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DAL "SECOLO XIX: Per la cordata che rileverà Alitalia, la nuova Alitalia, cioè la good company, è prevista una deroga alla legge Marzano, perché i capitani coraggiosi della cordata non vogliono rischiare nulla, vogliono annullare il rischio d’impresa e mettersi al riparo da eventuali rivendicazioni che dovessero provenire da creditori o ex-dipendenti. Le quattro più alte cariche dello Stato hanno il loro scudo spaziale, il Lodo Alfano. Per non essere da meno questi audaci imprenditori vogliono il loro scudo spaziale, che nel caso specifico li immunizzi dai rischi d’impresa. E da chi potranno andare a presentare le rivendicazioni gli eventuali creditori o ex-dipendenti? Ovviamente dalla bad company e il conto sarà pagato da noi cittadini, un modico prezzo per lo scudo spaziale degli imprenditori della cordata.
Joanna Pelc
Alcuni giorni fa il Frankfurter Algemeine Zeitung, assai compassato e assai titolato quotidiano tedesco di orientamento moderato, sulla vicenda Alitalia titolava così: “La sfacciataggine del governo”, strillo: “Elimina la concorrenza, danneggia i piccoli azionisti, i contribuenti e i consumatori. Più che un risanamento sembra un progetto di bancarotta fraudolenta”. E pensare che la compagnia aerea tedesca avrebbe pure qualche buona possibilità di fare i suoi interessi con l’attuale piano di salvataggio Alitalia. Che dire? Nulla, ma proprio nulla. Come già mille altre volte, come sempre, come da copione, come è iscritto nel destino cinico e baro, come lasciamo che sia perché abbiamo sempre lasciato che sia, e ci abbiamo pure l’orgoglio di aver lasciato e continuare a lasciare, ci apprestiamo a fare la nostra porcata nazionale, tradizionalmente bipartisan, dove a rimetterci sono quelli che ci hanno sempre rimesso e a guadagnarci altrettanto. Se le facessero in silenzio le porcate, se avessero un po’ di riserbo nel concepirle ed eseguirle, sarebbe tutto più facile, vivremmo se non altro senza troppi problemi di digestione. Il fatto è che ci strombazzano sopra e ci cantano dietro anche l’inno nazionale.
09:14 Fantozzi: "Accordo entro oggi o mobilità"
Ultima chiamata per i sindacati di Alitalia: se entro oggi non troveranno l'accordo con il governo e la Cai, scatteranno le procedure per disdire i contratti e avviare la mobilità. Questo l'ultimatum del commissario Augusto Fantozzi. L'incontro è per le 10 di stamattina al ministero del Lavoro.
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Contrordine, camerati! quello delle 09:14 non era un ultimatum, ma un penultimatum!
10:18 Presidio lavoratori davanti a sede Alitalia
Un primo presidio di dipendenti di Alitalia si sta radunando, in via Flavia a Roma, presso una sede del Ministero del Lavoro, dove sta per riprendere il tavolo di confronto con i sindacati sul piano di salvataggio per la compagnia. Hanno affisso e distribuito volantini, nello stile di un manifesto funerario, con cui annunciano la morte dell'azienda oggi, l'11 settembre 2008.
Circa 200 lavoratori dell'Atitech, polo di manutenzione pesante di Alitalia con sede nell'aeroporto napoletano di Capodichino, stanno recandosi a Roma a bordo di quattro pullman per manifestare contro l'esclusione dell'azienda dal perimetro della nuova compagnia che rileverà la parte sana di Alitalia.
Il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, è stato pesantemente fischiato da un gruppo di lavoratori di Alitalia che si sono riuniti stamattina presso la sede del ministero di via Flavia. All'arrivo di Bonanni i lavoratori lo hanno accolto fischiando e urlando: "vergogna non devi firmare". Bonanni è dovuto entrare in fretta nella sede del ministero.
"Non firmate, non firmate". E' lo slogan che scandiscono all'indirizzo dei sindacati i lavoratori di Alitalia riuniti in presidio all'esterno della sede di via Flavia del Ministero del Lavoro, dove è in corso il confronto con governo e azienda.
Si riscalda l'atmosfera sotto la sede del ministero del Lavoro dove i lavoratori di alitalia stanno giungendo sempre più numerosi dalle 9 di questa mattina. I dipendenti hanno esposto cartelli con le scritte "vogliamo un futuro anche noi assistenti di volo precari".
"Sul mercato domestico c'è la necessità di avere un maggiore presidio sulle rotte fondamentali e con Air One non lasciamo spazi ad altri competitor" dice Sabelli.
"Si è trattatto di una piccola contestazione organizzata da uno sparuto gruppo di lavoratori non iscritti al sindacato confederale, frutto del clima avvelenato, di nervosismo e confusione, su una vicenda spinosa che si trascina da mesi". Così la Cisl in una nota commenta le contestazioni di stamani al segretario Generale, Raffaele Bonanni. "Chi contesta non vuole il salvataggio"
Il confronto sull'Alitalia, dopo la sospensione richiesta dal ministro del lavoro, Maurizio Sacconi, per conferire con tutte le sigle sindacali separatamente, riprenderà con tavoli separati per le tre categorie.
"Vergogna. Ladri. Buffoni". I manifestanti del'Atitech di Napoli, circa 150, si sono spostati presso la sede del ministero del Lavoro di via Fornovo, dove continua la trattativa per il piano di rilancio di Alitalia con i tavoli tecnici per le tre categorie di lavoratori. E ai rappresentati dei sindacati hanno rivolto questi insulti, con urla e fischi mentre entravano nel ministero.
Al momento, è stato sospeso il confronto e il negoziato non ha prodotto alcun avvicinamento tra le posizioni. L'amministratore delegato di ACai, Rocco Sabelli, riferiscono fonti sindacali, ha lasciato il dicastero.
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