...Sacconi, lascia riposare in pace la povera Eluana e la sua famiglia...
Nota introduttiva: Maurizio Sacconi, che ha trascorso circa vent'anni al fianco del cinghialone, senza mai avere il più piccolo sospetto sulla moralità del craxismo, alla caduta del cinghialone, con grande tempestività e "senso del vento", è saltato sul treno dell'erede designato, il palazzinaro di Arcore, dove è comodamente assiso din dal 1994. Dopo essersi prodotto, negli ultimi 9 mesi, nel salvataggio dalla schiavitù dal lavoro di circa 5.000 dipendenti Alitalia, contribuendo attivamente al fallimento della trattativa con Air France, e trovando per i 5.000 il comodo e riposante rifugio della cassa integrazione e poi del licenziamento, adesso vuole salvare la vita di Eluana Englaro: una vita che è finita, secondo le persone intelligenti, il 18 Gennaio 1992 (fra qualche giorno, saranno 17 anni). Chi è questa nuova, alta figura della moralità italo-forzuta? un tizio di cui, fra l'altro da Wikipedia apprendiamo:
"...è sposato con Enrica Giorgetti, laureata in giurisprudenza. La nomina di Sacconi a ministro della salute è stata criticata all'estero dalla rivista Nature come un possibile conflitto di interessi, dato che questa è avvenuta mentre la moglie del neoministro ricopriva la carica di direttore di Farmindustria, l'associazione che promuove gli interessi delle industrie farmaceutiche..."
Ma de minimis non curat praetor... questo sciamano di società aeree, esaurita l'eutanasia di Alitalia, vuole rifarsi l'immagine rassicurando Papa Natzinger che mai e poi mai permetterà che lo Stato Italiano, con le sue stupide leggi, uccida una donna morta. Non esita a ricorrere ad avvertimenti in puro stile mafioso: se una clinica dovesse non obbedire alla sua carta straccia, priva di qualsiasi valore legale, perderà le redditizie convenzioni con il SSN. Povera Italia! Ma veniamo ai fatti, tratti da Repubblica:
Eluana, è scontro tra magistrati e ministero - Il giudice Lamanna ha chiarito che il decreto sulla sospensione dell'alimentazione è già esecutivo, ma Sacconi ribadisce: "Se la fanno morire conseguenze immaginabili per la clinica" - La casa di cura di Udine ha sospeso l'iter in attesa di chiarimenti legali - Interviene anche l'Anm: "E' fondamentale rispettare le decisioni dei giudici"
UDINE - E' scontro aperto tra i giudici e il ministero del Welfare sul caso di Eluana Englaro dopo la lettera che ieri il ministro Sacconi ha inviato alle Regioni. Il giudice Filippo Lamanna oggi ha precisato che la clinica di Udine non rischia alcuna sanzione nel caso decida di sospendere l'alimentazione e l'idratazione artificiale, contravvenendo alla disposizione annunciata ieri dal ministro. Ma Sacconi non si ferma e ipotizza sanzioni per la struttura sanitaria.
Il ministro va avanti. Sacconi non si dà per vinto, e aprendo uno scontro senza precedenti con l'ordine giudiziario ha ribadito che andrà dritto per la sua strada, ovvero quella di sanzionare duramente la clinica di Udine in caso di applicazione dell'ordinanza confermata dalla Cassazione. "Certi comportamenti difformi da quei principi - ha minacciato il ministro - determinerebbero inadempienze con conseguenze immaginabili".
Anm: "Rispettare decisioni dei giudici". Anche l'Associazione nazionale magistrati è intervenuta nel dibattito legale: "E' fondamentale in uno Stato di diritto rispettare le decisioni dei giudici, che sono l'essenza dello svolgimento dello Stato democratico", ha detto il presidente dell'Anm, Luca Palamara.
La clinica attende. In mezzo a questo muro contro muro si trova la clinica friulana dove Eluana era attesa oggi. La dirigenza della casa di cura aveva ribadito stamane la disponibilità ad accogliere la paziente per mettere in pratica l'ordinanza, ma aveva precisato di voler prima verificare la regolarità giuridica di tale comportamento. "Abbiamo sospeso temporaneamente l'iter, in attesa che i legali che tutelano Eluana Englaro e la sua famiglia dimostrino che l'incursione del ministro Maurizio Sacconi non intacca la validità del decreto della Corte d'appello di Milano e della corte di Cassazione", aveva spiegato Claudio Riccobon, riferendosi all'atto di indirizzo che il ministero del Welfare ha inviato a tutte le Regioni. Nel documento di ieri, Sacconi sottolineava che interrompere nutrizione e idratazione delle persone in stato vegetativo persistente non è legale per le strutture pubbliche e private del servizio sanitario nazionale.
"Lettera non vincolante". Nel pomeriggio, il legale degli Englaro ha detto che, visto quel che sta succedendo, i prossimi spostamenti di Eluana non verranno comunicati ai media. "Il ministro ha saputo dalla stampa che il trasferimento era imminente - ha detto l'avvocato Angiolini - e ha fatto un atto diversivo che, a mio avviso, lascia il tempo che trova perché non è per nulla vincolante". Vittorio Angiolini ha ribadito che la lettera di Sacconi alle Regioni "non ha effetto giuridico". Della stessa idea è il senatore del Pd Ignazio Marino, secondo cui quella che Sacconi ha inviato alle Regioni è "una lettera personale", che non avrà conseguenze perché è un atto che non ha "alcun riflesso sulla situazione di Eluana Englaro e si inserisce in un dibattito che deve rimanere all'interno del Parlamento".
Beppino Englaro: Libertà di Eluana intralciate da tecnicismi. Un'altra giornata difficile per il papà di Eluana, che ha scelto il silenzio. Solo a chi gli è vicino si è limitato a ricordare le sue considerazione di sempre: "pur vivendo in uno stato di diritto non c'è una certezza del diritto". Con loro ha parlato di "libertà fondamentali di Eluana intralciate da tecnicismi ideologici e confessionali".
Il neurologo di Eluana. Estremamente amareggiato per il provvedimento deciso a sorpresa ieri pomeriggio dal ministro Sacconi. Carlo Alberto Defanti, il neurologo che ha in cura da anni Eluana Englaro. "Mi aspettavo manifestazioni di piazza, presidi, ma non un atto così subdolo e sottile - ha commentato - hanno individuato l'anello debole di tutta la catena, la clinica, attuando una minaccia concreta che potrebbe far presumere il venir meno del finanziamento". "Sembra di essere tornati indietro ai tempi di Montesquieu - ha detto ancora il neurologo - è come non essere più in uno Stato di diritto".
(Repubblica - 17 dicembre 2008)
...no... non siamo tornati ai tempi di Montesquieu... piuttosto ai metodi delle estorsioni mafiose...
18 gen 1992 - Dopo un incidente d’auto, Eluana, 20 anni, cade in uno stato vegetativo permanente. Ricoverata a Lecco, è alimentata con un sondino. La ragazza respira autonomamente pur senza coscienza, a causa della corteccia cerebrale necrotizzata.
1993 - Dopo un anno, la regione superiore del cervello di Eluana è andata incontro a una degenerazione definitiva. I medici non lasciano alcuna speranza di ripresa.
1999 - Beppino Englaro chiede al tribunale di Lecco di poter rifiutare l’alimentazione artificiale della figlia. Ma i giudici dicono no.
2000 - Beppino si rivolge anche al presidente Ciampi, e dice che Eluana aveva detto che non avrebbe mai accettato di vivere in quelle condizioni.
2003 - Viene ripresentata la richiesta di lasciar morire Eluana, ma tribunale e Corte d’Appello la respingono. E così accadrà ancora nel 2006.
2007 - La Cassazione rinvia di nuovo la decisione alla Corte d’Appello di Milano, sostenendo che il giudice può autorizzare l’interruzione in presenza di due circostanze concorrenti: lo stato vegetativo irreversibile del paziente e l’accertamento che questi, se cosciente, non avrebbe prestato il suo consenso alla continuazione del trattamento.
9 lug 2008 - la Corte d’appello di Milano riesamina la vicenda e autorizza la sospensione dell’alimentazione.
10 lug - Il quotidiano Avvenire parla di “pena di morte”, di una “mostruosità”, riferendosi alla sentenza di Milano, di fronte alla quale “non ci si può rassegnare all’inchino”.
14 lug - Giuliano Ferrara, direttore de il Foglio, promuove, assieme al Movimento per la Vita, l’iniziativa di deporre sul sagrato del duomo di Milano bottiglie di acqua per protestare contro una sentenza che condanna Eluana a morire di fame e di sete. Bottiglie d’acqua anche davanti al Campidoglio, a Roma.
16 lug - Camera e Senato sollevano un conflitto di attribuzione contro la Cassazione, il caso finisce in Corte Costituzionale. E scoppiano le polemiche. Il comitato “Scienza e Vita” lancia un appello contro la sospensione delle cure, cui aderiscono parlamentari e cittadini, Famiglia Cristiana, 25 neurologi, il quotidiano Avvenire. Intervengono anche le suore che si occupano della donna.
3 set - la famiglia chiede alla Regione Lombardia di indicare una struttura dove eseguire quanto stabilito dalla Corte d’appello, cioé interrompere definitivamente l’alimentazione artificiale e l’idratazione. Ma la Regione dice no.
8 ott - La Corte Costituzionale dà ragione a Cassazione e Corte d’Appello (che avevano stabilito le condizioni per l’interruzione dell’alimentazione).
11 ott - Le condizioni di Eluana si aggravano a causa di un’emorragia interna.
13 ott - Il prof. Umberto Veronesi, oncologo di fama mondiale e gà ministro della salute, dice che “come persona Eluana è morta 16 anni fa”.
10 nov - Il sottosegretario alla sanità Eugenia Roccella, già leader del comitato Scienza e Vita, lancia un appello alla Cassazione: “ci ripensi, perché sarebbe la prima volta in Italia che qualcuno muore, tra l’altro di fame e di sete e con un’agonia di almeno 15 giorni, per effetto di una sentenza”.
11 nov - Il card. Javier Lopez Barragan, dichiara che sospendere l’idratazione e l’alimentazione in un paziente in stato vegetativo è “una mostruosità disumana e un assassinio”. Secondo gli avvocati della famiglia Englaro, secondo i quali invece “è ora che Eluana venga lasciata morire come chiede suo padre da 16 anni”.
Queste note sono tratte da [blog Panorama Italia]
Il resto è storia di questi giorni. Il Principe Consorte dell'avvocato Enrica Giorgetti, una vita in Farmindustria, sa bene come impaurire le cliniche... la minaccia di toglier loro convenzioni sanitarie leggittimamente ottenute. Può farlo? non credo che un craxian-berlusconiano si faccia di questi problemi... Tafanus
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