Il Cretino è come la microparticella nel cielo di Milano. Anche in quelle rare giornate nelle quali "il cielo di Lombardia è così bello quando è bello", il Cretino trova il modo di infiltrarsi in qualche fessura, e di macchiare il cielo limpido. Alla fine, l'assessorato all'ambiente non parlerà di una delle giornate più limpide dell'anno, ma ci dirà quale fosse il tasso di microparticelle presenti.
Prendete la Manifestazione di Roma di ieri (per la quale mi sento "responsabile" di aver invitato un sacco di gente a partecipare - cosa che rifarei senza la minima esitazione): è stata una bella, partecipata, ordinata manifestazione. Civilissima. Tantissimi palestinesi, com'è poco meno che ovvio, ma anche tantissimi italiani (e questo era meno ovvio). Il solito balletto di numeri: 150.000 secondo gli organizzatori, 15.000 secondo la questura. Ma che importanza ha? Se i questurini di Maroni dicono "15.000", dovevavo essere davvero tantissimi. Quindi una grande, bella, partecipata, ordinata, civile manifestazione. Ma tant'è: oggi i titoli di moltissimi giornali (per non parlare dei TG), non parlano della bellissima giornata. Parlano di quei quattro stronzi che per finire nella foto, o nel teleobiettido di RAI Dux, arrivano col la solita bandiera da bruciare, con la svastica sulla bandiera israeliana.
La mamma degli imbecilli è sempre incinta, e non si ferma davanti a niente e nessuno. Nell'autunno del 2007 il frutto di uno di questi parti venuti male, sul Tafanus, a puri fini di piccola polemica personale, è andato avanti per un mese a firmarsi "SeQuestoEunUomo". Questo nick gli era piaciuto molto, e lo aveva adottato contro il sottoscritto, senza chiedersi se ci fosse una "proporzionalità" fra le nostre micro-diatribe, e la evocata tragedia della shoah. Nessuno, fra i suoi attuali seguaci, ebbe l'ardire di farglielo notare.
Oggi altri cretini, con la loro irrilevante presenza numerica, hanno dato i titoli di testa e di coda ai nostri schieratissimi media, e fornito la solita, fornitissima bisaccia di scorregge, ai nostri "artiglieri della minchiata". La bandiera, si sa, è come la mamma. Non si tocca, non si brucia. Peccato che nessuno si sia preoccupato di ricordare a questi minchioni che uno dei loro leaders (quello più colto) proclamò che "col tricolore si pulisce il culo". Nel silenzio assordante delle teste d'uovo sue alleate. Zitti i fascisti di AN (quelli tutti "Dio, Patria e Famiglia": mi raccomando, tutto maiuscolo); zitto lo statista col tacco a pompetta.
Riporto stralci della cronaca che della manifestazione ha dato Repubblica, giornale certamente non fascista. Il titolo, è quello che è...
Corteo pro Gaza, preghiera al Colosseo e stelle di David con svastiche
Manifestazione contro la guerra in Palestina organizzata da associazioni, centri sociali e alcune forze della sinistra radicale. In piazza migliaia di persone dietro lo striscione 'Fermiamo il massacro dei palestinesi a Gaza'. Cartelli a sostegno del conduttore di 'Annozero': 'Giu' le mani da Santoro'. Spuntano anche stelle di David con sopra stampate svastiche.
Partito da Piazza Vittorio Emanuele, si è concluso alla Piramide Celsia il corteo delle comunità arabe a Roma, dei centri sociali, e di diverse sigle della sinistra con in testa i comunisti italiani che raggiungerà in serata Porta San Paolo. Per le vie della capitale hanno sfilato 150 mila persone per gli organizzatori (15 mila per la questura). Ad aprire il corteo lo striscione '"Fermiamo il massacro dei palestinesi a Gaza'" Tantissime le kefia e le bandiere palestinesi. Ma anche stelle di David con sopra stampate svastiche e anche una bambola insaguinata per ricordare i bimbi morti sotto i bombardamenti. E davanti al Colosseo alcuni manifestanti si sono raccolti in preghiera.
Preghiera islamica al Colosseo. Alcuni manifestanti del corteo pro Palestina si sono raccolti in preghiera davanti al Colosseo inginocchiandosi in direzione della Mecca. A "chiamare" la quarta preghiera del giorno è stato un improvvisato muezzin sistemato sul camioncino della delegazione palestinese. Il gruppo, circa cinquanta persone, ha rivolto le spalle all'Anfiteatro Flavio e ha recitato le preghiere in ginocchio. In terra una fila di bandiere palestinesi. La parte del corteo che precedeva e seguiva i manifestanti in preghiera si è fermata e ha assistito alla funzione in silenzio. [...]
Slogan contro Israele e pro Santoro. Tanti gli slogan contro la guerra e per la pace, ma non sono mancati quelli contro Israele 'Israele assassino uccide donne e bambini'. 'Palestina libera', si è ripetuto lungo il corteo. C'è stato anche qualche riferimento al caso Santoro con cartelli a sostegno del conduttore di 'Annozero': 'Giu' le mani da Santoro', 'Santoro santo subito'.
Scarpe in mano per chiedere la pace. Uno degli slogan più ripetuti dagli esponenti della comunità palestinese in Italia è stato "Israele, Bush, Barak assassini". I palestinesi hanno gridato "viva Hamas" e "Allah Akhbar" e hanno tenuto stretta nella mano destra una scarpa, inneggiando al gesto del cronista iracheno Montazer Al-Zaidi, che lanciò le sue calzature contro il presidente Bush nel corso di una conferenza stampa. In molti cartelli è stati ricordato l'elevato numero di bimbi morti in seguito ai raid israeliani e una donna ha portato in braccio un bambolotto avvolto in un sudario insanguinato [...]
I centri sociali, invece, si sono riuniti sotto la sigla di "sport contro l'assedio", un progetto che si propone di regalare un pò di normalita agli abitanti di Gaza attraverso la promozione di tornei di calcio, maratone, ed altro alle quali hanno partecipato ragazzi italiani ed immigrati.
Al ghetto, presidio dei "no al corteo". Contemporaneamente alla manifestazione pro-Palestina, al Ghetto di Roma, presidiato dalle forze dell'ordine, si sono riunite circa 300 persone per dire simbolicamente "no al corteo". Sono tutti rappresentanti della comunità ebraica romana e hanno affisso ai muri di via Portico d'Ottavia le bandiere israeliane e un vessillo italiano con una stella di David. Tanti i cartelli contro il conduttore di Anno Zero, Michele Santoro. A spiegare le ragioni dell'iniziativa il responsabile del circolo culturale "Quarantotto", Angelo Sermoneta: "è una in simbolica contrapposizione alla manifestazione pro-Palestina, siamo indignati. È vero che i morti ci sono ma bisogna capire perché. Vogliamo ribadire il nostro attaccamento alla democrazia e il nostro essere cittadini italiani e romani di religione ebraica".
Ecco, pochissimi giornali (forse nessuno, tranne Repubblica) hanno dato quest'ultima notizia, che nel suo genere è molto peggiore di quella del solito cretino che fa la solita pisciatina, prevedibilissima fuori dal vaso: trecento ebrei che democraticamente di riuniscono in corteo per dire (sempre democraticamente), NO al corteo degli altri. Fiammeta Nierenstein, dove sei? Ci manchi tanto... Tafanus
Prendete la Manifestazione di Roma di ieri (per la quale mi sento "responsabile" di aver invitato un sacco di gente a partecipare - cosa che rifarei senza la minima esitazione): è stata una bella, partecipata, ordinata manifestazione. Civilissima. Tantissimi palestinesi, com'è poco meno che ovvio, ma anche tantissimi italiani (e questo era meno ovvio). Il solito balletto di numeri: 150.000 secondo gli organizzatori, 15.000 secondo la questura. Ma che importanza ha? Se i questurini di Maroni dicono "15.000", dovevavo essere davvero tantissimi. Quindi una grande, bella, partecipata, ordinata, civile manifestazione. Ma tant'è: oggi i titoli di moltissimi giornali (per non parlare dei TG), non parlano della bellissima giornata. Parlano di quei quattro stronzi che per finire nella foto, o nel teleobiettido di RAI Dux, arrivano col la solita bandiera da bruciare, con la svastica sulla bandiera israeliana.
La mamma degli imbecilli è sempre incinta, e non si ferma davanti a niente e nessuno. Nell'autunno del 2007 il frutto di uno di questi parti venuti male, sul Tafanus, a puri fini di piccola polemica personale, è andato avanti per un mese a firmarsi "SeQuestoEunUomo". Questo nick gli era piaciuto molto, e lo aveva adottato contro il sottoscritto, senza chiedersi se ci fosse una "proporzionalità" fra le nostre micro-diatribe, e la evocata tragedia della shoah. Nessuno, fra i suoi attuali seguaci, ebbe l'ardire di farglielo notare.
Oggi altri cretini, con la loro irrilevante presenza numerica, hanno dato i titoli di testa e di coda ai nostri schieratissimi media, e fornito la solita, fornitissima bisaccia di scorregge, ai nostri "artiglieri della minchiata". La bandiera, si sa, è come la mamma. Non si tocca, non si brucia. Peccato che nessuno si sia preoccupato di ricordare a questi minchioni che uno dei loro leaders (quello più colto) proclamò che "col tricolore si pulisce il culo". Nel silenzio assordante delle teste d'uovo sue alleate. Zitti i fascisti di AN (quelli tutti "Dio, Patria e Famiglia": mi raccomando, tutto maiuscolo); zitto lo statista col tacco a pompetta.
Riporto stralci della cronaca che della manifestazione ha dato Repubblica, giornale certamente non fascista. Il titolo, è quello che è...
Corteo pro Gaza, preghiera al Colosseo e stelle di David con svastiche
Manifestazione contro la guerra in Palestina organizzata da associazioni, centri sociali e alcune forze della sinistra radicale. In piazza migliaia di persone dietro lo striscione 'Fermiamo il massacro dei palestinesi a Gaza'. Cartelli a sostegno del conduttore di 'Annozero': 'Giu' le mani da Santoro'. Spuntano anche stelle di David con sopra stampate svastiche.
Partito da Piazza Vittorio Emanuele, si è concluso alla Piramide Celsia il corteo delle comunità arabe a Roma, dei centri sociali, e di diverse sigle della sinistra con in testa i comunisti italiani che raggiungerà in serata Porta San Paolo. Per le vie della capitale hanno sfilato 150 mila persone per gli organizzatori (15 mila per la questura). Ad aprire il corteo lo striscione '"Fermiamo il massacro dei palestinesi a Gaza'" Tantissime le kefia e le bandiere palestinesi. Ma anche stelle di David con sopra stampate svastiche e anche una bambola insaguinata per ricordare i bimbi morti sotto i bombardamenti. E davanti al Colosseo alcuni manifestanti si sono raccolti in preghiera.
Preghiera islamica al Colosseo. Alcuni manifestanti del corteo pro Palestina si sono raccolti in preghiera davanti al Colosseo inginocchiandosi in direzione della Mecca. A "chiamare" la quarta preghiera del giorno è stato un improvvisato muezzin sistemato sul camioncino della delegazione palestinese. Il gruppo, circa cinquanta persone, ha rivolto le spalle all'Anfiteatro Flavio e ha recitato le preghiere in ginocchio. In terra una fila di bandiere palestinesi. La parte del corteo che precedeva e seguiva i manifestanti in preghiera si è fermata e ha assistito alla funzione in silenzio. [...]
Slogan contro Israele e pro Santoro. Tanti gli slogan contro la guerra e per la pace, ma non sono mancati quelli contro Israele 'Israele assassino uccide donne e bambini'. 'Palestina libera', si è ripetuto lungo il corteo. C'è stato anche qualche riferimento al caso Santoro con cartelli a sostegno del conduttore di 'Annozero': 'Giu' le mani da Santoro', 'Santoro santo subito'.
Scarpe in mano per chiedere la pace. Uno degli slogan più ripetuti dagli esponenti della comunità palestinese in Italia è stato "Israele, Bush, Barak assassini". I palestinesi hanno gridato "viva Hamas" e "Allah Akhbar" e hanno tenuto stretta nella mano destra una scarpa, inneggiando al gesto del cronista iracheno Montazer Al-Zaidi, che lanciò le sue calzature contro il presidente Bush nel corso di una conferenza stampa. In molti cartelli è stati ricordato l'elevato numero di bimbi morti in seguito ai raid israeliani e una donna ha portato in braccio un bambolotto avvolto in un sudario insanguinato [...]
I centri sociali, invece, si sono riuniti sotto la sigla di "sport contro l'assedio", un progetto che si propone di regalare un pò di normalita agli abitanti di Gaza attraverso la promozione di tornei di calcio, maratone, ed altro alle quali hanno partecipato ragazzi italiani ed immigrati.
Al ghetto, presidio dei "no al corteo". Contemporaneamente alla manifestazione pro-Palestina, al Ghetto di Roma, presidiato dalle forze dell'ordine, si sono riunite circa 300 persone per dire simbolicamente "no al corteo". Sono tutti rappresentanti della comunità ebraica romana e hanno affisso ai muri di via Portico d'Ottavia le bandiere israeliane e un vessillo italiano con una stella di David. Tanti i cartelli contro il conduttore di Anno Zero, Michele Santoro. A spiegare le ragioni dell'iniziativa il responsabile del circolo culturale "Quarantotto", Angelo Sermoneta: "è una in simbolica contrapposizione alla manifestazione pro-Palestina, siamo indignati. È vero che i morti ci sono ma bisogna capire perché. Vogliamo ribadire il nostro attaccamento alla democrazia e il nostro essere cittadini italiani e romani di religione ebraica".
Ecco, pochissimi giornali (forse nessuno, tranne Repubblica) hanno dato quest'ultima notizia, che nel suo genere è molto peggiore di quella del solito cretino che fa la solita pisciatina, prevedibilissima fuori dal vaso: trecento ebrei che democraticamente di riuniscono in corteo per dire (sempre democraticamente), NO al corteo degli altri. Fiammeta Nierenstein, dove sei? Ci manchi tanto... Tafanus
SOCIAL
Follow @Tafanus