Caro Roberto,
ieri ho pubblicato, sul Tafanus, una lettera aperta di Silvia Palombi diretta a te. Una lettera molto bella, che è servita a scuotermi parzialmente e temporaneamente da problemi personali. Ho definito questa lettera, in maniera volgare ma efficace, come il "calcio nei coglioni" di cui avevo bisogno per riportare alle giuste (cioè piccole) dimensioni, i miei microscopici problemi personali.
[La lettera di Silvia Palombi]
Il fatto che io abbia non solo pubblicato questa lettera, ma addirittura attribuito a questa lettera qualità "terapeutiche" nei miei confronti, ti spiega - ammesso che serva spiegarlo - come io ti giudichi persona di grande valore (letterario e civico). Fino a stamattina, "senza se e senza ma".
Ti devo però confessare che oggi la tua lettera aperta a Repubblica, ha aperto, nella mia ammirazione nei tuoi confronti, una piccolissima crepa. Microscopica, appena accennata, ma spero che non si allarghi. Che non sia, tanto per intenderci, una crepa "strutturale".
Il motivo della piccola delusione è presto detto: fra i tuoi ringraziamenti a tutti coloro che ti hanno appoggiato e che continueranno a farlo (il Presidente della Repubblica, la gente comune, i poliziotti che fanno parte della scorta che ti è stata giustamente assegnata, i giornali liberi, i tifosi della legalità, la rete), hai infilato, con mia grande sorpresa, il Presidente del Consiglio che, voglio ricordartelo, è anche il proprietario del PdL.
Niente di personale, ma una persona "informata dei fatti" quale tu sei, non può ignorare che, quando già tale Nicola Cosentino, Forza Italia, plenipotenziario di Berlusconi nel casertano, da due mesi era sotto la lente d'ingrandimento della magistratura con la pesantissima accusa di essere il trait-d'union fra Forza Italia ed i clan dei casalesi, il Presidente del Consiglio, nella sua incommensurabile generosità, lo ha voluto (o ha accettato che diventasse?) anche sottosegretario del suo Governo.
Dalla formazione del governo sono passati oltre 5 mesi; le accuse a Cosentino stanno diventando valanga. L'Espresso ha condotto, grazie a De Feo e Fittipaldi, approfondite indagini, che non puoi non conoscere. L'unico risultato ottenuto? quello delle ripetute, intimidatorie perquisizioni della sede dell'Espresso, e dei PC privati dei due giornalisti. Noi, nel nostro piccolo, abbiamo lanciato una petizione, da inoltrare al Presidente della Repubblica, in difesa della libertà di stampa in genere, e dei giornalisti De Feo e Fittipaldi in particolare.
[Petizione in difesa di De Feo e Fittipaldi]
E' vero, le rivelazioni su Cosentino e altri non sono sentenze passate in giudicato. Ma è sotto gli occhi di tutti che la presenza di un signore fortemente indiziato di essere contemporaneamente al servizio di Forza Italia e dei casalesi, non è il massimo per l'Italia. La situazione sta creando un forte imbarazzo, ma per il momento non sembra che il Presidente del Consiglio voglia chiedere a Nicola Cosentino di "fare un passo indietro". Oppure (e la cosa sarebbe ancora peggiore) "vorrebbe ma non può".
Nel frattempo, arriva un'altra notiziola (spero che non ti sia sfuggita): stanotte, a Casal di Principe, un posto dove ormai ci sono più poliziotti e soldatini di La Russa che abitanti, qualcuno ha potuto esporre sul municipio un enorme striscione di insulti e minacce a te, Roberto, ed al sindaco di Casal di Principe, Nuzzo. Dov'erano i soldatini di La Russa? Perchè può succedere questo nel comune più controllato d'Italia? Perchè il sindaco Nuzzo, che fa del suo meglio, a rischio della sua stessa vita, per tentare di ristabilire un minimo di legalità, è ancora privo di scorta? Forse perchè dobbiamo ancora scortare Irene Pivetti (alla quale nessuno torcerebbe un capello, non foss'altro che per non sporcarsi le mani con la cremina?
Infine, una domanda che riassume tutte quelle precedenti : di cosa senti il bisogno di ringraziare il Presidente del Consiglio??? Io aspetterei, prudentemente, che si decidesse almeno a dare la scorta a Nuzzo, e che cacciasse dal governo e dalla carica di coordinatore regionale del PdL l'imbarazzante Nicola Cosentino, prima di dirgli grazie. Grazie, dde chè?
Tuo grande estimatore, Tafanus
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