QUI LO DICO, E QUI MI SCONFESSO: Berlusconi nella conferenza stampa di fine anno interviene sul caso di Eluana Englaro, la donna in stato vegetativo da 17 anni, per sconfessare il ministro Maurizio Sacconi e affermare che il governo non deve intervenire sulla vicenda.
Poi però fa retromarcia e precisa: «Sacconi è un ministro bravissimo. Io ho espresso sul caso Englaro una mia posizione personale ma non ho assolutamente sconfessato Sacconi, che aveva discusso della questione con altri, con Gianni Letta e parlava a nome del governo».
UCCIDETE BABBO NATALE: Ottimismo, please. Ma come si fa, vedendo la moltitudine dei Babbo Natale che non portano doni e chiedono invece l’elemosina agli angoli delle strade? Le icone del Natale della crisi sono loro. Mentre le loro piccole versioni plasticose e gonfiabili si arrampicano lungo le grondaie, scalano i palazzi, arrivano alle balaustre e ai balconi ma rischiano - nell’Italia spaventata - di essere accolte così: non è che questo pupazzetto finto buono m’entra in casa e mi ruba tutto? In questo Natale di crisi e d’insicurezze, viene da pensare a un saggio di Lévi-Strauss del ’52: «Babbo Natale suppliziato». Nel quale il grande antropologo racconta che, nell’anno precedente, era stato bruciato a Digione, sul sagrato della cattedrale, un Babbo Natale: segno dell’ostilità cattolica contro la crescente importanza del Natale consumistico. Ora almeno questo, in temi di contrazione dei consumi sotto l’Albero, non parrebbe accadere. Ma ciò non basta, per essere ottimisti. Proviamoci con Totò: (in «Fifa e arena»): «Sei fatalista, ottimista o esistenzialista?». «Veramente, io sono farmacista». (Mario Ajello - Il Messaggero)
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