«Pronti a deferire i medici che denunciano gli immigrati»
Contrario alle leggi deontologiche, teso ad aumentare i costi economici dei pazienti, e causa di una maggiore diffusione delle malattie. Se ci saranno effetti dell'emendamento della Lega al Ddl sicurezza che elimina il divieto di denuncia da parte dei medici degli immigrati clandestini assistiti dal Ssn, approvato dal Senato, saranno questi. Lo sostengono i medici romani, che sul web hanno avviato una campagna di protesta.
A lanciare l'iniziativa Mario Falconi, presidente dell'Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Roma, a margine della visita del sindaco capitolino, Gianni Alemanno, all'Irccs Fondazione Santa Lucia. «È un provvedimento pazzesco. Per questo motivo organizzerò una protesta sul sito dell'Ordine dei medici di Roma. Basterà spingere un pulsante per inviare al Senato, alla Camera e al Consiglio dei ministri un messaggio molto semplice: 'Medici spie no grazie'».
Poi aggiunge: «Se vengo a sapere che qualche medico di Roma ha denunciato un immigrato irregolare lo mando al consiglio di disciplina». Il punto è chiaro e fermo: «Capisco che in Italia c'è il problema immigrazione - prosegue Falcon i- ma non lo si può certo affrontare costringendo noi medici a fare le spie».
Da ciò la certezza perentoria che «l'emendamento non ha alcun senso. Per questo motivo mi auguro che possa essere ritirato». Secondo il presidente dei medici romani, la decisione di eliminare il divieto di denuncia da parte dei medici «non porta alcun beneficio perchè contrasta con le logiche deontologiche del nostro lavoro, aumenta i costi economici dei pazienti che assistiamo e ingrandisce il rischio di diffusione di malattie in quei clandestini che preferiscono non farsi curare». La decisione di avviare la protesta online, secondo Falconi, «interesserà tutti i 40 mila medici di Roma. Se vedessi almeno un effetto benefico generato da questa norma, capirei - conclude - ma a mio modo di vedere non ci sono risvolti positivi».
«In questo modo - ha spiegato Mario Falconi - la protesta arriverà direttamente alla presidenza del Senato, alla presidenza della Camera e alla presidenza del Consiglio. In questa proposta non c'è un solo aspetto positivo. L'idea che un clandestino rischi a farsi visitare da un medico è pazzesca - ha continuato il presidente dell'Ordine - immagino un immigrato affetto da tubercolosi che, anziché venire da me, se ne andrà al supermercato, in giro e poi cadrà a terra, finendo al pronto soccorso, tra l'altro con costi altissimi», ha concluso Falconi.
(l'Unità - 11 febbraio 2009)
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