-1) Il presidente della Cei, card. Angelo Bagnasco, nella sua prolusione all’ultimo consiglio permanente, ha voluto bacchettare tutti, difendendo Benedetto XVI da ogni lato, «da quinci e quindi» con un sonoro e risentito «basta denigrazione». La tesi è tutto quello che il papa ha fatto e detto è ben fatto e ben detto. Capisco che il presidente della Cei, se vuole rimanere tale, deve svolgere il compito assegnato e impersonare un ruolo, ma alla logica del solo buon senso qualcosa non quadra.
a) Se il papa ha fatto tutto bene, non si capisce perché sente il bisogno di scrivere una lettera di spiegazione, addirittura fuori dai canoni tradizionali, in cui lui stesso dice di non avere immaginato, di non avere tenuto conto, di essere stato frainteso, ecc. ecc. lo stesso aveva fatto con il motu proprio «summorum pontificum» con cui aveva sventuratamente reintrodotto la messa preconciliare a favore dei lefebvriani, che è e resta il «peccato originale» di tutta la vicenda che purtroppo ci accompagnerà ancora per troppo tempo.
b) Il fatto: il papa pubblica due documenti ufficiali che deve accompagnare con lettere personali per spiegarne il senso. Commento: è segno che lo stesso papa teme che i due documenti non saranno accolti pacificamente, ma teme che vi saranno reazioni. Mezzo mondo si è risentito per le scelte improvvide, unilaterali e devastanti che il papa ha fatto. Il cardinale Bagnasco non dice che i più forti «attacchi» al papa sono venuti dagli episcopati, non da un Paolo Farinella qualsiasi che conta come il due di briscola, ma che aveva anticipato tutte le conseguenze già lo stesso giorno della reintroduzione della Messa preconciliare. Se ci è arrivato un «Farinella» qualsiasi, possibile che non lo abbiano capito le menti eccelse delle eminenze loro?
d) A me, e lo dico con sofferenza, pare che il papa si sia intortato da solo, si sia lasciato intortare e ci sia riuscito benissimo. Credo che debba essere lui a cessare di attaccare la Chiesa e di avere più rispetto della collegialità e dei fedeli.
-2) Ancora si ritorna Eluana Englaro che resta come sfondo per ogni dichiarazione sul testamento biologico. Sembra che la Cei approvi il testo della maggioranza, condiviso dal governo. Si insiste sulla nutrizione e idratazione forzati, imposti per legge. L’arcivescovo Giuseppe Casale, arcivescovo emerito di Foggia-Bovino dice cose diverse da Bagnasco, segno che siamo in un campo etico dove non può esistere l’uniformità, ma la ricerca dell’unità come traguardo, nel rispetto dei percorsi di ciascuno. Comunque non si può imporre per legge una norma etica.
-3) A riguardo stride la realtà con le affermazioni di principio. Il papa è in Africa, il continente devo la quasi totalità della popolazione non ha cibo e acqua sufficienti per sopravvivere: è il frutto di politiche dissennate e omicide lasciate in eredità dal colonialismo a governi i cui dittatori si sono formati in occidente. Perché non si fa una crociata a favore dell’Africa e dell’Asia e del Sud del Mondo, chiamando «assassini» e «omicidi» coloro che causano questo stato di strage continua? Se è obbligatorio nutrire chi non vive da 17 anni perché non è altrettanto obbligatorio nutrire popoli e nazioni, vecchi, bambini, donne e uomini votati a morte certa?
-5) Non una parola sull’ipotesi di aumentare le cubature degli immobili che decreterà in mood definitivo e permanete la morte di quello che ancora resta dopo i condoni e gli scempi delle politiche precedenti.
-6) Incontro sempre più gente che abbandona la Chiesa gestita da «questa gerarchia» e sempre più persone amareggiate per la cecità di coloro che dovrebbero essere guida e invece sono inciampo e pericolo. Ormai i vescovi parlano per i posteri con documenti finalizzati all’archivio, non curandosi delle persone che languono per la mancanza di lavoro, di casa, di assistenza, di speranza. Il papa che parla di «atto unilaterale di misericordia» verso i lefebvriani, additandoli addirittura come «vittime» di un linciaggio mediatico e mondiale, non ha una parola di misericordia per tutti gli uomini e le donne che fanno sempre più fatica a vivere e sperare per un mondo migliore per i loro figli. Lo scisma nella chiesa è in atto e corre veloce, mentre i vescovi hanno abbandonato i loro popoli per rifugiarsi nell’utero della sicurezza che secondo loro solo il passato può garantire. Poverini! Nessuno gli ha detto che due mila e passa anni fa c’è stata una Pentecoste che dopo 20 secoli è stata rinnovata dal profeta Giovanni XXIII col concilio Vaticano II e che continua ancora oggi, sotto l’azione dello Spirito, nonostante i papi, i vescovi e i preti.
-7) [MicroMega] propone un brevisismo documento sul testamento biologico, riservato ai preti. Esso rispecchia la posizione degli episcopati di lingua tedesca e l’insegnamento di Paolo VI. A me pare un documento sereno, non saccente, mite, umile e corrispondente all’etica cristiana. Allego di seguito il testo per preti che volessero firmarlo, invitandoli a mandare una e-mail con l’adesione a [Emilio Carnevali] di MicroMega. Per ora hanno aderito circa una trentina di preti.
Ecco il testo:
(Genova, 25 marzo 2009 – Paolo Farinella, prete)
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