Faticosamente, ricominciamo, o almeno proviamoci. A volte viene da chiedersi se sia più difficile vivere o morire. Mentre scrivo queste righe, Annamaria si sta trasformando in un esile filo di fumo azzurrognolo, in una di quelle rarissime giornate nelle quali "il cielo di Lombardia è così bello, quando è bello"...
Hanno dovuto portarla a Domodossola, per la cremazione, perchè nella civilissima Milano, Capitale Morale, anche per la cremazione c'è la lista d'attesa. Dieci giorni. Dieci giorni di pena supplementare da infliggere a chi soffre.
Un altro grande dolore-onore me lo ha inflitto Carlo, il compagno di strada di una vita con Annamaria, che ha espressamente voluto che durante tutta la funzione io fossi seduto accanto a lui. Io, un estraneo... E pensare che avevo fatto tutte le manovre diversive possibili ed immaginabili per restare defilato, conscio della mia fragilità... è un prezzo che ho pagato volentieri, se sono riuscito a fargli sentire la decima parte del mio affetto.
Poi il figlio Lorenzo, arrivato qualche giorno fa dal Canada, dove vive ormai da anni, ha letto questa poesia di Colleen Korah Hitchcock, che si chiude con queste stupende parole: "...e quando avrai bisogno di me, sussurra appena il mio nome nel tuo cuore... e saro lì..."
Ho voluto raggruppare in questo post i messaggi di partecipazione che sono arrivati da molte persone, anche da persone con le quali non mi è mai capitato di avere un incontro ravvicinato. Cercherò di rispondere a tutti.
Ho voluto anche riportare una sorta di miniatura della pagina che ho messo sul blog per comunicare agli amici la scomparsa di Annamaria. Ed ora, davvero, mi tocca provare a ricominciare...
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Ti siamo vicini nel tuo dolore..Un abbraccio -Pupetta e Pinuccio - Scritto da: Pupetta | 13/11/08 at 12:13
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Io sono credente, e credo che Annamaria vive,
sia pur in una dimensione che non è materia,
ma che proprio per questo non ne porta i limiti e le brutture.
E credo che se potesse ti direbbe di non essere triste per Lei.
Ti scrivo questa poesia,molto sfruttata ma sempre bella
(sicuramente già la conosci):
a me da tanta serenità pensare che sia mio padre a dire queste parole.
Spero che possa essere (almeno un poco) di conforto.
Un abbraccio
Carla
Caro Taf, mi permetto di riportare dei versi, scritti, poco prima di morire, da un mio carissimo amico frate: Davide Turoldo, morto nel 1992. http://www.club.it/autori/grandi/david.turoldo/poesie.html
Taf, lascia che la mia fede ti aiuti
Non so quando spunterà l'alba
non so quando potrò
camminare per le vie del tuo paradiso
non so quando i sensi
finiranno di gemere
e il cuore sopporterà la luce.
E la mente (oh, la mente!)
già ubriaca, sarà
finalmente calma
e lucida:
e potrò vederti in volto
senza arrossire.
...
La sentenza che ora tu sai
nulla di nuovo aggiunge a quanto
già doveva esserti noto da sempre:
tutto è scritto. Di nuovo
è appena un fatto di calendario.
Eppure è l'evento che tutto muta
e di altra natura
si fanno le cose e i giorni.
Subito senti il tempo franarti
tra le mani: l'ultimo
tempo, quando
non vedrai più questi colori
e il sole, né con gli amici
ti troverai a sera…
Dunque, per quanto ancora?
...
Tu e lui,
null'altro.
Lui
il Tu senza risposte.
...
Amici, mi sento
un tino bollente
di mosto dopo
felice vendemmia:
in attesa del travaso.
Già potata è la vite
per nuova primavera.
...
Anima mia, non pensare
male di Lui: gli è impossibile
fare altro.
Non ha importanza credere o no nella vita oltre la morte...Le persone che ci lasciano continueranno a vivere nei ricordi e nel cuore di chi le ha amate!
Vi sono vicina e vi abbraccio fortissimo
Chiara
" Io son partito poi così d'improvviso
che non ho avuto il tempo di salutare
istante breve ma ancora più breve
se c'è una luce che trafigge il tuo cuore
L'arcobaleno è il mio messaggio d'amore
può darsi un giorno ti riesca a toccare
con i colori si può cancellare
il più avvilente e desolante squallore
Son diventato se il tramonto di sera
e parlo come le foglie d'aprile
e vivrò dentro ad ogni voce sincera
e con gli uccelli vivo il canto sottile
e il mio discorso più bello e più denso
esprime con il silenzio il suo senso
Io quante cose non avevo capito
che sono chiare come stelle cadenti
e devo dirti che è un piacere infinito
portare queste mie valige pesanti
Mi manchi tanto amico caro davvero
e tante cose son rimaste da dire
ascolta sempre e solo musica vera
e cerca sempre se puoi di capire "
Arcobaleno
Adriano Celentano
scritta da Mogol e Lucio Battisti
Come le rose
stanno morendo
Senza profumo ormai
Quelle parole
dette in autunno
Io non capivo sai
Ora ritorna chiara la tua voce
Quasi ci fosse il sole anche di notte
Un aquilone
vola nel vento
Come un saluto tuo
Ombra leggera
corri sul mare
Per arrivare a me
[...]
E poi ritrovarsi
Sotto un altro cielo
Sogni colorati
Piovono dall’alto
Sogni cosa
E poi ritrovarsi
Sempre la-la-laaaa
Tempo che passa
Passa e non torna
Passa e non tornerà
Tutti i miei giorni
In un respiro
Mille ricordi e poi
[...]
(E. Giove, "Un altro cielo").
Tafanus, forse l'unica cosa da dirle adesso è un grande grazie per quello che è stata, e ricordarsela sempre per com'era.
"grazie
del sole che è stato
averti vicino
dentro di me"
("Grazie", Gianna Nannini")
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Anche se non ho avuto il piacere di conoscere Annamaria sono ugualmente coinvolto e sono molto vicino a coloro che hanno perso questa luce fondamentale della loro vita.
quando io
moriro' sara' un giorno qualunque
come quelli che gia' sono andati
o quelli che ci sarebbero stati
ma sara' come va per chiunque
anche io
che ho vissuto e vivro' uguale a tanti
come se si campasse in eterno
con la vita che va sempre avanti
anche se questa vita e' un inferno
e avra' un senso ma non uno scopo
se il passato non passo' per niente
se il futuro non fu neanche dopo
ed il presente e' sempre assente
mentre si snoda
la mia storia sul rullo sfuggente
dei titoli di coda
("Titoli Di Coda" - Claudio Baglioni)
Caro Tafano,
Caro Antonio,
ti sono vicino e partecipe in questo momento di dolore e di vuoto
dell'anima per la dipartita di Annamaria,ma sono certo che questo senso
amaro per la perdita di una persona tanto cara presto sarà sostituito
dai ricordi e le affettuosita del tempo vissuto insieme.Un abbraccio
fraterno.
per Stefano Lorenzo, Carlo, Antonio, Silvano, amici e chiunque ha conosciuto ed amato Annamaria.
a Carlo, Lorenzo e Stefano:un abbraccio immenso e una frase forse retorica, ma che a me piace molto:
"Ciò che facciamo qui in terra riecheggia nell'eternità" :
Caro Antonio, hai tutta la mia “solidarietà” in questo “vuoto” che ti si è parato davanti. Vedi, devo essere sincero. Non avendo conosciuto Annamaria non posso parlare di “condoglianze” come se l’avessi conosciuta… Conoscendo però i vostri percorsi e la ricchezza di certi rapporti non posso non sentirmi solidale con questi e con quelli. Non so per quale strana legge avviene che sia proprio la perdita, la mancanza che assegna il significato alle cose. E' proprio quando ci abbandonano che le cose si rivelano importanti, insostituibili! Perché? Consumiamo aria stupidamente e solo quando essa è avvelenata rimpiangiamo “l’aria pura dei monti”. Perché? Sciupiamo spavaldamente acqua e solo quando ci manca la promoviamo a tesoro. Perché? Consumiamo amori ed amicizie con spaventosa bulimia e solo quando restiamo soli ci accorgiamo della loro insostituibile preziosità. Perché? C'è un passo del prometeo di Eschilo in cui dice: io liberai gli uomini dal freddo, insegnai a costruire case; da una cosa sola non li potei liberare:dalla Morte. La morte, questo segno massimo della più radicale privazione, è, purtroppo, il segno costante del nostro incivile vivere. C’è in giro un tripudio di morte che fa spavento E' strano, osservava Raniero La Valle qualche tempo fa, come l'Occidente non si renda conto che sta costruendo il mondo su un'apologia della morte. “La civiltà che si doveva difendere si è invaghita della morte, e su di essa fonda la sua durata". Conoscendo te, Antonio, immagino che anche Annamaria abbia lottato contro le mille forme di morte camuffate. Se così è, credente o non credente, ci sia sufficiente continuare a piantare segni di vita, dentro e fuori di noi, convinti, con Victor Hugo, che "Mourir n'est rien; ne pas vivre est terrifiant"!
Ti abbraccio
Don Aldo Antonelli (E questa volta il "don" che non sia di parata!)
Non ti abbattere, per piacere! Sarà un luogo comune...ma ha smesso di soffrire. Ti mancherà ma terrai il ricordo di lei nel tuo cuore, dove nulla e nessuno potrà sradicarlo.Scritto da: mietta | 13/11/08 at 12:22