Quest'uomo dev'essere cacciato. Per insipienza, e perchè sembra più attento ai buoni rapporti col nano di Arcore e con la sua banda di mentecatti, che non agli interessi dei lavoratori e del Paese. Dev'essere cacciato perchè quando afferma che con AirFrance ci sarebbero stati più licenziati che con la c.d. NewCo, dimostra o di essere un bugiardo in malafede, o di essere uno che non ha capito un cazzo di quanto è successo in questi mesi. Tertium non datur. Dev'essere cacciato perchè, anche se a volte in combutta con Epifani ed Angeletti (ma più spesso in combutta solo con se stesso, o al massimo con Berlusconi, Berti e Sacconi), è stato il più pervicare osteggiatore della trattativa con AirFrance; l'unico che si sia alzato ed abbia abbandonato il tavolo della trattativa con Spinetta; quello che maggiormente ha dato ad una AirFrance, che cominciava ad avere qualche dubbio, l'arma "fine di mondo" per stracciare un accordo che era solo da firmare.
Che ora questo "sindacalista del padrone", questo clone di Maurizio Sacconi, questo fiancheggiatore neanche tanto occulto del nano, vada a spiegare ai 3.250 esuberi che finiranno in cassa integrazione a 1.000 euro, ai 1.500 precari ai quali nessuno rinnoverà quei pur miseri contratti, ai 2.750 "esternalizzandi" che vivranno con meno soldi, e solo finchè i nuovi padroncini vorranno, di aver fatto il loro interesse. Vada a convincerli che con AirFrance ci sarebbero stati, come minchionescamente ha più volte affermato, più esuberi che non con Toto.
Se trova del tempo, vada anche a spiegare perchè a Toto, padrone del rottame AirOne, che contava un sesto di Alitalia, sarà consegnato quasi il 50% del potere nella nuova società, che conterà ad occhio e croce quanto AirDolomiti, o poco meno. Bonanni, sei tutti noi: un mito.
Questa raccolta di bonannate è divisa in "prima delle elezioni" e dopo le elezioni". Appena avremo tempo, faremo analogo lavoro sulle Berlusconate, con preghiera ai lettori del Tafanus di far circolare fra coloro che, a qualsiasi titolo, dovessero essere potenzialmente interessati.
PRIMA DEL BERLUSCONI QUATER
"...Divisi i sindacati: per il leader della Cisl, Raffaele Bonanni «si sta svendendo a stranieri, spero che non avvenga», mentre il segretario della Uil Trasporti, Marco Veneziani, ricorda che «pensare ad un' alternativa ad Air France sarebbe un suicidio». Favorevoli alla soluzione francese i piloti e gli assistenti di volo Anpac, Anpav e Avia che chiederanno ai giudici del Tar di non concedere ad Air One la sospensione delle trattative con Air France..."
8 Febbraio 2008
"...Dal fronte sindacale arrivano invece segnali di distensione con Air France. I segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, hanno infatti apprezzato la frenata francese. Secondo Guglielmo Epifani «il direttore di Air France è più saggio di tanti altri». Per Raffaele Bonanni, l'idea di chiudere la trattativa solo con l'ok del nuovo governo «è una posizione molto responsabile e seria, anche più di quella del governo» mentre per Luigi Angeletti «bisognava scegliere la migliore tra più offerte..."
16 Febbraio 2008
"...«Noi incarniamo la cultura più accordista, più dialogante del sindacato. Siamo», dice Raffaele Bonanni, «le persone più ragionevoli del Pianeta. Ma quando è troppo è troppo». Il segretario della Cisl, al telefono da Termoli, è fuori di sé perché - spiega - «il governo ci manda nudi alla mèta». Nudi, in che senso? «Ma è chiaro, scusi: Air France si sta beffando del sindacato. Dice che comprerà Alitalia solo a patto di aver il nostro via libera»..."
15 Marzo 2008
"...il leader della Cisl Raffaele Bonanni parla di «un governo che ci consegna nudi ad Air France»...
17 Marzo 2008
"...Dice Raffaele Bonanni, segretario generale della Cisl: «Il governo ci ha consegnati nudi a questa trattativa. Dal governo c'è stato un comportamento inqualificabile ed equivoco. Air France cede all'Italia una presenza misera nel consiglio di amministrazione della holding, un solo posto. Prende tutta la polpa, le infrastrutture, le tratte, e lascia quello che non le conviene alle partecipazioni statali italiane»..."
19 Marzo 2008
"...«La responsabilità è tutta del governo che ha avallato un piano e un trattativa senza rivelare a nessuno i punti irrinunciabili che aveva posto», dice il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni. Sull'ipotesi di una cordata alternativa Bonanni aggiunge: «Se i criteri usati con gli esterni sono gli stessi usati con il sindacato non mi stupisce che ci sia chi lamenta di aver bisogno di qualche giorno per vedere i conti». Ma per Luigi Angeletti, leader della Uil, «se c' è un'offerta italiana deve essere migliore di quella francese, se no meglio Air France. Ma se c'è venga fuori al più presto, non dopo le elezioni»..."
23 Marzo 2008
"...Un' Alitalia regionalizzata, senza più un profilo internazionale. Ecco perché il leader della Cisl, Raffaele Bonanni ha rilanciato: «Il piano va cambiato. Io - aggiunge - non conosco cosa sia stato pattuito con i venditori, ma so di certo che la ricchezza del mercato del volo italiano è ben superiore a quello che pensa Air France. La prospettiva industriale per Alitalia è davvero troppo striminzita». Negoziato in salita, dunque..." (Bonanni non conosce il piano, ma questo va camboato. A prescindere. Accontentato. Ora avrà una compagnia "internazionalizzata", con ben 15 destinazioni internazionali. Contento lui... NdR)
31 Marzo 2008
"...«I sindacati, anche le confederazioni - sostiene Tiziano Treu, hanno pensato di fare la trattativa con Air France come se fosse una situazione normale. E invece no: i francesi ci trattano così perché non ci sono margini. Questa è un'azienda che sta fallendo e i nostri sindacati non hanno mai visto una grande impresa che porta i libri in tribunale. Da Spinetta ci si può aspettare al massimo qualche aggiustamento. È irrealistico pensare ancora di buttarla in politica». Da ieri l' hanno capito i sindacati, abbandonati anche dalla politica. «Siamo stati lasciati nudi dal governo», diceva Bonanni. E a due passi da Montecitorio, al cinema Capranichetta, nella conferenza stampa della retromarcia, tutte le otto sigle sindacali spiegavano che la loro controproposta intendeva stare all'interno del piano di ristrutturazione di Air France. Da ieri Spinetta è ancora più forte. La sua appare sempre più una "ritirata strategica". Allora - se tornerà - sarà lui ad alzare il prezzo. È uno spartito europeo che i sindacati italiani già conoscono: inverno 2005, vertenza ThyssenKrupp di Terni. I sindacati dicono no ai tedeschi che si alzano e se ne vanno. Poi tornano e si firma. Alle loro condizioni, però. Ma di errori Epifani e Bonanni ne hanno fatti anche altri. Per esempio non hanno accettato di incontrare Spinetta quando venne a Roma. Loro volevano parlare solo con il governo..."
4 Aprile 2008
"...C' è ancora chi sostiene che il governo ha lasciato «nudi» i sindacati. Lo dice Berlusconi, lo dice Bertinotti, lo dicono Bonanni della Cisl ed Epifani della Cgil. Ancora non hanno capito che cosa è il mercato e quali sono gli standard europei. Ancora non hanno capito che Alitalia è finanziariamente ed economicamente un rottame e che Air France era e resta l' ultima sponda sulla quale si poteva approdare. Speriamo che lo si possa ancora fare ma speriamo soprattutto che questa durissima lezione serva a qualcosa...." (Eugenio Scalfari)
6 Aprile 2008
"...Senza una mossa immediata dei sindacati «le conseguenze per Alitalia saranno irreparabili». Dal palcoscenico europeo di Brdo il ministro uscente dell' Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, lancia quello che definisce «un appello» alle organizzazioni sindacali: urge da parte loro «un fatto nuovo». E urge subito, «entro domani (oggi, ndr) al massimo», ovvero prima delle riunioni del consiglio di amministrazione di Air France (domani) e della compagnia di bandiera (martedi). Pensare di «tirare a lungo, fino a dopo le elezioni, non è possibile», come invece ancora ieri s'augurava il leader Cisl, Raffaele Bonanni. Alitalia è una società quotata in Borsa e deve rispettare il codice civile..."
6 Aprile 2008
"...Se per la Cisl è la voce di Bonanni a dare la linea, Fabrizio Solari, segretario della Filt Cgil commenta così: «Sarebbe un fatto nuovo se il ministro dell'Economia la smettesse di fare il dodicesimo uomo in campo per Air France: francamente non ne hanno bisogno»...."
6 Aprile 2008
"...«Dopo le elezioni è auspicabile un accordo con Air France.(contrordine, camerati! NdR) Le percentuali perché ciò accada sono alte e importanti. Certo, se si vuole la firma della Cisl non deve essere impedita la trattativa, perché bisogna fare dei passi possibili», dice Raffaele Bonanni, segretario generale della Cisl, mentre legge e rilegge «lo striminzito» comunicato del consiglio di amministrazione del gruppo franco-olandese. Ora il leader di Via Po non parla più di Lufthansa come possibile alternativa a Spinetta..."
8 Aprile 2008
DOPO L'AVVENTO DEL BERLUSCONI QUATER
"...Ora saranno soddisfatti. I «difensori della nazione» e i «paladini dell' occupazione». Il Pdl che ha appena vinto le elezioni e il sindacato che ha appena perso la faccia. Il ritiro di Air France significa la fine dell'Alitalia e certifica la sconfitta dell' Italia. Si compie il destino di un'azienda depauperata e depredata da decenni di cattiva gestione finanziaria e di pervasiva "usucapione" politica. Si chiude nel peggiore dei modi un "buco nero" costato alla collettività 15 miliardi in 15 anni, 270 euro per ogni cittadino, neonati compresi. Solo le false anime belle, adesso, possono far finta di meravigliarsi per la rottura decisa dai francesi. Cosa si aspettavano, dopo che una partita strategica come Alitalia è stata giocata strumentalmente in un'ottusa campagna elettorale, come un derby pecoreccio tra Malpensa e Fiumicino? Cosa speravano, dopo che il futuro industriale del nostro vettore aereo è stato consumato inopinatamente in un assurdo negoziato "peronista", come una banale vertenza sui taxi? In questo sciagurato Paese, purtroppo, funziona così. Ma nel resto d'Europa, evidentemente, il mercato ha ancora le sue regole, i suoi tempi, i suoi effetti. Ci sono nomi e cognomi, nell'elenco dei colpevoli di questo bruciante fallimento del Sistema-Paese. Sul fronte politico, Berlusconi ha brillato per l'insostenibile leggerezza con la quale ha maneggiato l'affare Ali-France, e per l'insopportabile cinismo con il quale ha sventolato il pretestuoso vessillo dell'"italianità" a fini di marketing elettorale. La sua crociata anti-francese non ha conosciuto confini diplomatici né limiti etici. In un vortice di annunci auto-smentiti, ha posto veti impropri. Ha inventato cordate improbabili, a metà tra il pubblicistico e il familistico. Ha messo in pista concorrenti immaginari, come l'Aeroflot dell'amico Putin, che gentilmente si è prestato al gioco nella ridente cornice sarda di Villa Certosa, dove il luogo della vacanza personale si traveste da sede della rappresentanza istituzionale. Jean-Cyrill Spinetta ha sopportato anche troppo le intemperanze del premier in pectore. Piuttosto che perdere altro tempo e farsi dire no dal nuovo governo, ha preferito giocare d'anticipo. Sul fronte sindacale le colpe sono anche più gravi. Epifani, Bonanni e Angeletti, e con loro la colorita galassia degli "autonomi", hanno brillato per l'inaccettabile miopia con la quale hanno affrontato la drammatica crisi dell'Alitalia, alla quale hanno dato da sempre il loro fattivo contributo. [...]Cgil, Cisl e Uil si sono distinte per l'intollerabile demagogia con la quale hanno cercato fino all'ultimo di intralciare il piano industriale dell'unico partner di livello mondiale che aveva accettato di sporcarsi le mani nel disastro dell'Alitalia. All'insegna della più insensata difesa corporativa. Dal cargo, da salvare nonostante abbia 5 aerei con un organico di 135 piloti e fatturi 260 milioni con una perdita di 74 milioni. Ad Alitalia Servizi, da salvare grazie a Fintecna in un'operazione impensabile perfino al tempo dell'Efim e degli altri carrozzoni pubblici delle PpSs. Anche in questo caso, Spinetta non poteva continuare con questo indecoroso tira e molla. Ha preferito anticipare i tempi, con tanti saluti alla gloriosa Triplice. Il governo Prodi non ha gestito al meglio questa privatizzazione. Ma Tommaso Padoa-Schioppa ha avuto almeno il merito di aprire la "pratica", dopo un'intera legislatura nella quale il vecchio governo della Cdl si era ben guardato dal farlo.(Massimo Giannini)
22 Aprile 2008
"...Sulla cordata tricolore, sul pool di imprenditori pronti a mettere mano al portafoglio per salvare la compagnia di bandiera «si continua ad andare avanti», ma se a Bruxelles continuano a «zignare» - avverte Silvio Berlusconi - va a finire «che Alitalia potrebbe essere acquistata dallo Stato». Precisamente «dalle Ferrovie dello Stato». Per il momento - precisa il futuro premier - «questa è una minaccia, non una decisione», ma certo al leader del Pdl uscito vittorioso dalle elezioni, i paletti che la Commissione Europea già comincia a mettere sul prestito concesso dal governo alla compagnia non vanno giù. C' è il rischio, appunto, che l' operazione sia bocciata perché interpretata come aiuti di Stato e invece, commenta Berlusconi, «abbiamo bisogno di un' Europa che ci aiuti e che non ci metta in difficoltà». Quindi «attenzione - avverte - se vanno a zignare» (dove zignare sta per "dar fastidio come le zanzare", ndr) il problema si potrebbe anche risolvere alle radici. Come? Alitalia passa alle Fs. I primi a non essere convinti di tale soluzione sono, in verità, gli stessi alleati: Fini e Bossi, entrambi più che perplessi [...] . La trovata di Berlusconi, ricorda al leader dell' opposizione il film «Ecce bombo». Inaspettate aperture arrivano invece dalla Cisl di Raffaele Bonanni: «La proposta è uno sfogo al martellamento della Ue - dice - ma non è tanto illogica in una prospettiva di ripartizione dei ruoli fra comunicazione ferroviaria e volo».
30 Aprile 2008
"...Luciano Benetton, numero uno dell' omonimo gruppo, guarda ad Alitalia, ma non per un interesse diretto nella vicenda: «Nel nostro eventuale coinvolgimento ci vedrei un conflitto di interesse - ha spiegato - perché già controlliamo Aeroporti di Roma» oltre allo scalo di Firenze e di Torino (...quando si dice la coerenza e la ferezza dei principi... NdR) [...] il premier e la sua squadra sono di fronte ad un incrocio pericoloso, sottolinea il leader della Cisl Raffaele Bonanni: «Se Berlusconi fallisce su Alitalia si rompe la testa. Questo sarà il primo banco di prova del governo». E sul futuro del vettore, ribadisce Bonanni, deve anche partire il confronto con il sindacato: «Appena saranno pronti dovranno convocarci. Spero che Berlusconi faccia in fretta a dimostrare che è possibile rilanciare l' Alitalia».
9 Maggio 2008
"...Su Alitalia è intervenuto ieri anche il segretario della Cisl. «Air France voleva tenersi tutta la polpa e lasciarci le grane - ha detto Raffaele Bonanni in un' intervista al Riformista - Gli esuberi sarebbero stati 7 mila e non 2 mila come si vuol far credere [...] Sulle critiche relative al fallimento della trattativa con i francesi si dice tranquillo: «Io volo tutti i giorni con Alitalia e nessuno mi ha mai contestato»...."
3 Agosto 2008
"...Bonanni ha ricevuto il plauso degli industriali, con il direttore generale di Viale dell' Astronomia, Maurizio Beretta, e quello del ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi. Certo le due vicende (Alitalia e contratti) finiranno curiosamente per incrociarsi. Perché tra le condizioni poste dagli imprenditori per partecipare al progetto elaborato da Passera c' è anche quella di riscrivere il contratto di lavoro per i dipendenti..."
26 Agosto 2008
"...Il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, è stato pesantemente
fischiato da un gruppo di lavoratori di Alitalia che si sono riuniti stamattina
presso la sede del ministero di via Flavia. All'arrivo di Bonanni i lavoratori
lo hanno accolto fischiando e urlando: "vergogna non devi firmare". Bonanni è
dovuto entrare in fretta nella sede del ministero..."
MENATEGLI !!!
"Si è trattatto di una piccola contestazione organizzata da uno sparuto gruppo di lavoratori non iscritti al sindacato confederale, frutto del clima avvelenato, di nervosismo e confusione, su una vicenda spinosa che si trascina da mesi". Così la Cisl in una nota commenta le contestazioni di stamani al segretario Generale, Raffaele Bonanni. "Chi contesta non vuole il salvataggio" (...stronzi... NdR)
"...Non firmate, non firmate". E' lo slogan che scandiscono all'indirizzo dei sindacati i lavoratori di Alitalia riuniti in presidio all'esterno della sede di via Flavia del Ministero del Lavoro, dove è in corso il confronto con governo e azienda..."
11 Settembre 2008
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