Il commento di Zdenek sull'articolessa della "Ercolina" Milanesi ha stimolato la mia curiosità, e sono "andato a vedere"…
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Dunque, sul suo sito, la Ercolina parte con un avviso perentorio: "E' ASSOLUTAMENTE VIETATO RIPRODURRE, ANCHE PARZIALMENTE, SCRITTI DELLA ERCOLINA, SENZA CITARE LA FONTE".
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...per carità, Ercolina... non sia mai detto che le rubiamo la proprietà letteraria dei suoi preziosi scritti... Anche se, a dire il vero, noi del Tafanus autorizziamo sempre, esplicitamente, tutta la blogosfera ad utilizzare ciò che credono del Tafanus, anche senza "citare la fonte", e cioè il sottoscritto. Siamo infatti più interessanti alla diffusione delle eventuali idee contenute nel blog, che non alla diffusione del nostro "santino". Eccola quindi accontentata: tutto ciò che scriviamo in nero (of course!) è frutto del genio e della cultura di Ercolina Milanesi. Quanto invece è riportato in marron (colore della cacca) è frutto della maldicenza e della cattiveria del Tafanus. Dunque, il sito della nostra ercolina è il seguente:
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http://www.ercolinamilanesi.com/
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e la sua biografia è reperibile al link seguente:
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http://www.ercolinamilanesi.com/chisono/chisono.html
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Dopo il logo del blog (che è una bella fiammetta tricolore semovente), ecco come la Ercolina parla di se stessa:
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"...sono giornalista, collaboratrice e free-lance su diversi quotidiani nazionali, ed i particolare per "Il Popolo d'Italia", "La Prealpina di Varese", "Rinascita", "Libero", "Il Giornale d'Italia" di Roma, "Il Secolo XIX" , "La Voce di Parma" e altri, comprese riviste culturali, fra le quali "L'Altra Voce..."
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...azz... tutta robbba di livello... insomma, la "qultura" con la Q maiuscola. E, soprattutto, tutta robbba non schierata...
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"...da sempre milito nell'area politica di destra, prima nel Movimento Sociale Italiano, poi in Alleanza Nazionale ed ora mi ritengo apartitica..."
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...così la Ercolina ci avverte subito, correttamente, della sua totale, programmatica mancanza di potenziale obiettività: lei scrive "con la mano destra". Così siamo avvertiti, ed evitiamo di aspettarci la benchè minima, accidentale caduta distratta nel peccato di imparzialità... Poi continua:
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"...amo molto studiare e le mie materie preferite sono la politica estera (diverse volte sono stata inviata per reportage), la politica interna, la storia, la teologia e la filosofia..."
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La Storia (quella che dovrebbe essere maestra di Vita, di Politica e di Giornalismo), non deve occupare una parte predominante, nel mix. Solo la sua connaturata modestia le impedisce di parlarci delle sue esperienze nel campo della bioetica, delle scienze esoteriche e della filatelia…
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"...non più giovane, adoro scrivere e sono sempre in prima linea con le mie osservazioni ed i miei articoli. Non per nulla sono definita "la reazionaria"..."
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Caspita, Ercolina… finalmente qualcosa che ci accomuna: anch’io spesso sono in prima linea con le mie osservazioni, e spesso mi trovo d’accordo con me stesso. Non per niente non sono definito “il reazionario”.
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Non più giovane??? strano... guardando la foto che esibisce sul suo sito, sembra una bellagnocca giovane virgulto. Massimo trent'anni. Però, leggendo le sue note autobiografiche con la dovuta attenzione, scopriamo che nel 1944 aveva 14 anni. Un complesso calcolo, ed arriviamo alla conclusione che ha 78 anni. Niente di male: neanche chi vi parla ha trent'anni. Ma perchè cazzo a destra c'è questa mania di vergognarsi degli anni che passano, e che segnano i volti? Scuola Berlusconi? Ma ecco cosa scrive di se questa ex bellagnocca, costretta (dai partigiani, non dal fascismo), ad una vitaccia d’inferno:
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"...la mia mente torna al lontano 1944, quando in Italia vigeva il caos (VIGEVA??? Ercolina, vabbè l'età... ma il caos non VIGE. Il caos c'è o non c'è). Sfollati a Montalto Pavese, ove avevamo una bella villa. Un giorno, mamma e Angelo, mio fratello, vanno a Casteggio, con il calesse. Ed io a giocare a tennis dai conti Balduino nel loro castello. Al ritorno a casa una amara sorpresa: la nostra domestica mi avvisa che sono arrivati i partigiani per prendere la mamma. Papà è lontano nelle Petrolifere di Fornovo Taro, essendo dirigente. I mezzadri mi consigliano di scappare per paura che i partigiani possano rivalersi su di me. Ho 14 anni, però incosciente, prendo la bicicletta e corro incontro ai miei cari per avvisarli, e ci riesco. Però torno a casa e trovo tutte le finestre e le porte aperte e la casa spoglia di tutto..."
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No, proprio Ercolina Bellagnocca, per quanti sforzi faccia, non riesce a dipingere a tinte fosche la terribile vita da sfollata alla quale era stata costretta dai banditi della resistenza. Pur essendo il tutto contrastante col quadro del disordine che VIGEVA, la Ercolina non resiste alla tentazione di dirci chi ella-essa-it sia. E così, in meno di dieci righe, riesce a fare l’affresco: nel caos VIGENTE, la bellagnocca, padre Dirigente, madre non si sa, bellavilla, mezzadri, domestica, tennis (mica al Centro Coni di Viale Mecenate… no, nel Castello dei Conti Balduino). Vi risparmio il resto. Non so se turbata dalla logica, o dalla sintassi della ercolina, la piattaforma Typepad si è rifiutata di proseguire. Però trovate tutto sui links di bellagnocca indicati prima. Per chi ha stomaco.
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Insomma, una vita d'inferno. Quasi come quella di quei disgraziati che Benito aveva mandato in Russia con le scarpe di cartone. E’ proprio vero: questi banditi di partigiani devono aver prodotto nella psiche di questa giovane donna guasti devastanti ed irreparabili.
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