...proviamo a fare un piccolo esempio: supponiamo che tragicamente un vostro conoscente si trovi in una condizione di come vegetativo e, diversamente dal Tafanus, non sia stato in grado di assumere 10 boccette di Tavor insieme ad un whisky (magari di qualità un po’ superiore rispetto all’obbrobrio proposto… vabbè) al momento della perdita della coscienza...
Vogliamo farci una bella domanda seria, e chiarire (con scarsa classe, d’accordo, ma spiccata tendenza pratica) chi si carica dei costi di mantenimento di questa persona? In altre parole, la degenza di lungo corso (e non stiamo parlando di situazioni ove non è necessario un monitoraggio continuo dei parametri vitali, ma di condizioni ove risulta impossibile anche l’alimentazione per via naturale e quindi è necessario utilizzare sistemi alternativi tipo sondini gastrici e/o alimentazione per fleboclisi) da chi viene pagata?
Poiché dal punto di vista clinico queste situazioni hanno necessità di impegno temporale elevato, alta professionalità specifica e strutture adeguate, le linee guida del ministero della salute (n. 1/95 in Gazzetta ufficiale 29 giugno 1995, n.150) delegano a strutture apposite la gestione di queste patologie, con valutazione di costi delegata ad apposite commissioni mediche in genere definite dalle regioni, che hanno dal governo centrale la delega sulla gestione della sanità (con i notevoli risultati che verifichiamo giorno dopo giorno…).
Ora, facciamo un esempio: quanto credete sia il costo giornaliero determinato dalla regione Lombardia nel 2008 relativamente alla gestione di queste problematiche? La risposta è: € 1245,00 per paziente al giorno…
Ora, facciamo un po’ di conti. Nel 2008 i pazienti ospedalizzati in condizioni vegetative in tutta Italia (fonte: ministero della salute) sono 2445, con una netta prevalenza geografica al nord Italia. Ognuno di questi pazienti, curato amorevolmente, genera però un flusso economico pari a 450.425 euro per anno solare che, moltiplicato per i famosi 2445 casi riporta una spesa complessiva di 1.111.069.125 euro.
Ripeto: UNMILIARDOCENTOUNDICIMILIONI (e rotti) euro… Interessante, no? Ma continuiamo. Sapete voi chi gestisce circa il 92% dei nosocomi che si occupano di questi malati, fra l’altro con personale in parte non pagato (le suore non ricevono stipendi, ragazzi…)? Risposta esatta, istituti collegati alla chiesa cattolica. Ed ora facciamoci un paio di domandine facili facili.
Come mai nell’ultimo periodo si sono moltiplicati gli appelli alla “difesa della vita” da parte di potenti porporati appoggiati ai centri di potere e nessun fesso ha sottolineato che in ultima analisi anche queste tragedie potrebbero essere collegate ad interessi economici? Capite bene che una legge efficace sul testamento biologico diminuirebbe in maniera sostanziale gli introiti per la lungodegenza vegetativa… In Olanda, l’introduzione di protocolli per la gestione del’eutanasia per malati terminali ed in condizioni vegetative ha abbattuto del 74% il numero dei degenti non autosufficienti. Applicando la stessa logica si tratterebbe di un risparmio (o meglio un minore fatturato) di circa 822 milioni di euro. Ma siamo proprio sicuri che questa bella storia di Eluana sia collegata a mere faccende morali ?
Alessandro Cariani
Vogliamo farci una bella domanda seria, e chiarire (con scarsa classe, d’accordo, ma spiccata tendenza pratica) chi si carica dei costi di mantenimento di questa persona? In altre parole, la degenza di lungo corso (e non stiamo parlando di situazioni ove non è necessario un monitoraggio continuo dei parametri vitali, ma di condizioni ove risulta impossibile anche l’alimentazione per via naturale e quindi è necessario utilizzare sistemi alternativi tipo sondini gastrici e/o alimentazione per fleboclisi) da chi viene pagata?
Poiché dal punto di vista clinico queste situazioni hanno necessità di impegno temporale elevato, alta professionalità specifica e strutture adeguate, le linee guida del ministero della salute (n. 1/95 in Gazzetta ufficiale 29 giugno 1995, n.150) delegano a strutture apposite la gestione di queste patologie, con valutazione di costi delegata ad apposite commissioni mediche in genere definite dalle regioni, che hanno dal governo centrale la delega sulla gestione della sanità (con i notevoli risultati che verifichiamo giorno dopo giorno…).
Ora, facciamo un esempio: quanto credete sia il costo giornaliero determinato dalla regione Lombardia nel 2008 relativamente alla gestione di queste problematiche? La risposta è: € 1245,00 per paziente al giorno…
Ora, facciamo un po’ di conti. Nel 2008 i pazienti ospedalizzati in condizioni vegetative in tutta Italia (fonte: ministero della salute) sono 2445, con una netta prevalenza geografica al nord Italia. Ognuno di questi pazienti, curato amorevolmente, genera però un flusso economico pari a 450.425 euro per anno solare che, moltiplicato per i famosi 2445 casi riporta una spesa complessiva di 1.111.069.125 euro.
Ripeto: UNMILIARDOCENTOUNDICIMILIONI (e rotti) euro… Interessante, no? Ma continuiamo. Sapete voi chi gestisce circa il 92% dei nosocomi che si occupano di questi malati, fra l’altro con personale in parte non pagato (le suore non ricevono stipendi, ragazzi…)? Risposta esatta, istituti collegati alla chiesa cattolica. Ed ora facciamoci un paio di domandine facili facili.
Come mai nell’ultimo periodo si sono moltiplicati gli appelli alla “difesa della vita” da parte di potenti porporati appoggiati ai centri di potere e nessun fesso ha sottolineato che in ultima analisi anche queste tragedie potrebbero essere collegate ad interessi economici? Capite bene che una legge efficace sul testamento biologico diminuirebbe in maniera sostanziale gli introiti per la lungodegenza vegetativa… In Olanda, l’introduzione di protocolli per la gestione del’eutanasia per malati terminali ed in condizioni vegetative ha abbattuto del 74% il numero dei degenti non autosufficienti. Applicando la stessa logica si tratterebbe di un risparmio (o meglio un minore fatturato) di circa 822 milioni di euro. Ma siamo proprio sicuri che questa bella storia di Eluana sia collegata a mere faccende morali ?
Alessandro Cariani
...la domanda che si pone Alex Cariani non mi sembra tanto peregrina... chiedete a benefattori dell'umanità come don Verzé, Formigoni, Angelucci, quanto "valga", in soldoni, una persona in stato vegetativo permanente... La povera Eluana ha generato, in 17 anni, un "fatturato" di circa 15 miliardi di lire (7,5 milioni di €). Fosse rimasta a vegetare altri trent'anni, avrebbe generato altri 13 milioni. Moltiplicate il tutto per tutti i pazienti in coma irreversibile o in stato vegetativo...
Ricordare, tanto per restare in argomento, i finanziamenti miliardari concessi alla struttura per la "conservazione" in azoto liquido degli embrioni sovrannumerari, nella quale "aveva interessi" il dottor Sirchia?. Era peccato uccidere gli embrioni, pa per conservarne poche migliaia, che non si potevano né usare per la ricerca, né buttare nel cesso, questa struttura otteneva 400.000 € all'anno...
Come diceva Andreotti, a pensar male si fa peccato, ma spesso si indovina. Poi, ovvio, ci sono anche persone che hanno questa attitudine in buona fede. Ma siamo sicuri che siano la totalità? Ho anch'io, come Alessandro, i miei sporchi dubbi... Tafanus
Ricordare, tanto per restare in argomento, i finanziamenti miliardari concessi alla struttura per la "conservazione" in azoto liquido degli embrioni sovrannumerari, nella quale "aveva interessi" il dottor Sirchia?. Era peccato uccidere gli embrioni, pa per conservarne poche migliaia, che non si potevano né usare per la ricerca, né buttare nel cesso, questa struttura otteneva 400.000 € all'anno...
Come diceva Andreotti, a pensar male si fa peccato, ma spesso si indovina. Poi, ovvio, ci sono anche persone che hanno questa attitudine in buona fede. Ma siamo sicuri che siano la totalità? Ho anch'io, come Alessandro, i miei sporchi dubbi... Tafanus
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