Finocchiaro: sì a idratazione e nutrizione nelle dichiarazioni di volontà - Rutelli: "Non possono essere oggetto di dichiarazione". Lo stop solo in casi eccezionali - Testamento biologico, Pd diviso. Duello a colpi di emendamenti - L'ex leader DL e Dorina Bianchi non firmano il testo della capogruppo Pd al senato - Sacconi: "Stanno venendo sempre più vicini alle nostre posizioni"
ROMA - Il gruppo del Pd al Senato si spacca su alimentazione e idratazione artificiale, tema cardine del ddl sul testamento biologico. Francesco Rutelli e Dorina Bianchi, quest'ultima capogruppo per il Pd in commissione Sanità del Senato (ha sostituito Ignazio Marino) non hanno firmato l'emendamento al ddl sul fine vita che esprime la posizione ufficiale dei democratici e che porta come primo nome quello di Anna Finocchiaro. L'ex leader della Margherita ne ha presentato uno diverso.
I due emendamenti. Il testo sottoscritto da Finocchiaro recita: "L'idratazione e la nutrizione, indicate nelle diverse forme in cui la scienza e la tecnica possono fornirle al paziente, sono da considerarsi sostegno vitale e sono comunque e sempre assicurate al paziente in qualunque fase della vita. Nell'ambito del principio di autodeterminazione [...] è ammessa l'eccezionalità del caso in cui la sospensione di idratazione e nutrizione sia espressamente oggetto della dichiarazione anticipata di trattamento" [...]
L'emendamento di Rutelli dice invece che "alimentazione e idratazione sono forme di sostegno vitale e sono fisiologicamente finalizzate ad alleviare le sofferenze, non possono quindi essere oggetto di dichiarazione anticipata di trattamento. Nelle fasi terminali della vita o qualora il soggetto sia minore o incapace di intendere e di volere, la loro modulazione e la via di somministrazione, da commisurarsi alle aspettative di sopravvivenza, alle condizioni del paziente e alla necessità di non dar corso ad accanimento terapeutico, debbono essere il frutto di una interazione e comune di valutazione tra il medico curante, cui spetta la decisione finale, l'eventuale fiduciario e i familiari".
Rutelli cerca una mediazione. Rutelli fa sapere che sta lavorando "per cercare di avvicinare le posizioni tra le parti e favorire un accordo tra gli schieramenti". Andrebbe in questo senso la sua firma agli emendamenti del Pd sulle "cure palliative" (prima firma quella di Ignazio Marino) e sulla rete per organizzarle. Punta "a una mediazione" anche Dorina Bianchi, "visto che in materia il Pd è ancora diviso".
Sacconi: "Stanno venendo sulle nostre posizioni". Secondo il ministro del Welfare la posizione maggioritaria all'interno del Pd "riconosce la tesi da sempre sostenuta da governo e maggioranza: idratazione e alimentazione corrispondono a bisogni vitali della persona e non sono quindi terapie. Sembra peraltro permanere un incomprensibile salto logico per cui 'eccezionalmente' - continua Sacconi - sulla base comunque di una volontà espressa dalla persona, sarebbe possibile interrompere acqua e cibo". "E' ben vero - sottolinea il ministro - che anche in base a questa tesi, Eluana Englaro non avrebbe potuto essere condotta a morte perché il provvedimento giudiziario si è fondato su una volontà presunta e non espressa. Questo compromesso tuttavia corrisponde a un impossibile equilibrismo che conferma l'esigenza di una disciplina semplice, certa e logica''.
D'Alema. Chi non ha dubbi invece è Massimo D'Alema, che definisce "non da Paese civile" l'obbligo di alimentazione e idratazione previsto nel testo della maggioranza e che trova sostenitori anche nelle file del Pd.
(Repubblica - 23 febbraio 2009)
Come Volevasi Dimostrare: appena si ricomincia a parlare concretamente di "cose", abbandonando i sacri principi della Politica, la totale incompatibilità fra DS e Margherita tornano prepotentemente a generare crisi da rigetto. E se iniziassimo le pratiche di divorzio??? Ho la netta sensazione che al PD dobbiamo sospendere l'alimentazione forzata, altrimenti scadiamo anche noi nell'accanimento terapeutico.Tafanus
I due emendamenti. Il testo sottoscritto da Finocchiaro recita: "L'idratazione e la nutrizione, indicate nelle diverse forme in cui la scienza e la tecnica possono fornirle al paziente, sono da considerarsi sostegno vitale e sono comunque e sempre assicurate al paziente in qualunque fase della vita. Nell'ambito del principio di autodeterminazione [...] è ammessa l'eccezionalità del caso in cui la sospensione di idratazione e nutrizione sia espressamente oggetto della dichiarazione anticipata di trattamento" [...]
L'emendamento di Rutelli dice invece che "alimentazione e idratazione sono forme di sostegno vitale e sono fisiologicamente finalizzate ad alleviare le sofferenze, non possono quindi essere oggetto di dichiarazione anticipata di trattamento. Nelle fasi terminali della vita o qualora il soggetto sia minore o incapace di intendere e di volere, la loro modulazione e la via di somministrazione, da commisurarsi alle aspettative di sopravvivenza, alle condizioni del paziente e alla necessità di non dar corso ad accanimento terapeutico, debbono essere il frutto di una interazione e comune di valutazione tra il medico curante, cui spetta la decisione finale, l'eventuale fiduciario e i familiari".
Sacconi: "Stanno venendo sulle nostre posizioni". Secondo il ministro del Welfare la posizione maggioritaria all'interno del Pd "riconosce la tesi da sempre sostenuta da governo e maggioranza: idratazione e alimentazione corrispondono a bisogni vitali della persona e non sono quindi terapie. Sembra peraltro permanere un incomprensibile salto logico per cui 'eccezionalmente' - continua Sacconi - sulla base comunque di una volontà espressa dalla persona, sarebbe possibile interrompere acqua e cibo". "E' ben vero - sottolinea il ministro - che anche in base a questa tesi, Eluana Englaro non avrebbe potuto essere condotta a morte perché il provvedimento giudiziario si è fondato su una volontà presunta e non espressa. Questo compromesso tuttavia corrisponde a un impossibile equilibrismo che conferma l'esigenza di una disciplina semplice, certa e logica''.
D'Alema. Chi non ha dubbi invece è Massimo D'Alema, che definisce "non da Paese civile" l'obbligo di alimentazione e idratazione previsto nel testo della maggioranza e che trova sostenitori anche nelle file del Pd.
(Repubblica - 23 febbraio 2009)
Come Volevasi Dimostrare: appena si ricomincia a parlare concretamente di "cose", abbandonando i sacri principi della Politica, la totale incompatibilità fra DS e Margherita tornano prepotentemente a generare crisi da rigetto. E se iniziassimo le pratiche di divorzio??? Ho la netta sensazione che al PD dobbiamo sospendere l'alimentazione forzata, altrimenti scadiamo anche noi nell'accanimento terapeutico.Tafanus
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