Leggo queste righe da un libro del grande e a me molto caro e rimpianto Amrbogio Valsecchi; un libro edito dalla Queriniana nel 1972: "Nuove vie dell'etica sessuale".
Riporto questa citazione per ricordare a me stesso e a voi che ciò che rende aperto, umano, evangelico e cristiano questo discorso e questa impostazione è l'attenzione alle persone, ai loro problemi e ai loro drammi. Elemento, questo, del tutto scomparso nel panorama dottrinale della attuale gerarchia, per la quale i "principi non negoziabili" polarizzano ogni attenzione e divorano ogni pre-occupazione. Questo cancellare le persone con la loro esistenzialità, i loro problemi, le loro paure, le loro debolezze, trasforma la morale in moralismo, la Chiesa Madre in chiesa matrigna e lo Stato Sociale in stato padrone.
Di fronte a questo stravolgimento, noi cristiani non possiamo tacere e ancor meno baloccarci nel silenzio prudenziale di una obbedienza di comodo. Dobbiamo ricordare ad alta voce e gridare ai quattro venti che l'attenzione per le persone nei vangeli non è un optional, ma il cuore stesso del messaggio di quel Gesù che predicava che il sabato era per l'uomo e non l'uomo per il sabato. Qualcuno vorrebbe togliere dal Vangelo di Giovanni i versetti 1-11 del capitolo otto perché in una riattualizzazione del fatto dell'adultera; oggi, di sicuro il papa con i suoi cardinali e molti dei suoi vescovi si troverebbero in buona compagnia con gli scribi e i farisei, contro un Gesù che non può stare se non con i "peccatori", gli "scomunicati" e gli "atei"! Come noi, d'altra parte.....!
Aldo Antonelli
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