Largo ai giovani: il ritorno di Raffaella Carrà e Gianni Boncompagni

Chi l'ha detto, che la TV di qualità in Italia sia finita con la cacciata di Guglielmi, colui che ha reinventato il linguaggio televisivo, e che attraverso RaiTre (sulla quale il potere si era distratto, visto che contava pochissimo) ha reinventato il medium?

Oggi una moglie allibita mi ha raccontato che è iniziata, puntuale come la cometa, la trasmissione che ci romperà i coglioni fino a Capodanno. Però si è profondamente rinnovata. Si chiamerà (indovinate)! "Carramba che fortuna"!

Azz... però mi rendo conto di avervi svelato già il nome dell'assassino, che doveva essere riservato all'ultimo paragrafo... ebbene si (ormai il guaio è fatto)! torna fra noi nientemeno che Raffaella Carrà. Una new-entry nel mondo dello spettacolo, visto che calca le tavole di qualcosa da mezzo secolo. Fresca, ma non priva di una certa esperienza.

E' tornata comm'il faut, pettinata da liceale, con minigonne inguinali, la solita risatina soft "uah uah uah",  il capello color cenere rilanciato all'indietro in media ogni 4 secondi. Tutto esattamente come nell'ultimo mezzo secolo. Chi ha detto che non ci sono più le mezze stagioni, e che non cìè più rispetto per gli anziani??? No, amici, in questo paese le mezze stagioni ci sono ancra. Non cambia nulla.

L'ospite d'onore della serata inaugurale, poi, è stato scelto per darci il segno di quanto alta sia la "qultura" in cuesto paese. Tale Giorgio Panariello, reduce dai trionfi di Casalpusterlengo, Ronco Briantino e Usmate con Carnate.

Per controbilanciare la forse eccessivamente giovane età della Raffa, è stato chiamato un altro ospite di rilievo, Gianni Boncompagni, una giovane promessa di 75 anni, che ha fatto uno sketch assolutamente innovativo per la TV italiana; qualcosa di mai visto prima! ha fatto ridere tutti come pazzi vestendosi da donna. Un'idea che in TV, fino a ieri, non aveva mai avuto nessuno!

Ora non ci sorprenderemmo più di tanto se nelle prossime settimane tornasse qualcosa come la conta dei piselli, il "TucaTuca", e "Pedro Pedro Pedro do Brasil". Attendiamo col cuore in tumulto, e pieno di speranze. Raffa, non deluderci!