Strane cose succedono nella rete… cose che stravolgono la disciplina empirica del “Calcolo delle Probabilità”, e le regole della buona educazione in rete.
In effetti, qualche “miracol” lo mostra. Per esempio, quello di stravolgere tutte le teorie del calcolo delle probabilità. Nel suo primo giorno di vita, per esempio, il 100% dei commentatori coincide con commentatori che un anno prima erano TUTTI amici del Tafanus. Insomma, un evento, dal punto di vista del calcolo delle probabilità, più improbabile del 5+1 al Superenalotto. Eppure, accade. Ma non facciamoci delle domande. Ce le siamo fatte a suo tempo, e ci siamo dati anche delle risposte. D’altronde, quel blog è defunto, e merita il rispetto che si deve ai defunti.
Oggi, girando per la rete, leggo un interessantissimo articolo. Lo leggo, e dato che, nonostante l’età, qualche milligrammo di memoria mi funziona ancora, mi viene in mente che qualcosa di analogo doveva essere stato pubblicato, sul Tafanus, non moltissimo tempo fa… Una brevissima smanettata sui motori di ricerca basta per verificare che la mia memoria da attempato signore non mi inganna. Sul Tafanus c’è un post di OTTO mesi prima (agosto 2008) che rassomiglia come una goccia d’acqua a quello odierno uscito in rete. Ecco i primi paragrafi dei due articoli (in nero l’articolo apparso oggi in rete, in rosso l’articolo apparso sul Tafanus otto mesi fa):
Hervè Kempf, giornalista de “Le Monde Diplomatique”, nel suo libro “Perché i mega-ricchi stanno distruggendo il pianeta”, scrive: ”Bisogna venire fuori da questo iato. Comprendere che l’emergenza ecologica e l’emergenza sociale sono due facce dello stesso disastro. E che questo disastro è creato da un sistema di potere che non ha altro fine che il mantenimento delle classi dirigenti.” “Liang possiede una casa sgangherata lungo il fiume una volta lucente. Oggi, l'acqua è marrone-verdastro. L'acqua non ha un buon odore. Non fluisce liberamente. Liang crede di aver preso il cancro ai polmoni perché beve acqua contaminata. L'aria inoltre è piena di sostanze chimiche. Entrambi i tipi di inquinamento provengono dalle industrie chimiche che arrivarono nel villaggio due decenni fa. Le fabbriche portarono lavoro ai villaggi. Portarono anche malattia e tristezza.
Hervè Kempf, giornalista de "Le Monde Diplomatique", nel suo libro "Perché i mega-ricchi stanno distruggendo il pianeta", scrive: "Bisogna venire fuori da questo iato. Comprendere che l'emergenza ecologica e l'emergenza sociale sono due facce dello stesso disastro. E che questo disastro è creato da un sistema di potere che non ha altro fine che il mantenimento delle classi dirigenti." "Liang possiede una casa sgangherata lungo il fiume una volta lucente. Oggi, l'acqua è marrone-verdastro. L'acqua non ha un buon odore. Non fluisce liberamente. Liang crede di aver preso il cancro ai polmoni perché beve acqua contaminata. L'aria inoltre è piena di sostanze chimiche. Entrambi i tipi di inquinamento provengono dalle industrie chimiche che arrivarono nel villaggio due decenni fa. Le fabbriche portarono lavoro ai villaggi. Portarono anche malattia e tristezza.
Anche altri abitanti del villaggio sono malati. A più di 200 persone è stato diagnosticato il cancro ai polmoni, alle ossa, al fegato ed al seno. Anche i bambini hanno un alto tasso di leucemia rispetto al normale. Alcuni abitanti del villaggio sono riusciti a trasferirsi, ma molte famiglie non se lo sono potuto permettere”.
Anche altri abitanti del villaggio sono malati. A più di 200 persone è stato diagnosticato il cancro ai polmoni, alle ossa, al fegato ed al seno. Anche i bambini hanno un alto tasso di leucemia rispetto al normale. Alcuni abitanti del villaggio sono riusciti a trasferirsi, ma molte famiglie non se lo sono potuto permettere".
Insomma, per farla breve, o siamo di fronte ad un nuovo miracolo del calcolo delle probabilità, oppure i due articoli sono identici, perché sono frutto di un copia & incolla maldestro, e/o unfair. Tertium non datur. E’ evidente, infatti, che ci troviamo di fronte allo stesso autore, che ha postato la stessa roba in agosto 2008 sul Tafanus, ed oggi “altrove “. Niente di male. Questa roba è, come si suol dire, "frutto del suo ingegno". Capita anche a me che, come alcuni sanno, collaboro al più diffuso giornale "solo online" italiano, "La Voce d'Italia". Mi è capitato a volte di voler postare sul Tafanus qualcosa che avevo pubblicato su "La Voce d'Italia".
Ma, forse perchè, come ho scritto in un post dell'ottobre 2008, ho un sacro rispetto della "netiquette", tutte le volte che ho deciso di pubblicare un MIO articolo, preso da "La Voce d'Italia, su MIO blog, il Tafanus, ho fatto alcune cosine che, nella mia ottica piuttosto demodé, mi sembravano il minimo:
-a) Ho chiesto formalmente il permesso all'editore de "La Voce d'Italia" di condividere quell'articolo, anche se ne ero io l'autore. Di fatto lo avevo scritto PER "La Voce d'Italia";
-b) Ho avvertito i lettori della mia rubrica su "La Voce" che quel determinato articolo sarebbe stato pubblicato anche sul Tafanus;
-c) Infine, ho avvertito i lettori del Tafanus che quell'articolo, ancorché mio, era stato condiviso da "La Voce d'Italia"
...no... non è semplice la vita, per chi voglia scrupolosamente rispettare le regola della netiquette...
Correva l’ottobre 2008. Nasceva un blog, per dirla con Dante, che “…par che sia una cosa venuta da cielo in terra a miracol mostrare…”
In effetti, qualche “miracol” lo mostra. Per esempio, quello di stravolgere tutte le teorie del calcolo delle probabilità. Nel suo primo giorno di vita, per esempio, il 100% dei commentatori coincide con commentatori che un anno prima erano TUTTI amici del Tafanus. Insomma, un evento, dal punto di vista del calcolo delle probabilità, più improbabile del 5+1 al Superenalotto. Eppure, accade. Ma non facciamoci delle domande. Ce le siamo fatte a suo tempo, e ci siamo dati anche delle risposte. D’altronde, quel blog è defunto, e merita il rispetto che si deve ai defunti.
Oggi, girando per la rete, leggo un interessantissimo articolo. Lo leggo, e dato che, nonostante l’età, qualche milligrammo di memoria mi funziona ancora, mi viene in mente che qualcosa di analogo doveva essere stato pubblicato, sul Tafanus, non moltissimo tempo fa… Una brevissima smanettata sui motori di ricerca basta per verificare che la mia memoria da attempato signore non mi inganna. Sul Tafanus c’è un post di OTTO mesi prima (agosto 2008) che rassomiglia come una goccia d’acqua a quello odierno uscito in rete. Ecco i primi paragrafi dei due articoli (in nero l’articolo apparso oggi in rete, in rosso l’articolo apparso sul Tafanus otto mesi fa):
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Hervè Kempf, giornalista de “Le Monde Diplomatique”, nel suo libro “Perché i mega-ricchi stanno distruggendo il pianeta”, scrive: ”Bisogna venire fuori da questo iato. Comprendere che l’emergenza ecologica e l’emergenza sociale sono due facce dello stesso disastro. E che questo disastro è creato da un sistema di potere che non ha altro fine che il mantenimento delle classi dirigenti.” “Liang possiede una casa sgangherata lungo il fiume una volta lucente. Oggi, l'acqua è marrone-verdastro. L'acqua non ha un buon odore. Non fluisce liberamente. Liang crede di aver preso il cancro ai polmoni perché beve acqua contaminata. L'aria inoltre è piena di sostanze chimiche. Entrambi i tipi di inquinamento provengono dalle industrie chimiche che arrivarono nel villaggio due decenni fa. Le fabbriche portarono lavoro ai villaggi. Portarono anche malattia e tristezza.
Anche altri abitanti del villaggio sono malati. A più di 200 persone è stato diagnosticato il cancro ai polmoni, alle ossa, al fegato ed al seno. Anche i bambini hanno un alto tasso di leucemia rispetto al normale. Alcuni abitanti del villaggio sono riusciti a trasferirsi, ma molte famiglie non se lo sono potuto permettere”.
Anche altri abitanti del villaggio sono malati. A più di 200 persone è stato diagnosticato il cancro ai polmoni, alle ossa, al fegato ed al seno. Anche i bambini hanno un alto tasso di leucemia rispetto al normale. Alcuni abitanti del villaggio sono riusciti a trasferirsi, ma molte famiglie non se lo sono potuto permettere".
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Insomma, per farla breve, o siamo di fronte ad un nuovo miracolo del calcolo delle probabilità, oppure i due articoli sono identici, perché sono frutto di un copia & incolla maldestro, e/o unfair. Tertium non datur. E’ evidente, infatti, che ci troviamo di fronte allo stesso autore, che ha postato la stessa roba in agosto 2008 sul Tafanus, ed oggi “altrove “. Niente di male. Questa roba è, come si suol dire, "frutto del suo ingegno". Capita anche a me che, come alcuni sanno, collaboro al più diffuso giornale "solo online" italiano, "La Voce d'Italia". Mi è capitato a volte di voler postare sul Tafanus qualcosa che avevo pubblicato su "La Voce d'Italia".
Ma, forse perchè, come ho scritto in un post dell'ottobre 2008, ho un sacro rispetto della "netiquette", tutte le volte che ho deciso di pubblicare un MIO articolo, preso da "La Voce d'Italia, su MIO blog, il Tafanus, ho fatto alcune cosine che, nella mia ottica piuttosto demodé, mi sembravano il minimo:
-a) Ho chiesto formalmente il permesso all'editore de "La Voce d'Italia" di condividere quell'articolo, anche se ne ero io l'autore. Di fatto lo avevo scritto PER "La Voce d'Italia";
-b) Ho avvertito i lettori della mia rubrica su "La Voce" che quel determinato articolo sarebbe stato pubblicato anche sul Tafanus;
-c) Infine, ho avvertito i lettori del Tafanus che quell'articolo, ancorché mio, era stato condiviso da "La Voce d'Italia"
...no... non è semplice la vita, per chi voglia scrupolosamente rispettare le regola della netiquette...
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