Incurante del fallimento dell'ideologia liberista in voga a destra fino all'alba della crisi, Giulio Tremonti ha cercato ancora una volta di colpire pubblicamente la credibilità e l'autorità di Mario Draghi, come ha fatto spesso negli ultimi mesi, accusando esplicitamente il Financial Stability Forum presieduto dal Governatore di non aver previsto la crisi.
Ora, o il ministro ha dei pubblici rilievi, articolati e motivati, da muovere al Governatore, e allora farebbe bene a farlo nella sede più istituzionale in cui si esprime la sua responsabilità politica, cioè il Parlamento. Oppure, le sue sono intemperanze nervose che non possono andare al di là della puntura di spillo, della battuta goliardica, e allora farebbe bene a tacere. Perché in questo modo, con ogni evidenza, si somma il doppio effetto negativo dell'irresponsabilità politica e istituzionale del governo, unita alla delegittimazione della Banca d'Italia.
(Ezio Mauro - Repubblica - 20 dicembre 2008)
Ci risiamo. Questo minchione di amministratore di condomini della Valtellina, non pago di tutte le figure di merda internazionali che ci ha fatto fare in combutta col nano più alto d'Italia, ricomincia. Solo che questa volta ricomincia per far felice lo statista di Cassano Magnago. Da questo porcaio, emerge chiara una cosa sola: che il federalismo prima COSTA, certamente e subito. Solo POI (ma non sappiamo quanto poi), e FORSE, potrebbe generare qualche risparmio teorico. Svenderebbe il paese, pur di non perdere l'appoggio della Lega Patana. Tafanus
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