L'educazione Stradale formato Merdaset: Monza. TG5. Piove. Per ingannare l'attesa del Gran Premio, una ventina di sculettanti ragazzine in formato simil-veline, abbigliate a metà strada fra babbonatale e le conigliette di playboy, si disputano il titolo di "Miss Motors". Nientemeno. Un'aspirante squittisce in un microfono, mostrando una tettina che rischia di cader fuori dall'abitino: "pensa! ho già imparato a svitare la candela"! Un'altra sta studiano la "sostituzione della gomma". Poi, il momento-clou della seduta di "educazione stradale". E' appena finita una finta gara di go-kart nella quale si sono cimentate le babbenatale. Una è ferma, in mezzo alla pista, intervistata da una giuliva "giornalista" di Canale 5. "Cosa ti ha interessato di più"? "...le sgommate! mittico!..."
Una sua amica di "corsa", per non rischiare di restar fuori dall'inquadratura, arriva da dietro col suo go-kart e la tampona violentemente. Bel "colpo di frusta" al collo della "babbonatale Uno", il cui go-gart, scosso dall'urto, a momenti spezza le gambe lunghe della intervistatrice "gamba fine e cervello grosso". L'intervistatrice, non avendo le palle per dare un calcio in mezzo alle tette "alla babbonatale Due", sorride stupidamente alla birichina. Quando si dice l'educazione stradale di Merdaset.
Speriamo che non venga mai loro in mente di fare un corso di educazione sessuale! Ci mostrerebbero come, con le dovute accortezze, anche una ragazza coi blue-jeans possa essere stuprata, nonostante il parere contrario di "quelli della Cassazione". Anzi, della cazzazzione. Azioni del cazzo.
Letterina aperta alla "figlia di un'amica: alla 23:26 di ieri, scrive un commento, ci cui riporto solo una frase:
"...Ma ci sono ancora i giovani, ed è per quelli che resisteranno qui (mia figlia continua a ripetere che vuole andare via) e che avranno la forza di amare questo benedetto Paese..."
Cara Amica, non so se tua figlia leggerà questa "letterina aperta" che le mando. Just in case, trasmettigliela tu per conto mio.
Cara "figliadi"
spero di incontrarti la settimana prossima. Nel frattempo ti scrivo, e spero che tu non ti incazzi con me. O forse si... Se vuoi andar via dall'Italia perchè adori un altro paese specifico per un motivo specifico (la movida spagnola, la bossa brasiliana, il liberismo americano, il senso civico svedese o quant'altro), non ti dico niente. Ma se il tuo voler andare via dall'Italia è solo disperazione, convinzione che questo paese è "senza rimedio", allora non ti seguo, perchè questo voler andar via rassomiglia terribilmente ad una fuga, ad una resa.
Io ho il diritto di perdere la speranza di riuscire a vedere un paese migliore. Il tempo che ho davanti è sempre più breve rispetto a quello che ho alle spalle. Il Partigiano Umberto ha questo diritto, ancora più di me. Eppure siamo qui, a lottare quotidianamente, alla ricerca di un risultato che forse non vedremo, e del quale quasi certamente nessuno ci attribuirà alcun merito. Non tu, non mia figlia, non i tanti giovani che, in numero crescente, si accostano a noi.
Tu, mia figlia, avete una speranza che è una certezza: prima o poi, nonostante i miracoli del dottor Sciampagnini, Dio, se esiste, chiamerà accanto a se (alla sua destra) questo nano che sta devastando il paese, l'economia, la democrazia, la cultura, la testa della "ggente". Voi erediterete un cumulo di macerie, ed avrete il compito di spazzare via le macerie, e ricostruire il paese.
Voi avrete il compito di fare ciò che altre generazioni hanno fatto prima di voi. Ricostruire un paese ricoperto di macerie morali, che sono le più difficili da rimuovere. La nostra generazione ha ereditato un paese distrutto dalle bombe e da vent'anni di ideologia fascista. E' stato relativamente facile rimuovere le macerie delle case. Basta una ruspa, dei soldi, la solidarietà fra la gente.
Più difficile è stato rimuovere le macerie dalla testa della gente, tanto è vero che ce ne sono ancora (non ti faccio l'elenco dei fascisti dichiarati e dei "fascisti dentro" che ci governano: lo conosci benissimo). Ma queste "macerie di testa" sono più difficili da estirpare che non quelle fatte da calcinacci, pietre, mattoni. Queste ultime sono fatte da "materiali inerti". Ci costruisci una collina artificiale, ricopri tutto di terra, ci pianti del verde, e queste spariscono per sempre.
Le macerie mentali sono molto peggio. Sono come l'alga assassina. Credi di averle rimosse con la lotta partigiana e con l'educazione), ma se ne resta una piccolissima quantità (un gasparri, un alemanno, un berlusconi), questa si riproduce, e se non la estirpi di nuovo, con metodi più drastici, ricresce più folta e rigogliosa di prima. A te, alle mie figlie, alle vostre amiche ed amici, spetta l'ingrato compito di fare da "diserbanti morali". Il compito di togliere dalla testa di chi vi sta intorno questa "incultura dominante" che sta avvelenando tutto, l'etica e le falde freatiche. Lo dovete a voi stesse, e lo dovete a chi verrà dopo di voi. Non avete alternative, e non avete scampo.
Questo paese, lasciato in mano a questi fascisti, non risorgerà mai. Ma per quante generazioni pensi che possiamo continuare a fuggire? Se queste erbe infestanti prendono il sopravvento, prima o poi non ci sarà nessun posto dove fuggire. In Germania massacrano i turchi, nella civile Inghilterra è iniziata la caccia al musulmano, negli USA forse vinceranno l'inutile McCain e la devastante Sarah Paletta, la maiala col rossetto, perchè sotto sotto gli americani, all'idea di votare per un negher, man mano che si avvicinerà la data fatidica, si costruiranno uno scudo di alibi contro Obama.
No, giovane amica... non hai alcun posto nel quale andare. Il tuo posto è qui, con noi, ad aspettare e pregare che Dio, se esiste, ci liberi al più presto da questo incubo. Poi, forse, questo paese potrà iniziare a ricostruire la testa della gente. Ma io, Umberto, ed altri della nostra generazione,non ne avremo il tempo. Toccherà a voi.
Con lo stesso, grande affetto che ho per la tua splendida mamma, ti abbraccio, e ti auguro ogni bene. Nel tuo paese Tafanus
Un giovane italiano, Abdul G., 19 anni, originario del Burkina Faso, è stato
aggredito e ucciso stamani da due uomini che l'hanno colpito alla testa con una
mazza di legno e una spranga in via Zuretti, a Milano. L'omicidio, accompagnato
da insulti razzisti da parte degli aggressori, è avvenuto questa mattina verso
le 6. Il giovane è stato subito ricoverato all'ospedale Fatebenefratelli dove è
morto qualche ora dopo. Ora è caccia ai due aggressori, uno di bassa statura di
circa 25 anni, l'altro più alto, con i capelli bianchi e di circa 40 anni,
probabili proprietari di un furgone bar.
"Silvio Berlusconi deve rispondere per il danno erariale che ha arrecato alle casse dello Stato facendo credere che aveva in mano una soluzione per Alitalia". Lo ha detto ai giornalisti Antonio Di Pietro a margine della terza e ultima giornata della festa nazionale dell'Idv.
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