La cosiddetta "emergenza stupri" a Roma, è una delle pagine più vergognose fra le pur numerosissime pagine vergognose scritte in Italia nel capitolo "Brillanti Operazioni di Polizia". Da Pinelli, a Valpreda, a Tortora, al congolese di Perugia, al "mostro" di Erba, alla scuola Diaz. Pagine vergognose che mandano sotto zero la credibilità delle forze di polizia. E poco importa che queste storie vergognose siano una minima parte del totale. La polizia che arresta il colpevole "giusto" dopo indagini "serie" dovrebbe essere la norma, ed è giusto che la cosa non faccia rumore. Quando invece si imbocca una strada sbagliata (per eccesso di pressione politica, o di ambizione personale? è irrilevante), e poi si fa una fatica boia ad abbandonarla, a costo di distruggere la vita di un innocente, pur di salvare il proprio incommensurabile ego, allora la "cosa" fa rumore, e scatta in noi un irrefrenabile senso di disgusto verso le "istituzioni" e verso i media. Verso "certi" media.
Cominciamo dall'inizio: a settembre dell'anno scorso ero a Roma, per una cordiale riunione con un gruppo di carissimi amici ed amiche romani. Alemanno si era insediato come sindaco da appena tre mesi, in un tripudio di saluti romani, teste rapate e grida di "Duce, Duce", e già sui muri di Roma campeggiava un manifesto col quale Alemanno si autoincensava: "Governiamo da tre mesi, e già ci sono 5.000 reati in meno". Le corse al record, si sa, sono spesso accompagnate da dati truffaldini di giudici sportivi compiacenti, da doping, e da altre cosette sporche. Ma tant'è: Alemanno aveva vinto le elezioni principalmente gridando "al lupo, al lupo!". Aveva veicolato un'immagine di Roma che manco il Bronx, incurante dei danni all'immagine ed al turismo. Non poteva fermarsi di colpo. Avrebbe rischiato il colpo di frusta alle vertebre cervicali. E così che tutti insieme, allegramente, sono andati a sbattere. Alemanno, Maroni, Berlusconi, Vittorio Rizzi, Arditti, Bruno Vespa, e tutto il peggio dell'informazione e della politica in Italia.
Ma andiamo con ordine: dopo la brutta storia di Guidonia, arriva lo stupro della ragazzina alla Caffarella. In un battibaleno, l'enfant prodige della mobile, Vittorio Rizzi, consegna a Berlusconi ed ai suoi servi i colpevoli. Certissimi, senza scampo. C'è una confessione (alquanto strana, nei tempi e nei modi, ma c'è). C'è un riconoscimento fatto, senza il minimo dubbio, da una eroica ragazzina di 14 anni, che, nonostante il terrore e lo stato di choc, ha avuto modo di fotografare nei minimi dettagli i due stupratori. Al fantastico Rizzi non passa neanche per la mente la lunga serie di "riconoscimenti" fatti da una persona fragile, e successivamente smentiti dai fatti. Ma ciò che rende trionfale ed incontestabile l'operato di Rizzi è la tipologia dei due arrestati. Intanto sono romeni, come quelli di Guidonia. Due facce da manuale di Lombroso. Il biondino con una faccia fredda, bellissimi occhi gelidi. Del "pugile" (che, nella sua vita vera, è un pasticciere) viene fatta circolare, in maniera ossessiva, solo una foto, sempre la stessa, Faccia dura, sottoesposizione, ripresa dal basso. Insomma, perfetto, secondo la scuola lombrosiana.
Veramente ci sarebbero delle cose che non tornano. Per esempio, il "pugile" ha ben sette testimoni pronti a deporre che nel giorno dello stupro fosse altrove. Ma si sa, i sette sono romeni, quindi per definizione sono delinquenti, omertosi se non complici, e comunque bugiardi. Oddio... ci sarebbe uno strumento sicuro: il DNA. Questo arriva dopo le insistenze del legale del "pugile". Disastro! crolla tutto il quadro accusatorio. Nelle tracce organiche lasciate sulla ragazza, non c'è traccia del DNA dei due romeni della "busta A".
Finita li? Scarcerati con tante scuse ed una stecca di sigarette in omaggio? Neanche per sogno. Il fantastico Rizzi percorre tutti i TG che ci sono in Italia, per spiegare che anche se non sono loro gli stupratori, restano in carcere perchè comunque erano "in zona", quasi certamente "complici". Nel frattempo, uno "scienziato" embedded a "Porta a Porta" spiega che l'assenza del DNA dei due romeni non conta nulla, perchè potrebbe essere "corrotto" dal "mischia-mischia", Salvo essere smentito, a stretto giro di posta, da un genetista che spiega come anche in tracce organiche miste, se ci sono tracce del DNA di uno o entrambi i romeni, quelle caratteristiche "traccianti" ce le devi trovare. Non ci sono Santi, Vespe o Rizzi che tengano.
Ma la strada è tracciata. Il Rizzi i suoi due romeni li ha avuti, e guai a chi glieli toglie. Non hanno stuprato? erano allora complici, o pali. Cade anche questa tesi? il biondino resta in carcere per falsa testimonianza, per calunnia, e per qualche reato precedente (e ci può anche stare). Ma il pugile? Non ha stuprato. Non era sul posto. E' quasi certo che fosse a Livorno. Non ha calunniato nessuno. Non ha reati da scontare. Però è l'esemplare lombrosiano perfetto. Rizzi ha già ricevuto l'encomio scritto di Berlusconi, e gli costa tanto doverlo restituire. Alemanno fa la ruota come un pavone davanti a tutte le telecamere che i "24 addetti 24" del suo Ufficio Stampa (più di quelli di Obama) riesce a precettare. Maroni ha finalmente "una ragione di più" per portare avanti le sue politiche razziste. Vespa è spiazzato: ha concesso a Rizzi persino una ospitata da primadonna; gli elogi si sono sprecati, e gli sguardi di amorevole ammirazione pure... Difficile rinunciare a tutto questo ben di Dio, ma di fronte ai risultati implacabili delle controanalisi, non c'è riconoscimento di una ragazzina traumatizzata o di un professionista col fiatone che "riconosce" i due, mentre porta a spasso la pancia facendo footing, che possano contrastare la decisione del Gip (meglio tardi che mai) di scarcerare il pugile-pasticciere, al quale non si può imputare, allo stato dell'arte, neanche un attraversamento col rosso.
Ma veniamo agli altri atout del formidabile Rizzi: messa di fronte a delle foto, anche la 41enne stuprata di Primavalle riconosce, senza ombra di dubbio, il "pugile": è LUI, non ci sono dubbi. I dubbi invece cominciano a serpeggiare appena circola la notizia che il DNA dei romeni proprio non si trova. Prima nella testa dei due ragazzini della Caffarella, che non sono più "quasi certissimi" come erano nel primo riconoscimento. A seguire, "adesso che ci pensa bene", qualche dubbio viene anche alla stuprata di Primavalle. Della quale sembra assolutamente accertato che sia una mitomane, che si sia inventato tutto, e che abbia si avuto un rapporto sessuale, ma di mattina, consenziente, e con un'altra persona. Tracce di DNA, anche li niente. Ma la donna spiega di essersi lavata accuratamente con l'acqua minerale. La prossima volta lo farà con l'acido muriatico o con lo champagne? Insomma, una bufala totale.
Poi arriva lo "stupro di Capodanno". Un'altra bufala, ma tanto, tanto utile. Perchè è sull'ondata di indignazione nata da quello stupro che è passato il decreto stupri, fortemente voluto dai fascisti e dai razzisti che ci governano. La storia, anche qui, sembra alquanto semplice. Una festa, cocaina ed alcool in abbondanza. I due ragazzi si "appartano" in una toilette chimica". La versione del ragazzo non cambia mai. Quella della "stuprata" cambia tre volte. Una prima volta afferma di essere stata stuprata per terra, su una delle tre piste da ballo, mentre gli amici dello stupratore facevano corona per nascondere il fatto. Insomma, siamo a "Babbo Natale esiste, ed abita a Rovaniemi". Poi arrivano altre due versioni, che non hanno niente a che vedere con la prima. Ora "sembrerebbe" (il condizionale è d'obbligo) che sia stata la ragazzina ad adescare il ragazzotto: talmente inesperto da suscitare la derisione della ragazza; cosa che lo manda in bestia, per cui sferra un paio di cazzotti alla ragazza. Fine della storia. Niente tracce organiche. Niente violenza sessuale. Accusa derubricata da stupro a percosse e lesioni, per poter mandare il ragazzo ai domiciliari (cosa che, col nuovo decreto, non sarebbe stata possibile se fosse rimasta in piedi l'accusa di stupro).
Sembrerebbe che sia stato l'avvocato della ragazza a chiedere alla magistratura la derubricazione dell'accusa, anche per evitare troppi approfondimenti, che avrebbero potuto portare su una strada impervia, e non precisamente commendevole, la posizione e l'immagine della sua assistita. E così, viene fuori che due su tre degli ultimi, clamorosi stupri di Roma-Bronx siano delle emerite bufale. Finito tutto?
No, perchè Rizzi non si rassegna, Vespa non si rassegna. Rizzi si giustifica (ma sempre con l'aria del primo della classe che non deve giustificarsi, mai!) dicendo che fra gli elementi che il destino cinico e baro ha messo di traverso sulla strada della sua bravura, c'è anche la incredibile rassomiglianza, a coppie, dei romeni della busta A e dei romeni della busta B. Incredibile, è vero.Tanto incredibile, che non ci credo. E' questa la ragione per la quale ho disperatamente cercato, chiedendo anche l'aiuto dei lettori del Tafanus, una foto dei due romeni "B" (Alexandru Jean Jonut e Oltean Gavrilia). Niente. Non riesco a trovare una sola foto dei due, neanche col soccorso degli amici lettori del Tafanus. Privacy??? Macchè! di che stiamo parlando? i giornali e la rete sono pieni delle foto dei due romeni "A". Foto messe in rete quando la loro colpevolezza non era provata, ed avrebbero quindi meritato più riservatezza e rispetto. Invece non c'è UNA SOLA FOTO dei due colpevoli, questa volta rei confessi, e col DNA che "quadra". Quanto rispetto, per la privacy dei veri colpevoli!
Strano, vero? No, niente di strano, perchè se potessimo vedere, side-by-side, coi NOSTRI occhi, le foto dei due + due romeni, avremmo lo strumento per valutare le affermazioni auto-assolutorie di Rizzi, sulla "incredibile" somiglianza che ha portato fuori pista il celebrato investigatore. Potremmo capire se i due ragazzini della Caffarella, che prima hanno riconosciuto con assoluta certezza i due innocenti, e poi con altrettanta assoluta certezza i due colpevoli, non siano vittime del loro stato di choc, e del loro inconscio desiderio di vedere il loro mondo ripulito al più presto dai mostri che hanno avuto la sventura di incontrare. Ma in tal caso dovremmo farci delle domande anche sull'encomiato investigatore, che ha preso per oro colato i riconoscimenti di due ragazzini sotto choc prima, e di una mitomane dopo. Non dovrebbero essere più scafati, più cinici, i celebrati investigatori? Non dovrebbero sapere quanto sia difficile per una ragazzina terrorizzata, "frantumata" da uno stupro, riconoscere lucidamente qualcosa o qualcuno? Sarà per il prossimo riconoscimento, Capo Rizzi.
Finita la storia? No. E' proseguita ieri sera nella tana dello squallido insetto di RaiUno. Ci aveva sperato tanto, Vespa, di poter almeno vendere una biografia del "pugile" fatta di efferati reati compiuti nel suo paese: stupri seriali, rapine a vecchiette, arance meccaniche... Niente: dal Ministero degli Interni Rumeno arriva la fedina penale del "pugile". In tutta la sua vita precedente, è stato beccato una volta in treno senza biglietto. Ma la vespa non si arrende: "...sicuro di non aver mai fatto qualche reato, in Italia, magari piccolo, piccolissimo...?" Niente. Solo il ditino mostruoso dell'insetto, piegato come una chela, che sgrida il "pugile": "guardi che se ci dice le bugie, poi non le vorremo più bene"...
MA VAFFANCULO !!!! Solo Crepet ha avuto la forza e la dignità di chiedere scusa. Non Rizzi, non Alemanno, non Vespa, non Maroni, non Berlusconi. Nessuno di questa emerita compagnia di servi e di padroni. Povera Italia!
P.S.: Anche i romeni della busta due (che molto probabilmente sono i veri colpevoli, ma l'esperienza insegna che è meglio aspettare un attimo...) sono stati individuati seguendo tracce e tabulati telefonici. Con la nuova legge sulle intercettazioni fortemente "comandata" da Berlusconi ai suoi scherani, MAI si sarebbe arrivati ai due presunti colpevoli, perchè MAI si sarebbe potuto investigare a tappeto, e "random", sul tracciato dei cellulari, se non in presenza di "gravi e concordanti indizi" raccolti con altri strumenti d'indagine. Quali, non è dato sapere. Se oggi l'Italia è, per i criminali di ogni angolo del mondo, una specie di oasi di tranquillità, con la legge prossima ventura sulle intercettazioni diventerà un eden.
Infine, una domanda sorge spontanea: se dovessero mai stuprare la figlia di uno dei nostri eroi, costoro ci spiegherebbero che la privacy delle persone è sacra sempre e comunque, o ci spiegherebbero che in "certi casa di estrema gravità" si possono fare delle eccezioni? Perchè l'Italia è pur sempre il paese del lodo Schifani, e del lodo Alfano. Un paese nel quale "La Giustizia è Uguale per Tutti", ma per alcuni è un po' più uguale. Tafanus
Cominciamo dall'inizio: a settembre dell'anno scorso ero a Roma, per una cordiale riunione con un gruppo di carissimi amici ed amiche romani. Alemanno si era insediato come sindaco da appena tre mesi, in un tripudio di saluti romani, teste rapate e grida di "Duce, Duce", e già sui muri di Roma campeggiava un manifesto col quale Alemanno si autoincensava: "Governiamo da tre mesi, e già ci sono 5.000 reati in meno". Le corse al record, si sa, sono spesso accompagnate da dati truffaldini di giudici sportivi compiacenti, da doping, e da altre cosette sporche. Ma tant'è: Alemanno aveva vinto le elezioni principalmente gridando "al lupo, al lupo!". Aveva veicolato un'immagine di Roma che manco il Bronx, incurante dei danni all'immagine ed al turismo. Non poteva fermarsi di colpo. Avrebbe rischiato il colpo di frusta alle vertebre cervicali. E così che tutti insieme, allegramente, sono andati a sbattere. Alemanno, Maroni, Berlusconi, Vittorio Rizzi, Arditti, Bruno Vespa, e tutto il peggio dell'informazione e della politica in Italia.
Ma andiamo con ordine: dopo la brutta storia di Guidonia, arriva lo stupro della ragazzina alla Caffarella. In un battibaleno, l'enfant prodige della mobile, Vittorio Rizzi, consegna a Berlusconi ed ai suoi servi i colpevoli. Certissimi, senza scampo. C'è una confessione (alquanto strana, nei tempi e nei modi, ma c'è). C'è un riconoscimento fatto, senza il minimo dubbio, da una eroica ragazzina di 14 anni, che, nonostante il terrore e lo stato di choc, ha avuto modo di fotografare nei minimi dettagli i due stupratori. Al fantastico Rizzi non passa neanche per la mente la lunga serie di "riconoscimenti" fatti da una persona fragile, e successivamente smentiti dai fatti. Ma ciò che rende trionfale ed incontestabile l'operato di Rizzi è la tipologia dei due arrestati. Intanto sono romeni, come quelli di Guidonia. Due facce da manuale di Lombroso. Il biondino con una faccia fredda, bellissimi occhi gelidi. Del "pugile" (che, nella sua vita vera, è un pasticciere) viene fatta circolare, in maniera ossessiva, solo una foto, sempre la stessa, Faccia dura, sottoesposizione, ripresa dal basso. Insomma, perfetto, secondo la scuola lombrosiana.
Veramente ci sarebbero delle cose che non tornano. Per esempio, il "pugile" ha ben sette testimoni pronti a deporre che nel giorno dello stupro fosse altrove. Ma si sa, i sette sono romeni, quindi per definizione sono delinquenti, omertosi se non complici, e comunque bugiardi. Oddio... ci sarebbe uno strumento sicuro: il DNA. Questo arriva dopo le insistenze del legale del "pugile". Disastro! crolla tutto il quadro accusatorio. Nelle tracce organiche lasciate sulla ragazza, non c'è traccia del DNA dei due romeni della "busta A".
Finita li? Scarcerati con tante scuse ed una stecca di sigarette in omaggio? Neanche per sogno. Il fantastico Rizzi percorre tutti i TG che ci sono in Italia, per spiegare che anche se non sono loro gli stupratori, restano in carcere perchè comunque erano "in zona", quasi certamente "complici". Nel frattempo, uno "scienziato" embedded a "Porta a Porta" spiega che l'assenza del DNA dei due romeni non conta nulla, perchè potrebbe essere "corrotto" dal "mischia-mischia", Salvo essere smentito, a stretto giro di posta, da un genetista che spiega come anche in tracce organiche miste, se ci sono tracce del DNA di uno o entrambi i romeni, quelle caratteristiche "traccianti" ce le devi trovare. Non ci sono Santi, Vespe o Rizzi che tengano.
Ma la strada è tracciata. Il Rizzi i suoi due romeni li ha avuti, e guai a chi glieli toglie. Non hanno stuprato? erano allora complici, o pali. Cade anche questa tesi? il biondino resta in carcere per falsa testimonianza, per calunnia, e per qualche reato precedente (e ci può anche stare). Ma il pugile? Non ha stuprato. Non era sul posto. E' quasi certo che fosse a Livorno. Non ha calunniato nessuno. Non ha reati da scontare. Però è l'esemplare lombrosiano perfetto. Rizzi ha già ricevuto l'encomio scritto di Berlusconi, e gli costa tanto doverlo restituire. Alemanno fa la ruota come un pavone davanti a tutte le telecamere che i "24 addetti 24" del suo Ufficio Stampa (più di quelli di Obama) riesce a precettare. Maroni ha finalmente "una ragione di più" per portare avanti le sue politiche razziste. Vespa è spiazzato: ha concesso a Rizzi persino una ospitata da primadonna; gli elogi si sono sprecati, e gli sguardi di amorevole ammirazione pure... Difficile rinunciare a tutto questo ben di Dio, ma di fronte ai risultati implacabili delle controanalisi, non c'è riconoscimento di una ragazzina traumatizzata o di un professionista col fiatone che "riconosce" i due, mentre porta a spasso la pancia facendo footing, che possano contrastare la decisione del Gip (meglio tardi che mai) di scarcerare il pugile-pasticciere, al quale non si può imputare, allo stato dell'arte, neanche un attraversamento col rosso.
Ma veniamo agli altri atout del formidabile Rizzi: messa di fronte a delle foto, anche la 41enne stuprata di Primavalle riconosce, senza ombra di dubbio, il "pugile": è LUI, non ci sono dubbi. I dubbi invece cominciano a serpeggiare appena circola la notizia che il DNA dei romeni proprio non si trova. Prima nella testa dei due ragazzini della Caffarella, che non sono più "quasi certissimi" come erano nel primo riconoscimento. A seguire, "adesso che ci pensa bene", qualche dubbio viene anche alla stuprata di Primavalle. Della quale sembra assolutamente accertato che sia una mitomane, che si sia inventato tutto, e che abbia si avuto un rapporto sessuale, ma di mattina, consenziente, e con un'altra persona. Tracce di DNA, anche li niente. Ma la donna spiega di essersi lavata accuratamente con l'acqua minerale. La prossima volta lo farà con l'acido muriatico o con lo champagne? Insomma, una bufala totale.
Poi arriva lo "stupro di Capodanno". Un'altra bufala, ma tanto, tanto utile. Perchè è sull'ondata di indignazione nata da quello stupro che è passato il decreto stupri, fortemente voluto dai fascisti e dai razzisti che ci governano. La storia, anche qui, sembra alquanto semplice. Una festa, cocaina ed alcool in abbondanza. I due ragazzi si "appartano" in una toilette chimica". La versione del ragazzo non cambia mai. Quella della "stuprata" cambia tre volte. Una prima volta afferma di essere stata stuprata per terra, su una delle tre piste da ballo, mentre gli amici dello stupratore facevano corona per nascondere il fatto. Insomma, siamo a "Babbo Natale esiste, ed abita a Rovaniemi". Poi arrivano altre due versioni, che non hanno niente a che vedere con la prima. Ora "sembrerebbe" (il condizionale è d'obbligo) che sia stata la ragazzina ad adescare il ragazzotto: talmente inesperto da suscitare la derisione della ragazza; cosa che lo manda in bestia, per cui sferra un paio di cazzotti alla ragazza. Fine della storia. Niente tracce organiche. Niente violenza sessuale. Accusa derubricata da stupro a percosse e lesioni, per poter mandare il ragazzo ai domiciliari (cosa che, col nuovo decreto, non sarebbe stata possibile se fosse rimasta in piedi l'accusa di stupro).
Sembrerebbe che sia stato l'avvocato della ragazza a chiedere alla magistratura la derubricazione dell'accusa, anche per evitare troppi approfondimenti, che avrebbero potuto portare su una strada impervia, e non precisamente commendevole, la posizione e l'immagine della sua assistita. E così, viene fuori che due su tre degli ultimi, clamorosi stupri di Roma-Bronx siano delle emerite bufale. Finito tutto?
No, perchè Rizzi non si rassegna, Vespa non si rassegna. Rizzi si giustifica (ma sempre con l'aria del primo della classe che non deve giustificarsi, mai!) dicendo che fra gli elementi che il destino cinico e baro ha messo di traverso sulla strada della sua bravura, c'è anche la incredibile rassomiglianza, a coppie, dei romeni della busta A e dei romeni della busta B. Incredibile, è vero.Tanto incredibile, che non ci credo. E' questa la ragione per la quale ho disperatamente cercato, chiedendo anche l'aiuto dei lettori del Tafanus, una foto dei due romeni "B" (Alexandru Jean Jonut e Oltean Gavrilia). Niente. Non riesco a trovare una sola foto dei due, neanche col soccorso degli amici lettori del Tafanus. Privacy??? Macchè! di che stiamo parlando? i giornali e la rete sono pieni delle foto dei due romeni "A". Foto messe in rete quando la loro colpevolezza non era provata, ed avrebbero quindi meritato più riservatezza e rispetto. Invece non c'è UNA SOLA FOTO dei due colpevoli, questa volta rei confessi, e col DNA che "quadra". Quanto rispetto, per la privacy dei veri colpevoli!
Strano, vero? No, niente di strano, perchè se potessimo vedere, side-by-side, coi NOSTRI occhi, le foto dei due + due romeni, avremmo lo strumento per valutare le affermazioni auto-assolutorie di Rizzi, sulla "incredibile" somiglianza che ha portato fuori pista il celebrato investigatore. Potremmo capire se i due ragazzini della Caffarella, che prima hanno riconosciuto con assoluta certezza i due innocenti, e poi con altrettanta assoluta certezza i due colpevoli, non siano vittime del loro stato di choc, e del loro inconscio desiderio di vedere il loro mondo ripulito al più presto dai mostri che hanno avuto la sventura di incontrare. Ma in tal caso dovremmo farci delle domande anche sull'encomiato investigatore, che ha preso per oro colato i riconoscimenti di due ragazzini sotto choc prima, e di una mitomane dopo. Non dovrebbero essere più scafati, più cinici, i celebrati investigatori? Non dovrebbero sapere quanto sia difficile per una ragazzina terrorizzata, "frantumata" da uno stupro, riconoscere lucidamente qualcosa o qualcuno? Sarà per il prossimo riconoscimento, Capo Rizzi.
Finita la storia? No. E' proseguita ieri sera nella tana dello squallido insetto di RaiUno. Ci aveva sperato tanto, Vespa, di poter almeno vendere una biografia del "pugile" fatta di efferati reati compiuti nel suo paese: stupri seriali, rapine a vecchiette, arance meccaniche... Niente: dal Ministero degli Interni Rumeno arriva la fedina penale del "pugile". In tutta la sua vita precedente, è stato beccato una volta in treno senza biglietto. Ma la vespa non si arrende: "...sicuro di non aver mai fatto qualche reato, in Italia, magari piccolo, piccolissimo...?" Niente. Solo il ditino mostruoso dell'insetto, piegato come una chela, che sgrida il "pugile": "guardi che se ci dice le bugie, poi non le vorremo più bene"...
MA VAFFANCULO !!!! Solo Crepet ha avuto la forza e la dignità di chiedere scusa. Non Rizzi, non Alemanno, non Vespa, non Maroni, non Berlusconi. Nessuno di questa emerita compagnia di servi e di padroni. Povera Italia!
P.S.: Anche i romeni della busta due (che molto probabilmente sono i veri colpevoli, ma l'esperienza insegna che è meglio aspettare un attimo...) sono stati individuati seguendo tracce e tabulati telefonici. Con la nuova legge sulle intercettazioni fortemente "comandata" da Berlusconi ai suoi scherani, MAI si sarebbe arrivati ai due presunti colpevoli, perchè MAI si sarebbe potuto investigare a tappeto, e "random", sul tracciato dei cellulari, se non in presenza di "gravi e concordanti indizi" raccolti con altri strumenti d'indagine. Quali, non è dato sapere. Se oggi l'Italia è, per i criminali di ogni angolo del mondo, una specie di oasi di tranquillità, con la legge prossima ventura sulle intercettazioni diventerà un eden.
Infine, una domanda sorge spontanea: se dovessero mai stuprare la figlia di uno dei nostri eroi, costoro ci spiegherebbero che la privacy delle persone è sacra sempre e comunque, o ci spiegherebbero che in "certi casa di estrema gravità" si possono fare delle eccezioni? Perchè l'Italia è pur sempre il paese del lodo Schifani, e del lodo Alfano. Un paese nel quale "La Giustizia è Uguale per Tutti", ma per alcuni è un po' più uguale. Tafanus
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