La prospettiva è chiara: quello che furono l’Ulivo e l’Asinello di Prodi diventati il PD degli ex PDS e ex DC, ex PP, ex Margherita … ora è ufficialmente candidato a diventare «Ex di Ex» che sembra un nome extraterrestre, come di fatto è diventato, visto che è destinato alla scomparsa per auto implosione. L’ex PD di frà Walter o di don Dario … requiescat in pace. L’Incostituzionale Alieno incassa e ringrazia senza nemmeno dovere pagare i fiori di prassi per il caro estinto. Ho qui davanti a me la ricevuta n. 107 delle primarie del 2005, quando scegliemmo Prodi come candidato al governo per battere Berlusconi e Prodi mantenne la promessa: per due volte sconfisse l’Alieno e tutte e due le volte l’esercito degli «ex» fecero di tutto per eliminare Prodi e rimettere in sella il Corto sudamericano. Ci riuscirono la prima e la seconda volta, segando l’albero su cui erano appollaiati. Se la seconda volta avessero fatto durare Prodi una intera legislatura, Berlusconi poteva dire addio per sempre al governo, al Quirinale e anche alla politica.
A lorsignori, finti di sinistra che stanno a destra e cripto destrorsi che fanno finta di stare a sinistra, non importa che l’Italia vada allo sfascio berlusconiano, a loro non importa che la crisi stia falcidiando i poveri; a loro importano solo i giochini dell’«io sono più importante di te e devo avere la ripresa tv, altrimenti faccio cadere il governo o mi alleo con Casini; se mia moglie non ha il parrucchiere gratis, chiamo Mastella e faccio fare le frittata». D’Alemino fa finta di fare il padre nobile e poi inciucia con Fini e Casini e colpisce di spalle, così alla bisogna potrà negare sempre, berlusconianamente, esibendo un alibi di ferro: era a cena con Bondi. Il Walter non ha mai saputo dove andasse e magari credeva di prendere l’aereo, ma si ritrovava sempre alla fermata dell’autobus. Lavoravano tutti insieme appassionatamente a disfare quello che l’altro tesseva: tutti contro uno e uno contro tutti. La sinistra o quello che è diventata sa solo farsi male e ci riesce bene, con impegno, e anche se sta ferma riesce ad evirarsi.
Bisognava andare alle primarie, se esiste uno scampolo di democrazia; tutti coloro che hanno portato al fallimento il partito, devono andare via, con i baffi e senza baffi. Ora siamo nelle mani di Franceschiello. Non ci resta che la Madonna delle Lacrime, quella che piange giorno e notte perché tutti questi figli le sono venuti male, contorti, complessati, con la vocazione al suicidio. Sono stufo di mantenere questi mangia pane a tradimento che fanno «anguscia» solo a vederli.
Le manovre però portano lontano. Ora si va alle europee e, dopo, Rutelli lascia la moglie e cattolicamente fa coppia di fatto con Casini perché sono già incinti del Centro che scodelleranno nei prossimi mesi: le prove di cantiere sono in atto col testamento biologico. Rutelli si prepara ad essere l’esecutore testamentario della Margherita-PD. I preti benedicono, perché così potranno giocare su due campi: tirare a destra e palla al centro. Logicamente tutto avverrà in nome degli alti ideali, per conto dei principi, in forza della propria storia e identità, per la difesa della civiltà superiore, a salvaguardia del bene del popolo cattolico che crede in un dio che forse è qualcos’altro, ma non sottilizziamo … In conclusione: l’importante è perdere sempre, perdere comunque, perdere con convinzione e partecipazione. «E converso», l’importante è fare vincere Berlusconi, anzi farlo regnare, predisporre gli strumenti che gli permettano di portarlo al Quirinale e prendere due piccioni con una fava: avere Berlusconi presidente del consiglio e presidente della Repubblica e magari presidente della Magistratura. Tutti i cattolici saranno contenti: il nuovo dio sostituirà quello vecchio, mantenendone la struttura: Uno e Trino. Dice il salmista: «Le lacrime sono il mio pane, mentre grido giorno e notte»: legatevi una macina da mulino al collo e buttatevi a mare e se mi chiamate vi do anche una spinta. Con tutto il cuore.
Paolo Farinella, prete
A lorsignori, finti di sinistra che stanno a destra e cripto destrorsi che fanno finta di stare a sinistra, non importa che l’Italia vada allo sfascio berlusconiano, a loro non importa che la crisi stia falcidiando i poveri; a loro importano solo i giochini dell’«io sono più importante di te e devo avere la ripresa tv, altrimenti faccio cadere il governo o mi alleo con Casini; se mia moglie non ha il parrucchiere gratis, chiamo Mastella e faccio fare le frittata». D’Alemino fa finta di fare il padre nobile e poi inciucia con Fini e Casini e colpisce di spalle, così alla bisogna potrà negare sempre, berlusconianamente, esibendo un alibi di ferro: era a cena con Bondi. Il Walter non ha mai saputo dove andasse e magari credeva di prendere l’aereo, ma si ritrovava sempre alla fermata dell’autobus. Lavoravano tutti insieme appassionatamente a disfare quello che l’altro tesseva: tutti contro uno e uno contro tutti. La sinistra o quello che è diventata sa solo farsi male e ci riesce bene, con impegno, e anche se sta ferma riesce ad evirarsi.
Bisognava andare alle primarie, se esiste uno scampolo di democrazia; tutti coloro che hanno portato al fallimento il partito, devono andare via, con i baffi e senza baffi. Ora siamo nelle mani di Franceschiello. Non ci resta che la Madonna delle Lacrime, quella che piange giorno e notte perché tutti questi figli le sono venuti male, contorti, complessati, con la vocazione al suicidio. Sono stufo di mantenere questi mangia pane a tradimento che fanno «anguscia» solo a vederli.
Le manovre però portano lontano. Ora si va alle europee e, dopo, Rutelli lascia la moglie e cattolicamente fa coppia di fatto con Casini perché sono già incinti del Centro che scodelleranno nei prossimi mesi: le prove di cantiere sono in atto col testamento biologico. Rutelli si prepara ad essere l’esecutore testamentario della Margherita-PD. I preti benedicono, perché così potranno giocare su due campi: tirare a destra e palla al centro. Logicamente tutto avverrà in nome degli alti ideali, per conto dei principi, in forza della propria storia e identità, per la difesa della civiltà superiore, a salvaguardia del bene del popolo cattolico che crede in un dio che forse è qualcos’altro, ma non sottilizziamo … In conclusione: l’importante è perdere sempre, perdere comunque, perdere con convinzione e partecipazione. «E converso», l’importante è fare vincere Berlusconi, anzi farlo regnare, predisporre gli strumenti che gli permettano di portarlo al Quirinale e prendere due piccioni con una fava: avere Berlusconi presidente del consiglio e presidente della Repubblica e magari presidente della Magistratura. Tutti i cattolici saranno contenti: il nuovo dio sostituirà quello vecchio, mantenendone la struttura: Uno e Trino. Dice il salmista: «Le lacrime sono il mio pane, mentre grido giorno e notte»: legatevi una macina da mulino al collo e buttatevi a mare e se mi chiamate vi do anche una spinta. Con tutto il cuore.
Paolo Farinella, prete
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