Non ho apprezzato, nei giorni scorsi, le divisioni dell'opposizione in piazze e piazzette separate. Sono proprio le nostre divisioni che hanno contribuito a consegnare al Cipria, in aprile, il paese, con margini più ampi di quelli sui quali avrebbe potuto ragionevolmente contare.
Oggi, di fronte ad un sovvertitore dichiarato dell'ordine democratico, abbiamo il dovere di ritrovare unità d'intenti. L'opposizione deve ritrovare compattezza: da una parte filocamorristi, padroni delle ferriere, banditi assolti per autocertificazione; dall'altra la gente che suda, soffre, lavora, e perde la speranza giorno dopo giorno.
Si chiama lotta di classe? è termine desueto? e chissenefrega!. Facciamo ciò che va fatto. Oggi ho un rammarico: che soltanto un pezzo di opposizione sarà in piazza. Un altro regalo al Cipria.
Non ne faccio una colpa a chi non ci sarà, con pieno diritto. Anche Veltroni non è stato alle manifestazioni altrui. Io spero che nel tempo l'opposizione ritrovi le ragioni dello stare insieme, oltre e al disopra delle beghe fra partiti e correnti.
Spero che a Roma siate in tanti. Spero che ci sia anche gente che, per ordine partitico, non dovrebbe esserci, così come ho sperato che tanti del PD andassero alla manifestazione dell'"altra sinistra".
Il nuovo caudillo dev'essere sommerso sotto una massa di disocuppati, precari, insegnanti, studenti, rettori, bidelli, ferrovieri, tubisti e massaie col borsellino vuoto. Spero che sia la manifestazione di TUTTA l'Italia che non ne può più, a prescindere da ciò che è stato.
Voglio chiudere con un grande GRAZIE alle generose donne d'Italia. Dal mio personale ed insignificante rilevamento statistico. conosco molte più donne che non uomini che stanotte sono salite su un treno o su un pulmann per "fare una gita a Roma, col panino gratis, a spese della CGIL. Una goduria.
Grazie, Sorelle d'Italia. Urlate la vostra rabbia anche per conto di chi non ha avuto la possibilità o la forza di esserci. Sono von tutte voi. Tafanus
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