Consulenze d'oro, per la Moratti spunta anche il mobbing sui dirigenti - Il sindaco di Milano dopo la richiesta di nuove indagini: "Sono serena"
(di Emilio Randacio - Repubblica - ed. Milano)
Azioni di «mobbing» sui dirigenti sgraditi, nuove assunzioni nate da una «motivazione di carattere essenzialmente politico, probabile oggetto di accordi compensativi». Uno dei passi fondamentali di Letizia Moratti nelle vesti di sindaco di Milano - l´ampia manovra di riassetto della macchina amministrativa e di occupazione delle poltrone - incassa una sonora bocciatura. E i guai a cui il primo cittadino potrebbe andare incontro non riguardano solo le critiche dell´opposizione, ma gli esiti di un´inchiesta giudiziaria che torna a inguaiarla pesantemente.
L´11 dicembre scorso il pm Alfredo Robledo aveva chiesto l´archiviazione per la Moratti, per il suo city manager Giampiero Borghini e per tre alti funzionari, per accuse che parlavano di concussione, abuso d´ufficio e falso. In poche pagine, la procura criticava il metodo spartitorio e clientelare con il quale nel 2006, poco dopo l´incoronazione a sindaco, la Moratti e la sua giunta misero in atto un corposo spoils system nominando 51 dirigenti. Critiche nel merito, a cui però pareva impossibile dare un seguito processuale.
Ora il gip Paolo Ielo rimescola le carte con [un provvedimento] un provvedimento che sembra imprimere una netta inversione di marcia. Tanto che il giudice si spinge a sostenere come il «materiale investigativo acquisito appare idoneo a sostenere l´accusa in giudizio con ragionevoli probabilità di condanna», almeno per uno dei casi analizzati. Secondo l´ex componente del pool di Mani pulite, «il numero di dirigenti nominati tra gli esterni non avrebbe potuto superare la decina, a fronte del numero di 51 concretamente nominati». Secondo il giudice, il comportamento della Moratti avrebbe danneggiato i cittadini di Milano ai quali «è stata preclusa la possibilità di accesso a funzioni poi assegnate a terzi».
Basta citare il caso della responsabile di una direzione centrale di Palazzo Marino, Carmela Madaffari. Il suo posto prevede uno stipendio di 217mila euro annui. La sua nomina, ricorda Ielo, è anche avvenuta «scegliendo una persona che, al momento della designazione, aveva subito provvedimenti negativi, sia pure non definitivi, quali la sospensione dalla funzione di direttore generale e la decadenza e risoluzione del suo contratto di direttore generale della Asl di Locri». Molte nomine sarebbero avvenute sostituendo i precedenti funzionari, secondo il giudice, con vere e proprie minacce. Numerosi dirigenti hanno «optato per una risoluzione consensuale del rapporto», perché altrimenti «veniva apertamente prospettata un´attività di mobbing ai loro danni».
Il sindaco si dice tranquilla. «Abbiamo completa fiducia nella magistratura. Attendiamo sereni - ha commentato Letizia Moratti - anche questo supplemento di indagini, sicuri che farà completa luce sulla vicenda». Ora le carte tornano alla procura di Milano. Robledo avrà tempo fino a giugno per integrare l´inchiesta. In attesa che la giustizia penale faccia il suo corso, quella contabile prosegue il suo lavoro contestando alla giunta Moratti un danno erariale quantificato in 11 milioni di euro.
(17 marzo 2009)
...ah... questi rappresentanti del fare (o del malaffare?) targati "Patania", costretti ad assumere una "segata" della Locride, terra di bergamotti e di 'ndrangheta... Misteri della vita... Tafanus
(di Emilio Randacio - Repubblica - ed. Milano)
...i "fuori di melone"...
Azioni di «mobbing» sui dirigenti sgraditi, nuove assunzioni nate da una «motivazione di carattere essenzialmente politico, probabile oggetto di accordi compensativi». Uno dei passi fondamentali di Letizia Moratti nelle vesti di sindaco di Milano - l´ampia manovra di riassetto della macchina amministrativa e di occupazione delle poltrone - incassa una sonora bocciatura. E i guai a cui il primo cittadino potrebbe andare incontro non riguardano solo le critiche dell´opposizione, ma gli esiti di un´inchiesta giudiziaria che torna a inguaiarla pesantemente.
L´11 dicembre scorso il pm Alfredo Robledo aveva chiesto l´archiviazione per la Moratti, per il suo city manager Giampiero Borghini e per tre alti funzionari, per accuse che parlavano di concussione, abuso d´ufficio e falso. In poche pagine, la procura criticava il metodo spartitorio e clientelare con il quale nel 2006, poco dopo l´incoronazione a sindaco, la Moratti e la sua giunta misero in atto un corposo spoils system nominando 51 dirigenti. Critiche nel merito, a cui però pareva impossibile dare un seguito processuale.
Ora il gip Paolo Ielo rimescola le carte con [un provvedimento] un provvedimento che sembra imprimere una netta inversione di marcia. Tanto che il giudice si spinge a sostenere come il «materiale investigativo acquisito appare idoneo a sostenere l´accusa in giudizio con ragionevoli probabilità di condanna», almeno per uno dei casi analizzati. Secondo l´ex componente del pool di Mani pulite, «il numero di dirigenti nominati tra gli esterni non avrebbe potuto superare la decina, a fronte del numero di 51 concretamente nominati». Secondo il giudice, il comportamento della Moratti avrebbe danneggiato i cittadini di Milano ai quali «è stata preclusa la possibilità di accesso a funzioni poi assegnate a terzi».
Basta citare il caso della responsabile di una direzione centrale di Palazzo Marino, Carmela Madaffari. Il suo posto prevede uno stipendio di 217mila euro annui. La sua nomina, ricorda Ielo, è anche avvenuta «scegliendo una persona che, al momento della designazione, aveva subito provvedimenti negativi, sia pure non definitivi, quali la sospensione dalla funzione di direttore generale e la decadenza e risoluzione del suo contratto di direttore generale della Asl di Locri». Molte nomine sarebbero avvenute sostituendo i precedenti funzionari, secondo il giudice, con vere e proprie minacce. Numerosi dirigenti hanno «optato per una risoluzione consensuale del rapporto», perché altrimenti «veniva apertamente prospettata un´attività di mobbing ai loro danni».
Il sindaco si dice tranquilla. «Abbiamo completa fiducia nella magistratura. Attendiamo sereni - ha commentato Letizia Moratti - anche questo supplemento di indagini, sicuri che farà completa luce sulla vicenda». Ora le carte tornano alla procura di Milano. Robledo avrà tempo fino a giugno per integrare l´inchiesta. In attesa che la giustizia penale faccia il suo corso, quella contabile prosegue il suo lavoro contestando alla giunta Moratti un danno erariale quantificato in 11 milioni di euro.
(17 marzo 2009)
...ah... questi rappresentanti del fare (o del malaffare?) targati "Patania", costretti ad assumere una "segata" della Locride, terra di bergamotti e di 'ndrangheta... Misteri della vita... Tafanus
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