Non solo questi dati confermano le previsioni di Draghi, ma mettono sul piatto altri carichi da novanta: PIL al -2,0%; deficit che vola verso il 3,8%; disoccupazione che vola verso il 9%; debito pubblico di nuovo irrefrenabilmente in crescita, verso il 110% abbondante. Altro che "bilancio in pareggio entro il 2010, altrimenti il Quintino Sella di Sondrio si sarebbe dimesso!
Quando il ragiunatt della Valtellina ha sparato questa minchiata, il deficit italiano era sotto il 2%, ed il bilancio in pareggio sarebbe "costato" una riduzione di 0,4 punti di PIL per ognuno dei 5 anni di legislatura. Adesso, col deficit 2009 al 3,8%, raggiungere il pareggio entro il 2013, comporterebbe la riduzione di più di un punto di PIL all'anno. Roba che neanche il miglior Ciampi, affiancati dal miglior Prodi e dal miglior Visco. Sogni di mezzo inverno di un imbroglione nato.
E poco importa che ci siano paesi della UE che per alcuni parametri stanno come o peggio di noi. Sono paesi, TUTTI, che hanno un debito pubblico che è metà di quello italiano. Prima di raggiungere il nostro 110% tendenziale, potrebbero permettersi un deficit di bilancio annuale doppio di quello italiano per dieci anni. Potrebbero, in altri termini, fare qualcosa di anticiclico. Noi, signori, siamo inchiodati al debito più grande dìEuropa, e non possiamo fare un cazzo. Però abbiamo tolto l'ICI anche alla metà più ricca della popolazione, ed abbiamo la "Social-Sola" con le ondine blu, che vengono così bene in televisione...
Queste belle notizie erano comunque precedenti all'esplosione dell'ultima bomba di giornata: l'affondamento della "Bank of Scotland", che perde 60.000 miliardi di lire (due finanziarie italiane) per l'acquisto, incauto, della ABN Amro (...chissà se ai dirigenti della BoS daranno una congrua buonuscita di 100 miliardi di lire, come abbiamo fatto noi cogli affossatori di Alitalia...)
.
Infine, per ritornare sulla dotta discussione dei nostri economisti della mutua (quelli che il '29 era un'altra cosa), vorrei ricordare che gli USA hanno perso oltre 3 milioni di posti di lavoro in un anno; che sono ormai ad oltre 11 milioni di disoccupati; che prevedono nero per il 2009 e forse anche per il 2010; e, infine, vorrei ricordare che ormai quasi tutti i records di crollo delleborse (che significa anche crollo dei consumi nel futuro, abbandono per i prossimi 10 anni dell'investimento in capitali di rischio, crollo delle pensioni future legate a fondi azionari). Un disastro senza uguali. I nostri economisti avevano ragione. Questa crisi non è come quella del '29: è peggiore.
Zurigo: -46% in 18 mesi
Madrid: -50% in 13 mesi
Sidney: -53% in 12 mesi
NY Nasdaq: -54% in 12 mesi
Milano: -59% in 19 mesi
Singapore: - 59% in 13 mesi
Tokio: -61% in 18 mesi
SOCIAL
Follow @Tafanus