La metamorfosi dei post-missini - Al posto dell'antica identità, avanza la politica spettacolo. An trasloca nel Pdl, senza resistenza, al rimorchio del Cavaliere - Da impresentabili a "berluscones" - Perfino donna Assunta accusa: partito al traino. Alemanno cede ai mascheramenti e La Russa naviga tra Fiorello e il Bagaglino
(di Filippo Ceccarelli - Repubblica.it)
Dopo tutto perfino donna Assunta Almirante, che in nome della tradizione non ne fa passare una, ha un'intensa vita mondana, diffonde ottimismo, cura il look, partecipa alle feste del Riformista con Chicco Testa e soprattutto: "E' meglio Berlusconi - dice - perché almeno prende l'iniziativa, si muove e va tra la gente. Comunque la si pensi, da impresario ha fatto un partito, si è preso delle responsabilità e ha cambiato il sistema politico. An invece va al rimorchio".
E tanto ci va, al traino del Cavaliere, e con tale spedito automatismo affronta il suo destino, e così poca resistenza sembra opporre al Pdl, da chiedersi se An non sia già ampiamente e profondamente berlusconizzata. E proprio là dove è più inaccessibile deve essere scattato il dispositivo dell'assimilazione, là dove non si raccolgono deleghe né si votano mozioni congressuali: nelle premesse simboliche e cognitive che determinano le parole e i comportamenti, nelle forme in cui si scioglie l'antica identità e si manifesta l'immaginario del tempo nuovo. Che oltretutto coincide con il potere, e nel potere colma un vuoto.
Il preambolo è impegnativo. Ma quando, per scendere in terra, anzi a terra-terra, quando il presidente Berlusconi prende da parte l'onorevole Bocchino, già pupillo di Pinuccio "birichino" Tatarella, e vivamente si raccomanda affinché conduca dal suo sarto napoletano Mazzuoccolo quello sciamannato del suo capogruppo Cicchitto, ecco che il processo appare evidente. Ecco che dopo aver perseguitato tre generazioni di post-missini, l'incubo primigenio dell'impresentabilità compiutamente si rovescia in un certificato di eleganza [...]
Comunque una metamorfosi, quella della classe dirigente post-missina, che da un pezzo trascende i codici della politica per investire l'aspetto, il linguaggio, gli stili di vita e le relazioni delle persone. Per cui, sì, il rimpicciolimento della fiamma, in vista di Fiuggi, venne anticipato su certi gadget di portachiavi sull'onda del merchandising. E già da parecchio La Russa si è tolto il nome "Benito" dalla Navicella; ma poi si è fatto dare la torta in faccia al Bagaglino, si è pure lui mascherato da top-gun con Maroni, voleva portare a Lula anche i calciatori dell'Inter e mentre Bush chiedeva un maggiore impegno in Afghanistan è andato da Fiorello [...]
Il sangue della storia si asciuga in fretta, la fede si smarrisce, i vuoti si riempiono (e mica solo a destra). Contano ormai altre cose. La vita, per dire, si fa più dolce - a volte anche troppo, come lasciano capire certe intercettazioni. Ma intanto Gasparri si fa un giro di danza televisiva con la Yespica. La Meloni, che da ragazza faceva la barista, ascende al villino dell'Angiolillo sotto l'obiettivo di Pizzi-Cafonal [...]
Su quel mondo incerto di ex esuli in patria, su quelle inesorabili, ma inconfessabili esitazioni Berlusconi ha affondato la sua strategia come un coltello dentro il burro. Le torte, le vallette, la tribuna Vip, i party a Villa Miani, la poltroncina a Porta a porta, il pasticcino a TeleCamere, il premio Almirante su Rai2, la prima della fiction identitaria, la sbornia futurista, i ministeri, gli assessorati, gli autisti. Era fatale. "E' lui che si prende le responsabilità - dice donna Assunta - è giusto che sia lui a comandare".
Dopo tutto perfino donna Assunta Almirante, che in nome della tradizione non ne fa passare una, ha un'intensa vita mondana, diffonde ottimismo, cura il look, partecipa alle feste del Riformista con Chicco Testa e soprattutto: "E' meglio Berlusconi - dice - perché almeno prende l'iniziativa, si muove e va tra la gente. Comunque la si pensi, da impresario ha fatto un partito, si è preso delle responsabilità e ha cambiato il sistema politico. An invece va al rimorchio".
E tanto ci va, al traino del Cavaliere, e con tale spedito automatismo affronta il suo destino, e così poca resistenza sembra opporre al Pdl, da chiedersi se An non sia già ampiamente e profondamente berlusconizzata. E proprio là dove è più inaccessibile deve essere scattato il dispositivo dell'assimilazione, là dove non si raccolgono deleghe né si votano mozioni congressuali: nelle premesse simboliche e cognitive che determinano le parole e i comportamenti, nelle forme in cui si scioglie l'antica identità e si manifesta l'immaginario del tempo nuovo. Che oltretutto coincide con il potere, e nel potere colma un vuoto.
Il preambolo è impegnativo. Ma quando, per scendere in terra, anzi a terra-terra, quando il presidente Berlusconi prende da parte l'onorevole Bocchino, già pupillo di Pinuccio "birichino" Tatarella, e vivamente si raccomanda affinché conduca dal suo sarto napoletano Mazzuoccolo quello sciamannato del suo capogruppo Cicchitto, ecco che il processo appare evidente. Ecco che dopo aver perseguitato tre generazioni di post-missini, l'incubo primigenio dell'impresentabilità compiutamente si rovescia in un certificato di eleganza [...]
Comunque una metamorfosi, quella della classe dirigente post-missina, che da un pezzo trascende i codici della politica per investire l'aspetto, il linguaggio, gli stili di vita e le relazioni delle persone. Per cui, sì, il rimpicciolimento della fiamma, in vista di Fiuggi, venne anticipato su certi gadget di portachiavi sull'onda del merchandising. E già da parecchio La Russa si è tolto il nome "Benito" dalla Navicella; ma poi si è fatto dare la torta in faccia al Bagaglino, si è pure lui mascherato da top-gun con Maroni, voleva portare a Lula anche i calciatori dell'Inter e mentre Bush chiedeva un maggiore impegno in Afghanistan è andato da Fiorello [...]
Il sangue della storia si asciuga in fretta, la fede si smarrisce, i vuoti si riempiono (e mica solo a destra). Contano ormai altre cose. La vita, per dire, si fa più dolce - a volte anche troppo, come lasciano capire certe intercettazioni. Ma intanto Gasparri si fa un giro di danza televisiva con la Yespica. La Meloni, che da ragazza faceva la barista, ascende al villino dell'Angiolillo sotto l'obiettivo di Pizzi-Cafonal [...]
Su quel mondo incerto di ex esuli in patria, su quelle inesorabili, ma inconfessabili esitazioni Berlusconi ha affondato la sua strategia come un coltello dentro il burro. Le torte, le vallette, la tribuna Vip, i party a Villa Miani, la poltroncina a Porta a porta, il pasticcino a TeleCamere, il premio Almirante su Rai2, la prima della fiction identitaria, la sbornia futurista, i ministeri, gli assessorati, gli autisti. Era fatale. "E' lui che si prende le responsabilità - dice donna Assunta - è giusto che sia lui a comandare".
...e nel frattempo i fascisti [escono allegri dalle fogne] ...
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Però nel frattempo nel PdL (Partito del Losco) scoppia la rivolta dei liberti: Ddl sicurezza: "Norme inaccettabili, niente fiducia"
[...] cento deputati del Popolo delle Libertà chiedono al premier Silvio Berlusconi di non porre la fiducia sul ddl sicurezza perché nel provvedimento sono contenute "norme inaccettabili", come quella che obbliga i medici, "ma anche gli insegnanti e chiunque eserciti incarichi pubblici" a denunciare gli immigrati clandestini.
La richiesta è contenuta in una lettera inviata al presidente del Consiglio e diffusa da Alessandra Mussolini, presidente della Commissione bicamerale per l'infanzia.
"Ti chiediamo - si legge nella lettera inviata a Berlusconi - di non porre la fiducia sul disegno di legge 2180. In esso sono contenute norme a nostro giudizio inaccettabili e che necessitano di indispensabili correzioni. Siamo certi che ne converrai anche tu, quando potrai renderti conto di come questo dettato legislativo vada contro i più elementari diritti umani e in particolare dell'infanzia e della maternità".
"Si sostiene che questo ddl non obblighi il medico a denunciare l'immigrato clandestino che si presenti per essere curato ai posti di pronto soccorso, in ospedale, o nei centri di vaccinazione. Non è così. Anzi - scrivono i firmatari della lettera - l'obbligo di denuncia potrà riguardare anche gli insegnanti e chiunque eserciti incarichi pubblici".
[...] cento deputati del Popolo delle Libertà chiedono al premier Silvio Berlusconi di non porre la fiducia sul ddl sicurezza perché nel provvedimento sono contenute "norme inaccettabili", come quella che obbliga i medici, "ma anche gli insegnanti e chiunque eserciti incarichi pubblici" a denunciare gli immigrati clandestini.
La richiesta è contenuta in una lettera inviata al presidente del Consiglio e diffusa da Alessandra Mussolini, presidente della Commissione bicamerale per l'infanzia.
"Ti chiediamo - si legge nella lettera inviata a Berlusconi - di non porre la fiducia sul disegno di legge 2180. In esso sono contenute norme a nostro giudizio inaccettabili e che necessitano di indispensabili correzioni. Siamo certi che ne converrai anche tu, quando potrai renderti conto di come questo dettato legislativo vada contro i più elementari diritti umani e in particolare dell'infanzia e della maternità".
"Si sostiene che questo ddl non obblighi il medico a denunciare l'immigrato clandestino che si presenti per essere curato ai posti di pronto soccorso, in ospedale, o nei centri di vaccinazione. Non è così. Anzi - scrivono i firmatari della lettera - l'obbligo di denuncia potrà riguardare anche gli insegnanti e chiunque eserciti incarichi pubblici".
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