Centinaia di iniziative in tutto il mondo celebreranno oggi la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, perché ovunque sono milioni le vittime di aggressioni e soprusi. Tante, troppe, anche in Italia dove, secondo i dati dell'Istat sono quasi 7 milioni le donne tra i 16 e i 70 anni che hanno subito almeno una violenza fisica o sessuale nel corso della vita.
Cinque milioni di donne hanno subito violenze sessuali (23,7%), tre milioni 961mila violenze fisiche (18,8%). I partners sono responsabili della quota più elevata di tutte le forme di violenza fisica rilevate, che nella quasi totalità dei casi non vengono denunciate. Oggi sono decine le iniziative organizzate in tutta Italia, che hanno visto un prologo con la manifestazione che sabato scorso ha radunato a Roma 50.000 donne riunite dalle associazioni femministe e delle studentesse universitarie [...]
Ma la Giornata mondiale è l'occasione anche per segnalare le situazioni più compromesse nel mondo, come ha fatto la Sezione italiana di Amnesty International che ha lanciato una campagna in favore delle donne colpite da Hiv/Aids in Sudafrica: su 5,5 milioni di persone malate il 55% dei contagi riguarda le donne [...]
E l'Ifad, il Fondo Internazionale per lo sviluppo agricolo dell'Onu ricorda che le donne delle comunità povere nelle aree rurali sono particolarmente soggette alla violenza, violenza che viene esercitata sotto diverse forme: abusi sessuali e fisici tra le mura domestiche, stupri, diffusione di Hiv-Aids, pratiche tradizionali, come la mutilazione genitale, e il traffico di esseri umani. L'Ifad ha anche ricordato che la data del 25 novembre ricorda quanto avvenuto nel 1960, quando furono violentate ed uccise le sorelle Mirabal, paladine della lotta di liberazione della Repubblica Dominicana dalla dittatura. (ANSA)
_____________________________________
Questa la nota dell'ANSA, che ho scelto perchè riporta le scarne e terribili cifre, senza gli inutili orpelli di note di colore, che distraggono dalla sostanza. In questo contesto, poteva mancare il pezzo di bravura della Bocca di Forza Italia? No, non poteva mancare, ed infatti, puntuale è arrivato:
"...il ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna, ha presentato a
Milano la "scatola rosa", un rilevatore satellitare istallato sulle
auto delle donne che segnala automaticamente gli incidenti stradali e,
su chiamata, lancia in caso di pericolo un sos alle forze dell'ordine..."
E se la Ministra lasciasse fare queste cose ai tecnici? Se ricordasse di essere Ministra delle "Pari Opportunità" e non delle "Opportunità di Genere"? Se riflettesse sul fatto che spesso ci sono donne anche in macchine guidate e/o intestate ad uomini? E che ci sono uomini che guidano macchine intestate a donne? La morte per incidente stradale non seguito da
tempestivo soccorso è più grave se riguarda una donna, o è "grave uguale" anche se riguarda un uomo? Ministra, non scopra l'acqua calda. Questi giochini esistono da tempo. Si chiamano EPIRB, acronimo di "Emergency Position Indicating Radio Beacon". Gli Epirb funzionati davvero costano fra i 1000 ed i 2000 euro. Diciamo 1000. Lei li ha 20 miliardi di euro per attrezzare 20 milioni di auto? Si? Bene! Ora aggiunga il fatto che un segnale di una "radio-beacon" non dev'essere solo trasmesso, ma anche ricevuto, decodificato, e interpretato (si tratta di furto d'auto? di incidente? di pericolo? di affondamento di imbarcazione?). Tutto si può fare, e di fatto si fa. Ma serve anche un abbonamento annuale (che costa una tombola) a società quali Viasat, Geosat, Sarsat ed analoghe. Vede, ministra, i sistemi di segnalazione satellitare sono cose alquanto complesse. Più complesse che non la leggina sulle puttane e sui loro clienti, che hanno suscitato la malcelata ilarità dei questori di tutta Italia. Le lasci fare a chi se ne intende. Siamo seri.
Vede com'è complessa la vita, Ministra, appena si abbandonano le cabine dei camionisti.., L'ANSA ci informa quindi che:
"...per quanto riguarda l'Italia, mentre le Acli hanno lanciato una "pubblicità regresso" contro la violenza, oggi Telefono Rosa distribuirà a Roma 10 mila copie di una guida per la prevenzione delle violenze. L'associazione ha anche rivolto un appello alle parlamentari per un'azione comune perché sia approvata la legge che istituisce il reato di stalking..."
Bene la "Pubblicità Regresso", e farla è certamente meglio che non farla, anche se serve a poco. Il violento delinquente non lo fermi, magari fra sei mesi, perché improvvisamente si ricorda di uno spot che ne avrebbe dovuto cambiare gli standards etici. E' come gli appelli del Papa a "restituire il rapito all'affetto dei suoi cari". Male non fanno, ma non mi risulta che siano MAI serviti a qualcosa.
La distribuzione della guida, poi, in 10.000 copie, è poco più che uno spot di autopromozione delle ACLI. Il costo è certo, il numero è ridicolo (copre lo 0,03% delle donne), l'effetto pratico è nullo.
CHE FARE?
A livello planetario, non ho risposte che possano essere contenute nel breve spazio di un post (basti pensare a quanto ci sia da fare contro le mutilazioni genitali, gli stupri di guerra, lo sfruttamento della prostituzione, il ricatto economico, i matrimoni combinati, la poligamia, il diritto alla protezione da infezioni sessuali, l'aborto, il controllo dell'embrione pre-impianto...)
In nessun paese, Italia inclusa, sarà mai superato il problema dell'intrinseca maggior vulnerabilità della donna alla violenza fisica, dovuta alla strutturale differenza di peso corporeo, massa muscolare, e forse predisposizione alla violenza fisica. Credo quindi che meglio sarebbe lavorare su cose fattibili.
Fra queste, metto in primo piano il fatto che spesso la donna è vittima di violenze in ambito familiare, poichè è costretta a subire la violenza economica. La mancanza di autosufficienza economica, spesso costringe la donna a rimanere dove non vorrebbe, con un uomo che, se potesse, lascerebbe in due minuti.
L'Italia è uno dei paesi occidentali a minor tasso di occupazione femminile. Ecco, ministra dei camionisti, pensi a questo. Pensi a provvedimenti che incentivino l'assunzione delle donne. Pensi a provvedimenti che assicurino alla donna la possibilità di avere un figlio senza essere licenziata. Pensi a dare alle donne che lavorano asili-nido che non costino quanto tutto il suo stipendio. Pensi a rendere libere le donne di fuggire da un uomo violento. Lasci perdere le puttane (che nella sua testolina sono solo un brutto problema di "arredo urbano"), e non si occupi di EPIRB, di cui, in tutta evidenza, non capisce una mazza. Si occupi di cose serie, Si occupi di cose fattibili. Le puttane, signora mia, ci sono sempre state, e sempre ci saranno. E ci saranno finchè ci saranno uomini disposti a comprare corpi e donne disposte a vendere corpi. Lei (come ministra, of course) dovrebbe saperlo benissimo.
QUALCOSA CHE NON PIACERA'
Vorrei concludere con qualcosa che a qualche femminista dura e pura non piacerà. Non mi piacciono le manifestazioni "di genere". Avrei preferito una giornata contro la violenza "tout court", maschile o femminile che sia. Non mi piacciono le "quote rosa", come non mi piacerebbero le "quote azzurre". E, fatto salvo il concetto, già espresso, della maggior "potenzialità fisica" dell'uomo nell'esercizio della violenza, non mi piace che se ne faccia quasi un discorso di maggior "predisposizione etica". Gli episodi di "efferata" crudeltà fisica femminile non mancano (basta scorrere l'indice analitico di certe trasmissioni TV, ma non voglio innescare polemiche).
Poi esiste un tipo di violenza psicologica, altrettanto crudele di quella fisica, che non ha sesso. Ecco, mi piacerebbe che un giorno riuscissimo a riunificare tutte le varie "Giornate" contro le violenze di genere o di specie, dentro un unico grande contenitore, che educhi e sensibilizzi tutti contro LA VIOLENZA, da chiunque e con qualsiasi strumento praticata. Tafanus
SOCIAL
Follow @Tafanus