Abbiamo capito male di nuovo. Il piano non riguarda tutte le case, come avevamo capito all'inizio. Riguarda solo le ville mono o uni-familiari, non le ville (???) eccheccazzo... ed io che, avendo vissuto per anni in una villa unifamiliare, ero convinto di abitare in una villa... qualcuno è in grado di spiegarmi la differenza fra una casa mono familiare e una villa?
Ecco le ultime: il "Piano Casa" non approderà venerdì, come minacciato, in CdM; l'ipotesi "decreto" sembra accantonata". Il DL forse, ma si vedrà.
"...parlando del piano, il premier ha sottolineato che la misura non riguarda solo le ville, ma "quasi il 50 per cento delle abitazioni mono o bifamiliari". Berlusconi ha osservato come, dai dati in possesso del governo, risulta che "dovrebbero essere il 25%-28% le case monofamiliari e il 13-15% quelle bifamiliari". Insomma, "è una notizia che riguarda il 50% delle famiglie, non è affatto una disposizione che riguarda le ville, non c'è nessuna marcia indietro del governo". E se solo il 10% delle famiglie proprietarie di mono o bifamiliari facesse lavori di ampliamento, ha aggiunto, si attiverebbero dai 50-60 miliardi di giro di affari. Per quanto riguarda invece nuove abitazioni e giovani in difficoltà, ci sarà un altro piano ad hoc, ha annunciato Berlusconi: un progetto "sul quale verranno mobilitate le Regioni, i comuni, il sistema bancario italiano e tutte le industrie delle costruzioni..."
Reinterpretiamo? Il provvedimento non riguarda le "ville", bensì le abitazioni mono o bifamiliari. Mi piacerebbe capire la differenza. E le villette a schiera, perchè no? Poi apprendiamo una notizia strabiliante. il 38/43% degli italiani abita in case mono o bi-familiari (non chiamatele ville). Sono abitazioni sovraffollate, visto che ci abita il 50% delle famiglie italiane. Insomma, sembra che la coabitazione sia concentrata nella case mono o bi-familiari (con chiamatele ville). Sembra anche, dai dati in possesso del nano, che mezza Italia abiti nel verde della Brianza o nelle pinete della Versilia, in case mono o bi-familiari (non chiamatele ville).
Secondo i dati bankitalia 2006, nel nostro paese ci sono 22,8 milioni di famiglie, con un numero medio di membri di 2,56 persone. 23 milioni di famiglie, di cui circa il 40% abiterebbe "non in condominio". Siamo a circa 9 milioni di famiglie. Se "solo il 10% di queste famiglie (900.000) facesse il suo piccolo "abusino edilizio" (diciamo 100 metri cubi?) secondo il nano si metterebbero in moto 60 miliardi di euri. Per ogni famiglia, 67.000 euri.
Dunque, secondo il nano più alto d'Italia, nel nostro paese ci sono 9 milioni di famiglie - cioè il 40% della popolazione - pronte a tirar fuori 135 milioni "del vecchio conio" per farsi la stanza in più. Ma questo coglione in che cazzo di paese vive?
Ecco le ultime: il "Piano Casa" non approderà venerdì, come minacciato, in CdM; l'ipotesi "decreto" sembra accantonata". Il DL forse, ma si vedrà.
Comunque, ecco l'ultima, oscura dichiarazione sul "ballo del mattone":
"...parlando del piano, il premier ha sottolineato che la misura non riguarda solo le ville, ma "quasi il 50 per cento delle abitazioni mono o bifamiliari". Berlusconi ha osservato come, dai dati in possesso del governo, risulta che "dovrebbero essere il 25%-28% le case monofamiliari e il 13-15% quelle bifamiliari". Insomma, "è una notizia che riguarda il 50% delle famiglie, non è affatto una disposizione che riguarda le ville, non c'è nessuna marcia indietro del governo". E se solo il 10% delle famiglie proprietarie di mono o bifamiliari facesse lavori di ampliamento, ha aggiunto, si attiverebbero dai 50-60 miliardi di giro di affari. Per quanto riguarda invece nuove abitazioni e giovani in difficoltà, ci sarà un altro piano ad hoc, ha annunciato Berlusconi: un progetto "sul quale verranno mobilitate le Regioni, i comuni, il sistema bancario italiano e tutte le industrie delle costruzioni..."
Reinterpretiamo? Il provvedimento non riguarda le "ville", bensì le abitazioni mono o bifamiliari. Mi piacerebbe capire la differenza. E le villette a schiera, perchè no? Poi apprendiamo una notizia strabiliante. il 38/43% degli italiani abita in case mono o bi-familiari (non chiamatele ville). Sono abitazioni sovraffollate, visto che ci abita il 50% delle famiglie italiane. Insomma, sembra che la coabitazione sia concentrata nella case mono o bi-familiari (con chiamatele ville). Sembra anche, dai dati in possesso del nano, che mezza Italia abiti nel verde della Brianza o nelle pinete della Versilia, in case mono o bi-familiari (non chiamatele ville).
Secondo i dati bankitalia 2006, nel nostro paese ci sono 22,8 milioni di famiglie, con un numero medio di membri di 2,56 persone. 23 milioni di famiglie, di cui circa il 40% abiterebbe "non in condominio". Siamo a circa 9 milioni di famiglie. Se "solo il 10% di queste famiglie (900.000) facesse il suo piccolo "abusino edilizio" (diciamo 100 metri cubi?) secondo il nano si metterebbero in moto 60 miliardi di euri. Per ogni famiglia, 67.000 euri.
Dunque, secondo il nano più alto d'Italia, nel nostro paese ci sono 9 milioni di famiglie - cioè il 40% della popolazione - pronte a tirar fuori 135 milioni "del vecchio conio" per farsi la stanza in più. Ma questo coglione in che cazzo di paese vive?
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