“Quanti uomini conoscono la differenza tra un’ossessione che si subisce e un destino che si sceglie?”.
La domanda se la
pone Denis de Rougemont a pagina 368 del suo libro «L’amore e
l’Occidente».
Io, pur non credendo nel destino, preferisco stare nel secondo gruppo, tra coloro che rivendicano il diritto di scegliere, possibilmente libero da ogni ossessione, anche da quella, ossessivamente martellante, del “Berlusconismo”. A quanti, poi, lamentano questa ossessione come fosse in vizio da “tic” l’“antiberlusconismo” degli antiberlusconi come me, ricordo che sono un po’ troppo facili nel dimenticare che il “Berlusconismo” è diventata, purtroppo, la cifra comune sotto la quale campeggiano, in allegra convivenza, volgarità e prepotenze, superficialità e connivenze, mercantilismi mercenari e simoniache prostituzioni, diaboliche furbizie e non innocenti semplicità.
Il berlusconismo, ormai, non più come semplice forma politica, ma come antropologia. “Come Linguaggio. Come modo di dare volto e voce ai peggiori vizi privati degli italiani (la volgarità, l'egoismo, il farsi i fatti propri senza guardare in faccia nessuno, il frodare il fisco e corrompere i giudici), sdoganando li". ( Cfr. Marco Revelli su Carta 17.3.07 in una lettera a Fausto Bertinotti).
Volete un esempio di diabolico stravolgimento delle cose?
Dunque il minus abens di Arcore si vanta, nei suoi venti anni di esperienza politica, di aver avuto a che fare con ben “nove, e non otto, leaders della sinistra”, assumendo come fatto positivo la sua permanenza ininterrotta come leader della destra. Questa è ”democrazia”, quella “anarchia”. Ora si da il caso che a sinistra ci sono forze che si confrontano, si misurano, persone che se non si “convincono” non si possono “vincere” e tantomeno “comandare”. Ci si elegge e ci si legittima volta per volta, in una dialettica che è allo stesso tempo la forza e la debolezza della democrazia, croce e delizia del gioco democratico. Lui si è fatto un partito su misura, comprandosi e cooptando amici e amici degli amici, avvocati di azienda e amici degli avvocati, fiscalisti di impresa e familiari dei fiscalisti, veline da postribolo e loro codazzo. Il suo partito è Lui! Scomparso lui, quando prima sarà meglio sarà per l’Italia intera, state sicuri che il “partito” si scioglierà come neve al sole!
Come si fa a vantarsi di questa gestione padronale di un club privato come se fosse un istituto democratico? Ebbene, questa liftata faccia di culo lo fa!
Aldo
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