MENTRE IL PAESE È CHIAMATO A TAGLI E SACRIFICI, LA CASTA AUMENTA LE SPESE - LE PROMESSE DA MARINAI DELLA NOSTRA CLASSE POLITICA
Da un semplice confronto, un parlamentare spagnolo (tutto compreso) costa alla collettività 281 mila euro, quello italiano 1 milione e 630 mila euro.
Correva l’anno 2008. Era aprile. L’Italia si apprestava a tornare alle urne. Il disco più gettonato nella campagna elettorale era il taglio del costo della politica. E non c’era candidato che non si sottraesse alla gara. Presentando le "sette missioni per il futuro dell’Italia", Berlusconi prometteva: «Il nostro impegno sarà sul lato della spesa pubblica, a partire dal costo della politica». Il leader del Pd Walter Veltroni rilanciava con un piano di risparmi da un miliardo di euro, sempre sforbiciando i costi della politica.
Pochi giorni dopo il voto, Gianfranco Fini, in procinto di diventare presidente della Camera, dichiarava: «Penso che gli italiani siano disponibili a fare dei sacrifici, ma pongono delle condizioni che sono moralmente imperative: che ci sia l’esempio da parte di chi ha responsabilità. La diminuzione del costo della politica e dei privilegi sarà una delle sfide non solo del Governo, ma della nuova legislatura».
Del resto, in passato, il leader di An assieme a Di Pietro aveva presentato, in pompa magna, un disegno di legge bipartisan: 32 articoli che promettevano tagli per 600 milioni di euro, un ottavo del costo totale della politica (che è di circa 4 miliardi di euro).
Corre ancora l’anno 2008. Ma i politici fanno come i marinai: "Passata la festa, gabbato il santo". Così, la primavera delle promesse elettorali è ora l’autunno delle disillusioni. Il solito "duo guastafeste", Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella (poco simpatici ai politici, che reagiscono cominciando a screditarli), ci rivelano che la Casta non solo non ha diminuito il costo della politica, ma è riuscita a farla lievitare di 100 milioni di euro. E, al tempo stesso, chiede ai cittadini tagli e sacrifici.
Grazie a tante piccole spesucce, tipo le agendine per i senatori alla modica cifra di 260 mila euro, più di mezzo miliardo di lire (...vogliamo "tradurre"? ogni "agendina" senatoriale costerà più di 800 euri. Ma di che cazzo sono fatte, di platino? MdR); o anche agli "assegni di solidarietà" (7 milioni e 251 mila euro) ai senatori rimasti senza seggio per facilitare il loro reinserimento nella vita sociale (ma prima dov’erano?)... e via così, di spesa in spesa. Da Roma alle Regioni, che non sono per nulla virtuose. Anzi. I compensi dei governatori italiani fanno sbiancare quelli di chi governa gli Stati americani.
Mentre in Italia, senza pudore, i padroni del vapore si tengono stretti i loro privilegi, in Spagna i partiti si autotagliano i finanziamenti statali di 17 milioni di euro. E, intanto, la gente arranca e il costo del disagio si scarica sulle famiglie. Come al solito. Nessuno prende in seria considerazione l’allarme lanciato da Caritas e Fondazione Zancan: oggi 15 milioni di italiani sono a rischio povertà. Di questi, 7 milioni e mezzo vivono con un reddito mensile di 500-600 euro. E come se non bastasse, anche da noi i ricchi diventano sempre più ricchi, i poveri sempre più poveri. L’Italia è al sesto posto nella classifica Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) con le più alte disuguaglianze, dopo Messico, Turchia, Portogallo, Stati Uniti e Polonia.
La crisi colpisce in misura drammatica le famiglie, stressate e in attesa di interventi di lunga durata, e non più di briciole, bonus o elemosine. Crescono i poveri, ma si impenna anche il numero di disoccupati e cassaintegrati. A fronte di una Casta arrogantemente arroccata a difesa dei propri privilegi. La sfiducia nella politica è una marea che monta. Pericolosamente. «La credibilità della politica non è mai stata così bassa e l’ostilità così alta»: parola di Fini, quando correva l’ottobre 2007 e i politici promettevano di dare il "buon esempio". Promesse da marinai allora e ancora oggi.
...non ci resta che piangere... oppure non ci resta che Don Sciortino voglia "scendere in campo". Sicuramente avrebbe il mio voto... Tafanus
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