstrada, NdR), i bravi patani hanno chiesto ed ottenuto di mettere, per alcuni chilometri, il limite di 60 km/h, nel vano tentativo di ridurre il rumore di fondo. Un limite che, se rispettato, mi sottoporrebbe al serio rischio di essere tamponato da un TIR. Ebbene, se un gruppo di "nuovi resistenti" aggregati ed organizzati in rete decidesse di fare una passeggiata da Milano a Lecco alle 18, o da Lecco a Milano alle 8, RISPETTANDO RIGOROSAMENTE TUTTI I LIMITI DI VELOCITA', si creerebbe, nel pieno rispetto della legalità, il più grande ingorgo che la storia della Lombardia ricordi.
Una rete piramidale di contatti Internet (ognuno che si metta in rubrica 50 nomi, ognuno dei quali provi a fare altrettanto, e così via: insomma, una rete di collegamento in stile "catena di Sant'Antonio...). Niente di illegale. Il giorno in cui un gruppo di amici dovesse decidere di fare questa passeggiata, o di presentarsi in qualche centinaio alla biglietteria della Stazione Centrale di Milano per comprare, AGLI SPORTELLI, un biglietto da Milano Centrale a Milano Lambrate (tre chilometri), un nodo stradale, o un nodo ferroviario, sarebbero "temporaneamente morti". Nel pieno rispetto della legalità. Niente blocchi strradali, niente barricate. Solo rispetto delle regole.
Lo so che il mio amico maresciallo sta leggendo queste note. Ho infilato di proposito non meno di dieci parole chiave per risvegliare la sua attenzione. Però vede, maresciallo: se noi riuscissimo a costituire questa rete di contatti, perfettamente legale, e prendessimo le decisioni di "gite sociali" a Lecco in auto, o a Lambrate in treno, con un paio d'ore di preavviso, voi non potreste farci niente. E sa perchè? Perchè due ore non bastano alla vostra burocrazia interna per prendere delle decisioni ed attuarle. Perchè avete bisogno di giorni per chiedere, e forse ottenere, i buoni-benzina. Perchè la rete è veloce e voi siete lenti. Perchè potreste solo assistere, rabbiosi e impotenti, ad un "reato legale". Cinquanta auto che viaggiano rispettosamente a 60 km/h in superstrada non sono reato. Però costringono altre 20.000 auto a rispettare il codice stradale. Dovreste, just in case, darci un ambrogino, magari di latta, per il nostro senso civico.
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