Uno studente ghanese, scambiato per un pusher, picchiato e offeso dai vigili urbani. Sono gli stessi della foto della prostituta sbattuta in cella mezza nuda sul pavimento. La Procura apre un'inchiesta, il comandante difende i suoi: "Si è ferito da solo, una caduta fortuita"
PARMA - Il volto tumefatto dello studente ghanese e la sua denuncia ("sono stato insultato e picchiato dai vigili") incendiano il dibattito politico nella città della sicurezza. Un ritorno di fiamma che investe le istituzioni di Parma a poche settimane dalla foto di una prostituta accasciata a terra sul pavimento di una cella della polizia municipale.
La procura ha aperto un'inchiesta affidata al sostituto procuratore Roberta Licci. Chiede ai carabinieri che hanno raccolto la denuncia del giovane di non diffondere informazioni. Hanno disposto una visita medica per il ragazzo. Nel frattempo, anche il Comune cerca di far luce sull'episodio. L'assessore alla sicurezza Costantino Monteverdi ha convocato una riunione con i dirigenti della polizia municipale. Del caso si sta interessando anche l'Ufficio antidiscriminazioni del ministero delle Pari Opportunità. La Cgil parla di "episodio sconcertante e di una gravità inaudita". Il caso diventa nazionale con interrogazioni e prese di posizione dell'intera opposizione, dalla Sereni a Ferrero.
Emmanuel Bonsu si è presentato ai carabinieri insieme alla sua famiglia, con in mano una denuncia per resistenza a pubblico ufficiale e un verbale del pronto soccorso. Spaventato più che arrabbiato, ha mostrato una busta del Comune di Parma con la scritta "Emmanuel negro". Dice che gliel'hanno data i vigili quando, dopo cinque ore passate nella cella del comando, lo hanno rilasciato. Il comandante della polizia municipale Emma Monguidi ipotizza che sia stato lui stesso a fare quella scritta e spiega che l'occhio nero è il frutto di una caduta a terra, rovinosa e fortuita: voleva sottrarsi ai controlli.
Cercavano uno spacciatore, ma in manette c'è finito uno studente che, ironia della sorte, sta per iniziare a lavorare come volontario in una comunità di recupero per tossicodipendenti [...]
(Repubblica.it)
Questa storia ferirebbe le persone perbene in ogni caso. Le ferisce ancora di più perchè è opera dello stesso gruppo (vero, Comandante Emma Monguidi?) che si è già distinto, solo pochi giorni fa, in un altro episodio di ordinario razzismo. Ferisce ancora di più perchè a guidare questo gruppo è una donna, che nel DNA dovrebbe avere più radicato il senso della carità e del rispetto dei deboli. Vero, Comandante Emma Monguidi?). Ma questa faccenda colpisce anche per la assoluta scemenza della spiegazione addotta dalla comandante. Comandante Emma, provi a sbattere la faccia contro un pavimento: in qualsiasi modo la cosa avvenga, prima di procurarsi quell'ematoma nella parte inferiore dell'occhio, il "negro" avrebbe dovuto procurarsi ferite alla fronte, e/o alla tempia, ed una frattura del setto nasale. E' accaduto? No. Non è accaduto.
Vorremmo sapere se l'efficientissimo Brunetta ha indagato dopo il primo episodio circa le attitudini professionali del Comandante Emma. O Brunetta si occupa solo di uscieri e bidelli? De minimis curat praetor.
Invece dalla ministra della Pari Opportunità, vorremo sapere quali provvedimenti pensi di adottare, e quali indagini abbia già svolto nei casi precedenti, sia a carico della Comandante Emma Monguidi, sia negli altri ormai innumerevoli casi di soprusi a sfondo razziale. Le discriminazioni razziali sono ancora reato, in questo paese, o "si può fare"? Tanto per sapere se viviamo ancora in uno stato di diritto.
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