MANIFESTAZIONE NAZIONALE A ROMA
SABATO 29 NOVEMBRE
ore 15 piazza Esedra
Nel disinteresse quasi totale dell'opinione pubblica, e con la complicità dei cosiddetti paesi democratici, in Palestina continua a consumarsi la tragedia di un popolo privato dei suoi diritti elementari, primo fra tutti il diritto ad una vita degna per sé e per i propri figli.
Le
politiche di occupazione e chiusura dei governi israeliani oltre che impedire
con la forza e con l'illegalità lo sviluppo e la crescita pacifica di una
popolazione, il suo diritto a determinarsi come entità politica in uno Stato,
così come previsto dal diritto internazionale, mettono una seria ipoteca sulla
possibilità di un futuro di pace per tutti coloro che convivono nella Palestina
storica.
Questa politica è il logico compimento di più di
sessant'anni di strategie tese all'esclusione e al rifiuto del diverso che, sin
dal 1948, hanno reso palese l’obiettivo dei governi israeliani:
avere uno stato ebraico puro, una terra dove il numero degli arabi fosse ridotto
al minimo. La resistenza palestinese, in tutte le forme che essa ha
sviluppato in questi anni, è stato l'unico argine all'annientamento di un
popolo, alla sua definitiva scomparsa e dispersione.
A questa resistenza noi
sentiamo di dover portare la nostra solidarietà sollevando e tenendo ancora viva
la questione palestinese in occidente e nel nostro paese.
In questo quadro vanno inserite le tante manifestazioni di solidarietà internazionale, da quelle più piccole, organizzate quotidianamente dal tessuto associativo che opera attraverso i tanti momenti di solidarietà diretta, alle operazioni di rottura dell'infame embargo anti-palestinese, come quella portata avanti di recente a Gaza.
Per tenere desta questa attenzione, specie in un contesto fortemente segnato dalla regressione politico-culturale dell'Italia verso uno strisciante razzismo di massa, è necessario anche giungere a manifestazioni pubbliche e di massa che, negli anni scorsi, hanno contribuito a mantenere, con le poche forze disponibili, la questione palestinese dentro l'agenda politica italiana, a dispetto di quanti avrebbero voluto marginalizzare il problema. Le priorità sono quelle degli ultimi anni, anche se col passare del tempo la situazione è andata sempre più peggiorando:
La fine dell'occupazione e del furto delle risorse naturali, in primis l'acqua.
Il diritto al ritorno, nella Palestina storica, per i rifugiati palestinesi.
La fine del blocco economico contro la popolazione di
Gaza.
La distruzione del muro.
Lo smantellamento degli insediamenti
colonici israeliani.
La liberazione dei prigionieri, innanzitutto.
Per uno
stato palestinese con Gerusalemme capitale.
Campagna nazionale 2008 anno della Palestina
Per informazioni : www.forumpalestina.org
Guardate le cartine in basso. Guardate cos'era la Palestina nel 1946, e guardate cos'è diventata adesso. Guardate, e se siete nei paraggi di Roma, portate il vostro sostegno morale alla causa dei palestinesi. Tafanus
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