“Si elegge chi ha più possibilità pubblica, anche se sprovvisto di etica, principi e progetti. E’ ancora la vittoria del mercato sui valori umanitari. Al posto di libertà, uguaglianza e fraternità, entrano con violenza la visibilità, il potere di seduzione e gli ampi mezzi economici a disposizione. E’ il prevalere del marketing sui principi, e come tutti sanno, il segreto del marketing non è vendere prodotti ma illusioni con le quali culla i compratori, nutrendo la loro mente di fantasie!…”
Metto la mano sul fuoco che voi avete pensato all’italia e a berlusconi (rigorosamente con le iniziali minuscole, perché non sono più nomi propri ma appellativi generici di uno sfascio comune!).E a riconferma che si tratta di uno sfascio comune vi posso dire che questa citazione la estrapolo da un articolo di Frei Betto apparso sull’ultimo numero del Notiziario della Rete Radié Resch in cui si analizza, in maniera critica, l’esperienza di Lula e la situazione attuale brasiliana.
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Dunque l’equivoco si da o dal fatto che il Brasile è stato promosso da “paese in via di sviluppo” a paese sviluppato, come si pretende sia l’italia; o questa è precipitata nel rango dei paesi del terzo mondo.Considerato, però, che per quanto riguarda, per esempio, la libertà di stampa, l’italia figura al 40° posto nella classifica mondiale, dopo Cile, Benin e Namibia, allora c’è da pensare che sia la seconda ipotesi a tenersi in piedi, e che cioè, berlusconi intrigante e il vaticano benedicente, l’italia è diventata paese da terzo mondo!
Riusciremo a risalire la china? O dovremo toccare ancora il fondo per riaverci da questa sbronzatura soporifera che ha anestetizzato la società italiana e metastatizzato la sua coscienza, facendo strame di ogni sentire etico e di ogni gusto estetico?
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Guardate i nostri politici (non tutti, per fortuna…): sembrano dei frankenstein telecomandati che vomitano spot pubblicitari per ogni dove. Non si parla più di problemi, né di programmi, né di politica: temi ormai banditi dalla tavola imbandita (sic!) degli epuloni del potere... E la plebe (non esiste più nemmeno il popolo) a fare da clacque!
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Capite, allora, come sia possibile che da questo merdaio non nasca più nessuna reazione allo sfascio in atto, ma esalino solo stomachevoli, viscide prostrazioni.Non abbiatemene per questa “catilinaria”; ma è quanto mi urla dentro.
Aldo Antonelli
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