Quando arrivano questi terribili, interminabili giorni di Natale, quando sembra che tutto, dalla politica, all'economia, al calcio, agli aerei, debba fermarsi, si tirano fuori dal ripostiglio gli evergreens: le città che si svegliano ricoperte dal candido manto, Babbo Natale che parte con la slitta da Rovaniemi per fare il giro del mondo in 24 ore, la principessa Sissi in TV, la fabbrichetta di fuochi che salta in aria, e poi Lei, la fantastica Protettrice dei Camionisti: tanto devoti, che nelle cabine di tutti i TIR, c'è sempre uno o più dei suoi santini in formato gigante.
Ci avevano detto: "Mara Carfagna è in nuovo portavoce del Cavaliere". Noi, quando una cosa l'ha detta la TV, non possiamo non crederci. Quale sorpresa quindi, l'altro giorno, quando in TV hanno raccolto la solita dichiarazione precotta di Daniele Capoccione. introdotto come "portavoce di Forza Italia"! Ma Forza Italia esiste ancora? Non si era sciolta nel PdL? e il "portavoce" non era la Carfagna? ma allora perchè fanno portare la voce sempre al Paolini in Bonaiuti, e più raramente al Capoccione, mentre è da settimane che alla Carfagna non fanno aprire bocca? Eccesso di precauzione?
Così ci siamo incuriositi, e, con l'aiuto di "Chi l'ha visto?", siamo andati alla ricerca delle ultime apparizioni della Carfagna da viva, ed abbiamo scoperto questo pezzo, tragico ed esilarante al tempo stesso, di Laura Capobianco:
(Repubblica - ed. Napoli, 13 dicembre 2008 - di Laura Capobianco)
I modelli femminili del ministro Carfagna
Il passaggio in città del ministro Carfagna per promuovere il suo libro "Stelle a destra" (sic) diventa per la stampa locale un evento cui dedicare largo, larghissimo spazio. Il ministro, dal canto suo, sta al gioco e stila pagelle e trincia giudizi sul ceto politico al governo in città e alla Regione, dicendone tutto il male possibile. E così sia, ci si può solo rattristare per l'asprezza dei tempi che ci hanno regalato ministri del genere che essendo "belli e bravi" credono di saper tutto e su tutto poter discettare con disinvoltura e perfino con arguzia.
Penso tuttavia che il ministro si sia spinto davvero oltre, lasciandosi andare a disquisizioni verbali che, secondo il suo sentire, hanno a che fare con i modelli di donne in politica o con la politica al femminile, bocciando inesorabilmente Rosa Iervolino e piazzando invece ai primi posti di una davvero sui generis "compilation" la campionessa del neo-liberismo inglese (che anche coloro che hanno scarsa frequentazione con la storia del Novecento conoscono per i guasti prodotti al tessuto sociale dell' intero paese e per aver fatto strame delle pari opportunità in nome di quelle dispari) nonché la candidata vice-presidente repubblicana alla Casa Bianca, Sarah Palin, che tutti ricordano per i costosissimi abiti acquistati per la campagna elettorale e per il disinvolto familismo con cui regolava le vicende amministrative nel suo paese.
Eppure è la Iervolino a essere un modello negativo secondo il parere dell'esperto ministro nostrano alle pari opportunità, autodefinitasi e autopercepitasi come una "stella a destra" cioè dell' unico spazio in cui una come lei (o meglio lui, in quanto ministro) avrebbe potuto trovare spazi. Eppure se proprio valesse la pena di discutere con un simile personaggio, occorrerebbe ricordare: Rosa iervolino non ha mai preteso, in nessun modo e momento di costituire un "modello"; ha però costantemente dimostrato, nell'agire, come ci si rapporta nella relazione tra persone donne, in primo luogo perbene e civili, che possono sbagliare, ma sono sempre attente alla virtù della cura verso gli altri, soprattutto deboli ed emarginati.
Sul terreno politico, giudichino i diretti amministrati, ma per quanto concerne il lato umano e sociale, il ministro taccia e faccia mille passo indietro. Se i suoi modelli sono quelli che ha detto, ha scelto guardandosi allo specchio; a parte i precedenti "frivoli" e l'assoluta inconsistenza nel presente, il ministro ha già dato prova del suo pensiero e del suo agire politico; quando ha asserito che Berlusconi fa sempre solo ciò che vuole, quando si è espressa su prostituzione e prostitute (decretando che debbano essere multate e soprattutto debbono sparire dalla strada); quando ha decretato che i minori coinvolti nella tragedia della pedofilia debbono essere rispediti ai paesi d'origine. Alla fine, il senso è questo: il firmamento è grande, pieno di astri e di stelle come lo ha fatto il Creatore o la Natura: era il caso di lottizzarlo e mettere anche lì in gara tra loro destra e sinistra? Ah, dimenticavamo lo imponevano le pari opportunità.
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