IL
BIANCOVESTITO INDOSSA SCARPETTE ROSSE
PRADA
Rassegna stampa italiana e francese, di destra e di sinistra. Mi spiace, ma non conosco l'inglese ed il tedesco. Filippo
CORRIERE DELLA SERA:
LA UE: «PRESERVATIVO STRUMENTO ESSENZIALE» - Il preservativo «è uno degli elementi essenziali nella lotta contro l'Aids e la Commissione Ue ne sostiene la diffusione e l'uso corretto» ha affermato il portavoce del commissario Ue agli aiuti umanitari, a proposito delle parole del Papa. «La Commissione Ue considera che ci siano chiare prove scientifiche che confermano il ruolo di prevenzione del preservativo nella diffusione dell'Aids, pertanto ne sostiene attivamente l'uso, soprattutto in Africa e nei paesi in via di sviluppo dove l'Aids rappresenta un'emergenza insieme alla malaria e alla tubercolosi», ha detto John Clancy. «Aids, tubercolosi e malaria sono le tre grandi emergenze sanitarie per l'Africa e i paesi in via di sviluppo, e la lotta contro queste tre calamità è un elemento di grande importanza nella politica per lo sviluppo della Commissione europea», ha aggiunto Clancy. I programmi di prevenzione finanziati con fondi comunitari e nazionali riguardano anche la diffusione di preservativi e campagne di educazione per favorirne un uso corretto.
FRANCIA - «La Francia - ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri, Eric Chevallier - esprime fortissima preoccupazione davanti alle conseguenze di queste frasi di Benedetto XVI». «Se non spetta a noi dare un giudizio sulla dottrina della Chiesa - ha aggiunto - riteniamo che frasi del genere mettano in pericolo le politiche di sanità pubblica e gli imperativi di protezione della vita umana».
GERMANIA - Anche il governo tedesco ha criticato le parole di Benedetto XVI sull’Aids, un problema, aveva spiegato il Papa, che "non si può superare con la distribuzione dei preservativi". In un comunicato stampa congiunto le ministre della Salute, Ulla Schmidt, e della Cooperazione economica e dello sviluppo, Heidemarie Wieczorek-Zeul, hanno spiegato che «i preservativi giocano un ruolo decisivo» nella lotta all’Aids. «I preservativi salvano la vita, tanto in Europa quanto in altri continenti» precisa il testo. «Una moderna cooperazione allo sviluppo deve dare ai poveri l’accesso ai mezzi di pianificazione familiare e tra questi rientra in particolare anche l’impiego dei preservativi; tutto il resto sarebbe irresponsabile», conclude il comunicato. Anche il vescovo ausiliario di Amburgo, Hans Jochen Jaschke, si è schierato contro il Papa. «Chi ha l’Aids, è sessualmente attivo e cerca partner differenti deve proteggere gli altri e se stesso», ha scritto Jaschke un un articolo per il settimanale Die Zeit. «I preservativi possono proteggere, anche se spesso gli uomini li rifiutano», ha aggiunto il vescovo cattolico.
NO COMMENT DELL'ITALIA - A differenza di Francia e Germania l'Italia, attraverso il ministro degli Esteri Franco Frattini, ha detto «di non voler commentare le parole del Papa».
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“LA STAMPA”: "Bufera sulle frasi del Pontefice"Dal Camerun, dove il Pontefice si trova in visita, è Padre Lombardi a replicare alle critiche: per il portavoce vaticano, il Papa ha voluto evidenziare come «puntare essenzialmente sulla più ampia diffusione di preservativi non sia in realtà la via migliore, più lungimirante ed efficace per contrastare il flagello dell’Aids e tutelare la vita umana». Da Parigi, il portavoce del ministero degli Esteri, Eric Chevallier, ha espresso «viva preoccupazione per le conseguenze delle dichiarazioni di Benedetto XVI», precisando che «se non ci spetta esprimere un giudizio sulla dottrina della Chiesa, riteniamo che tali dichiarazioni mettano in pericolo le politiche sanitarie pubbliche e gli imperativi di tutela della vita umana».
Da Bruxelles, il ministro della Sanità belga, Laurette Onkelinx, ha manifestato «stupore» e «costernazione» per le parole del Papa: «Queste dichiarazioni riflettono una visione dottrinaria pericolosa». Il preservativo «è uno degli elementi essenziali nella lotta contro l’Aids e la Commissione Ue ne sostiene la diffusione e l’uso corretto»: sostiene il portavoce del commissario Ue agli aiuti umanitari Louis Michel. E da Berlino, i ministri della Salute, Ulla Schmidt, e della Cooperazione economica e dello sviluppo, Heidemarie Wieczorek-Zeul, hanno emesso un comunicato congiunto in cui affermano che «i preservativi giocano un ruolo decisivo» nella lotta all’Aids.
«Profondamente indignato» si è detto il Direttore esecutivo del Fondo mondiale della lotta all’Aids, alla tubercolosi e alla malaria, Michel Kazatchkine, che ha chiesto «al Papa di ritirare le sue dichiarazioni inaccettabili», perchè rappresentano «una negazione della pandemia». «E dire queste cose in un continente come l’Africa dove, sfortunatamente, il moltissime persone sono affette dall’Aids, è assolutamente incredibile», ha aggiunto. Da Ginevra, l’Agenzia delle Nazioni Unite per la lotta all’Aids (Unaids) ha sottolineato come l’uso dei preservativi rappresenti una risposta importante per la strategia di prevenzione contro l’Aids, accanto all’educazione sul virus dell’Hiv, alla fedeltà al partner e ad altre misure. Nel documento diffuso oggi, tuttavia, Unaids non ha fatto alcun riferimento specifico a quanto dichiarato dal Papa.
Numerose le reazioni anche da parte delle organizzazioni non governative impegnate nella lotta all’Aids. Ricordando «l’enorme influenza» del Pontefice nel mondo, la britannica Oxfam si è detta preoccupata per le ripercussioni delle sue parole «sia direttamente sui singoli, che potrebbero rinunciare a utilizzare il preservativo, sia sui programmi sanitari che dovrebbero fornirli». «Siamo molto arrabbiati - ha tuonato l’ong francese Médecins du Monde - perché sono anni di lavoro rimessi in discussione». Per ActionAid, «25 anni di ricerca scientifica dimostrano che i preservativi salvano vite. Il Papa dovrebbe riconoscere questo fatto, invece di impedire alle persone di vivere dignitosamente di fronte alla minaccia dell’Hiv e dell’Aids».
Da parte loro, gli africani sottolineano tuttavia che i fedeli sanno anche disattendere le istruzioni che arrivano dal Vaticano. «La gente non seguirà quanto ha detto il Papa», ha detto Alain Fogué del Movimento camerunese per chiedere l’accesso alle cure (Mocpat). «Lui vive in cielo e noi sulla terra - ha ironizzato - il Papa vive nel XXI secolo?». «Nonostante le posizioni del Papa sul preservativo, il loro utilizzo è in aumento in Malawi - ha fatto sapere una coalizione di associazioni del paese dell’Africa australe - senza i preservativi, il Malawi morirebbe». Prendono le distanze dal Papa anche alcune organizzazioni cattoliche, che hanno espresso disagio per le sue dichiarazioni. «Il Papa vuole dire che l’uso del preservativo può ’deresponsabilizzarè quanti lo utilizzano - ha spiegato il quotidiano cattolico francese La Croix - ma per non aggiungere male al male appare necessario proteggersi e proteggere l’altro».
Più netta la posizione dell’ong sudafricana Cattolici per scelta, che ha affermato che «i cattolici del mondo non sono d’accordo con il divieto del Vaticano sui preservativi.» «Durante il suo viaggio in Africa, il Papa vedrà la realtà della pandemia - ha aggiunto - preghiamo e speriamo che cambi posizione e adotti quella che i cattolici ordinari hanno già preso in considerazione: utilizzare preservativi salva vita». Pronta la replica del portavoce della Santa Sede, Padre Lombardi: «Il Papa ha ribadito le posizioni della Chiesa cattolica e le linee essenziali del suo impegno nel combattere il terribile flagello dell’Aids: primo, con l’educazione alla responsabilità delle persone nell’uso della sessualità e con il riaffermare il ruolo essenziale del matrimonio e della famiglia; due, con la ricerca e l’applicazione delle cure efficaci dell’Aids e nel metterle a disposizione del più ampio numero di malati attraverso molte iniziative e istituzioni sanitarie; tre, con l’assistenza umana e spirituale dei malati di Aids come di tutti i sofferenti, che da sempre sono nel cuore della Chiesa». Da parte sua, il ministro degli Esteri Franco Frattini ai giornalisti che gli chiedevano un parere, oggi in Senato, ha risposto «Non commento le parole del Papa».
L’Humanitè (di sinistra) scrive: les insupportables propos du pape
En déclarant à son arrivée en Afrique que l’usage du préservatif aggraverait la pandémie du Sida, le pape renoue avec les pires heures de l’église et un obscurantisme faisant bon marché de la vie des Africains.
« Consternation », pour la ministre belge de la Santé aussitôt à la suite des propos du pape sur l’usage du préservatif pour la prévention du sida à son arrivée en Afrique. Un usage qui non seulement ne réglerait rien mais qui « aggrave le problème ». Pendant que l’on attendait encore, vingt-quatre heures après, les réactions de Roselyne Bachelot, ceux de son homologue Laurette Onkelinx condamnent cette « stupéfiante » déclaration sans appel qui pourrait « anéantir des années de prévention et de sensibilisation et mettre en danger de nombreuses vies humaines ». Pour Rebecca Hodes de la Campagne pour le traitement en Afrique du Sud, cela signifie que « le dogme religieux est plus important que la vie des Africains ». Pour Marie-George Buffet, présidente du Groupe d’études SIDA (Aids - NdR) à l’Assemblée, ces déclarations «irresponsables et criminelles» sont «insupportables». Les réactions se sont multipliées hier dans le monde et en France, dont celle d’Alain Juppé, «ce pape commence à poser problème». Les Affaires étrangères ont exprimé de «vives inquiétudes». Benoît XVI vient de plus de renouer avec les pires heures de l’histoire de l’Église
En arrivant dans un continent où 22 millions de personnes sont atteintes, heurtant de front la pratique même des associations engagées dans la prévention sur le terrain, Benoît XVI vient de plus de renouer avec les pires heures de l’histoire de l’Église. Car il ne s’agit plus pour lui de condamner, en se couvrant du respect de la vie et de la procréation, l’usage du préservatif. Il s’agit d’asséner, face à tout un continent et au monde, le dogme contre la science comme il le fut contre Galilée ou comme il l’est contre Darwin pour certains milieux ultra-conservateurs aux États-Unis. Il ne s’agit plus d’un message religieux mais d’une leçon de ténèbres de la part du pape le plus réactionnaire qui se soit trouvé à la tête de l’église catholique depuis la Seconde Guerre mondiale.Cette nouvelle sortie devrait encore approfondir le trouble dans l’église catholique et dans le monde, urbi et orbi, et que soulignaient à leur manière les plus grands quotidiens italiens voici quelques jours en titrant sur « la solitude du pape ». Dernière affaire avant celle-ci, celle de l’excommunication au Brésil de la mère d’une fillette de neuf ans ayant avorté de jumeaux à la suite d’un viol, prononcée par l’archevêque de Recife. La conférence nationale des évêques du Brésil l’a désavoué la semaine passée, prenant ainsi ses distances avec le Vatican même qui avait justifié cette excommunication et celle de tout le corps médical concerné.
Levée d’excommunication en revanche pour les évêques intégristes dont le négationniste Richard Williamson, auquel le Vatican, réagissant enfin à l’indignation qui s’est exprimée dans le Monde, a demandé de « prendre des distances » avec ses déclaration, occultant la vraie question : Est-il, oui ou non, négationniste ? Avec cette incroyable déclaration sur le sida, Benoît XVI vient de franchir un nouveau cap. Jusqu’où et à quelles fins?
«Le Figaro » (di destra) scrive: - Sida : les propos du pape créent l'indignation en France
[...] les déclarations de Benoit XVI sur l'utilisation du préservatif qui «aggraverait» le problème du sida ont déclenché un véritable tollé en France. Jean-Luc Romero évoque «un message de mort adressé aux Africains».
Selon Benoit XVI, non seulement le préservatif ne peut «pas régler le problème du sida », mais «au contraire, (son) utilisation aggrave le problème ». Si ses déclarations sont passées quasiment inaperçues en Afrique, où il se trouve actuellement, c'est loin d'être le cas en France. En effet depuis mercredi matin, ses propos suscitent la controverse. A commencer par le Quai d'Orsay, qui a exprimé sa «très vive inquiétude» face à ces déclarations, qui mettent en danger « les politiques de santé publique et les impératifs de protection de la vie humaine». La France estime «qu'avec l'information, l'éducation et le dépistage, le préservatif est un élément fondamental des actions de prévention de la transmission du virus du sida», a ainsi déclaré le ministère des Affaires étrangères.
Certaines personnalités politiques sont également montées au créneau, comme Alain Juppé (UMP), qui a déclaré mercredi matin que «ce pape» commençait «à poser un vrai problème», tout en se réaffirmant catholique et «attaché aux valeurs chrétiennes». Après les affaires de l'évêque intégriste ayant tenu des propos négationnistes et de l'excommunication d'une mère ayant fait avorter sa fillette violée au Brésil, le pape donne l'impression de vivre «dans une situation d'autisme total» [...]
La secrétaire d'Etat française chargée des droits de l'Homme, Rama Yade, s'est quant à elle dite «ahurie» par les propos «régressifs» tenus par le pape. «Je pense aux victimes, aux médecins, aux chercheurs, aux ONG, à tous ceux qui sont certainement blessés. Je voudrais leur dire ma solidarité et mon admiration», a-elle déclaré sur Europe 1.
L'indignation est également forte à l'autre bout de l'échiquier politique. La secrétaire nationale du PCF Marie-George Buffet a ainsi qualifié ces déclarations d' «irresponsables» et de «criminelles». Daniel Cohn-Bendit, député européen des Verts, a pour sa part estimé que les propos du pape constituaient «presque un meurtre prémédité». «Il y en a assez maintenant de ce pape», a-t-il ainsi lancé. Des centaines de milliers d'hommes et de femmes risquent d'être contaminés à cause de ces propos irresponsables», a également expliqué Jean-Patrick Gille, secrétaire national à la Famille au Parti socialiste.
Jeudi matin, Ségolène Royal s'est déclarée «choquée» par les propos de Benoit XVI. «Il y a 33 millions de personnes touchées par le Sida dans le monde» a-t-elle rappelé. «L'objectif d'un chef religieux est de défendre le principe de vie, certainement pas d'engager les êtres humains vers la mort ». «J'observe avec satisfaction que les catholiques élèvent la voix contre les propos du Pape,» a-t-elle rajouté. L'ex-candidate a par ailleurs qualifié de «déplacé» le soutien de la ministre du Logement Christine Boutin à Benoît XVI.
Le président du Mouvement Démocrate (MoDem) François Bayrou, qui se dit catholique pratiquant, a jugé lui aussi «irrecevables» les propos du pape, soulignant que «la première responsabilité», en particulier des chrétiens, «c'est la défense de la vie». «Je pense qu'avec les déclarations et les décisions multipliées du Saint Siège, il y a beaucoup de chrétiens qui sont en situation déstabilisée».
«Des années de travail remises en cause»
Le Programme des Nations unies sur le sida (Onusida) a de son côté déclaré que les préservatifs étaient une composante «essentielle» de la lutte contre la maladie. «Avec plus de 7.400 infections supplémentaires chaque jour, le monde ne peut arrêter l'épidémie du sida sans mettre un terme aux nouvelles infections au VIH»,a-t-il estimé.
Les associations, également choquées, n'ont pas tardé à réagir. Le directeur exécutif du Fonds mondial de lutte contre le sida Michel Kazatchkine a exprimé mercredi matin sa «profonde indignation» et a demandé au pape de «retirer ses propos, et clairement», les jugeant «inacceptables». «Totalement scandalisé et sidéré», le président de l'association Elus locaux contre le sida, Jean-Luc Romero, a évoqué «un message de mort adressé aux Africains». «Faudrait-il rappeler (au pape) que le seul vaccin disponible reste aujourd'hui le préservatif?», a-t-il ainsi lancé.
Le directeur de l'Agence nationale de recherches sur le sida Jean-François Delfraissy s'est dit «catastrophé par ce type de message extrêmement contre-productif alors même que le pape arrive dans le continent africain, le continent le plus touché par l'épidémie». «L'épidémie continue de façon massive, avec 3,5 millions de nouvelles contaminations par an, essentiellement dans les pays du sud» et «quasi exclusivement par voie sexuelle» a rappelé le Pr Delfraissy.
Pour Médecins du monde, il s'agit de «paroles gravissimes quand on voit l'impact que ce type de message peut avoir en Afrique». «Ce sont des années de travail qui sont remises en cause et surtout ce sont des millions de gens qui vont être contaminés à cause de ces déclarations». Les propos du pape sur le préservatif témoignent d'un «décalage avec la vie des gens», a estimé Sidaction. «Partout en Afrique, on travaille avec des religieux et des religieuses (...) qui savent que c'est le seul moyen de prévention».
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