Cosa si dice(va) di lui
Anche le ambizioni di Bertolaso e il suo proverbiale caratteraccio non hanno limiti. Da qui lo scontro con Governo e Farnesina, l’affermazione che volessero portargli via i 42 milioni di euro raccolti dai privati per il terremoto asiatico: un’accusa che ha raggelato Fini, Letta e lo stesso Berlusconi. E quindi a Palazzo Chigi sussurrano che Bertolaso si sta facendo terra bruciata attorno.
Lui era un qualsiasi camice bianco, un medico che lavorava nel terzo mondo a stipendio della Farnesina. Arrogante e litigioso, venne licenziato dopo un litigio con l’allora direttore generale della cooperazione Paolo Galli e, passato all’Unicef, ebbe anche uno scontro con il ministro degli esteri dell’Ulivo Lamberto Dini. Sembrava professionalmente morto. Ma nella seconda repubblica povera e stracciona, che non ha perduto i vizi clientelari della prima, basta poter gestire quattro soldi per diventare qualcuno. Figurarsi quando non devi renderne conto a nessuno.
Comunque, a destra la scelta obbligata sembra quella dell'incompetenza. Prendete Maurizio Scelli, catapultato al vertice della CRI... fino al giorno prima, il suo incarico di più elevato rilievo era stato quello di organizzatore di treni di pellegrini per Lourdes...
Ma torniamo al Bertolaso: nel 2000, lo ritroviamo Commissario per il Grande Giubileo. Ditemi voi se non è un uomo eclettico... dalle malattie infettive (cagozzi e affini) alla gestione del Grande Fiume di Danaro del Giubileo. C'entra niente, in questa metamorfosi, la sussurrata protezione del Cardinale Gianni Letta in Richelieu, sospettata da molti?
Comunque, alla inarrestabile carriera del Bertolaso, neanche il centro-sinistra frappone ostacoli. Anzi... È stato una prima volta a capo del Dipartimento della Protezione Civile tra il 1996 e il 1997 (Governo Prodi I). È tornato in quel ruolo il 7 febbraio 2001, durante il Governo Amato II. Carica che ha conservato tuttora, e che ha portato alla disastrosa gestione del terremoto in Abruzzo. Perchè se è vero che nessuno è ancora in grado di prevedere il luogo, l'ora, la via ed il numero civico di un evento distruttivo, esattamente (e simmetricamente) per la stessa imprecisione degli strumenti, nessuno dovrebbe con protervia da ignorante "escludere categoricamente" (a mezzo stampa e denunciando come "imbecilli" i dissenzienti) il rischio che altri invece denunciano "ad elevatà probabilità". Senza gli interventi presuntuosamente e categoricamente rassicuratori di Bertolaso & Boschi, nelle due settimane precedenti l'evento, quanti morti in meno conteremmo, oggi? Quanto tempo prima sarebbero arrivate le tende? Qualcuno avrebbe partorito ugualmente in un ospedale che crollava, esattamente alle 3,32, con parto cesareo? Anziane signore si sarebbero aggirate, 8 ore dopo l'evento, fra le rovine de L'Aquila distrutta, chiedendo a qualcuno di dir loro dove andare e cosa fare?
È stato anche Commissario straordinario del governo per la prevenzione da rischi SARS tra 2003 e 2004 e Commissario per l'emergenza di Cavallerizzo di Cerzeto (frana del 7 marzo 2005). Ricordate la SARS, che business??? Verso la fine dell'inverno 2003/2004, la SARS è in declino, ma la teoria che i media di regime spacciano è che si tratti solo di un virus in letargo per la bella stagione. Il prossimo inverno, invece, col ritorno del freddo, la SARS colpirà ancora, e questa volta in maniera catastrofica. La Peste del XXI Secolo. L'inverno 2004/2005 arriverà e passerà, senza che della SARS nessuno senta più parlare. Ma intanto le società farmaceutiche (o anche qualcun altro?) hanno fatto sulla paura della SARS un fiume di danaro... Cosa invece c'entri un infettivologo con le frane, lo sa solo la Madonna di Loreto.
Ma la vera fortuna del nostro uomo era esplosa con l’arrivo di Berlusconi e Letta a Palazzo Chigi, grazie allo scandalo Arcobaleno degli aiuti all’Albania (governo D’Alema), che aveva travolto l’agenzia della protezione civile diretta dal prof. Franco Barberi. Fulmineamente, con decreto governativo del 7 settembre 2001, il Cavaliere scioglieva l’agenzia e riunificava la materia in un dipartimento accorpato nella Presidenza del consiglio, mettendoci Bertolaso come direttore, teoricamente sotto l’alta guida dello stesso capo del governo. Quel salto di qualità veniva sponsorizzato proprio da Gianni Letta.
In quell’occasione, secondo una teoria circolante a Palazzo Chigi, Berlusconi sperimentò il gran vantaggio di poter disporre della magica firma dell’ex medico, che permetteva di applicare ai grandi eventi l’assoluta discrezionalità di spesa, acquisti, appalti e requisizioni riservata alle emergenze nazionali. E così, evento dopo evento, la protezione civile è diventata il gestore ufficiale del vertice Fao nel 2002, del semestre italiano di presidenza europea nel 2003, della firma in Campidoglio della Costituzione europea nel 2004. E ogni volta i fondi erogati dal Tesoro sono stati spesi senza preventivi, regole e autorizzazioni, reclutando in tutta tranquillità architetti, studi professionali e ditte guarda caso del giro Fininvest.
L’interpretazione corrente è che Bertolaso, innervosito da qualcosa, abbia voluto inutilmente riaffermare la propria forza, sovraesponendosi e attirando l’ostilità definitiva dei diplomatici, del capo della CRI Maurizio Scelli, delle ONG e dando molto da pensare al Cavaliere e a Gianni Letta, che fin qui l’avevano aiutato e sopportato. Esiste in ogni espansione del potere un limite tecnico che i dilettanti non riescono mai a cogliere, commettendo quell’errore di presunzione che potrebbe perderli.
Il motivo di tanta attenzione da parte del Berlusca verso possibili terremoti e cataclismi è presto spiegato. Il decreto sulla protezione civile stabiliva anche che era compito della stessa occuparsi dei cosiddetti “grandi eventi”, cerimonie di Stato, vertici internazionali, raduni di massa. Con raro eclettismo, il medico Bertolaso passava teoricamente dalle dissenterie alle alluvioni e persino alle parate dei capi di stato. Come accadde con lo storico vertice Nato-Russia di Pratica di Mare del 2002 (quello dove ci siamo esibiti nella pacchianata dei finti templi romani di cartapesta, in puro stile "Caesar Palace" di Las Vegas - NdR), che fu gestito appunto dalla Protezione Civile.
Ma ancora una volta, nella nostra foga di legittimazione bi-partisan, a resuscitare Bertolaso ci pensiamo noi: nell'ottobre 2006, Bertolaso è stato nominato dall'allora governo Prodi Commissario straordinario per l'emergenza rifiuti in Campania, incarico che lascerà il 7 luglio 2007, dopo numerose polemiche, soprattutto a causa della volontà di aprire una discarica a Valle Masseria, nel Comune di Serre, a ridosso di un'Oasi del Wwf.
Ma nel 2007 Berlusconi lo ripesca, come Commissario delegato per l'emergenza incendi boschivi mentre, nel 2008, durante il primo Consiglio dei Ministri del Governo Berlusconi IV, viene nominato Sottosegretario ai rifuti tornando così ad occuparsi dell'emergenza campana.
Il 4 febbraio 2009 si è appresa la notizia che risulta indagato nell'inchiesta denominata "Rompiballe", uno dei filoni d'indagine più complessi sul disastro rifiuti a Napoli, con l'accusa di concorso in truffa per lo smaltimento dei rifiuti.
Il 6 Aprile 2009 viene nominato Commissario Straordinario per l'Emergenza nella gestione del dopo terremoto che ha sconvolto l'Abruzzo nella notte, causando decine di vittime. Nemmeno una settimana prima, a proposito delle dichiarazioni di Giampaolo Giuliani, ricercatore e tecnico di fisica dei laboratori dell'INFN del Gran Sasso, che aveva lanciato l'allarme sulla possibilità del verificarsi a breve di un sisma devastante, dichiarò: "si sta valutando la possibilità di denunciare per procurato allarme la persona che nei giorni scorsi a Sulmona, in provincia dell'Aquila, ha annunciato che di lì a poche ore ci sarebbe stata una scossa di terremoto molto più forte di quella che c'era già stata in mattinata". "Non esiste, ad oggi - ha aggiunto - alcuna possibilità di prevedere i terremoti. lo sanno tutti che i terremoti non si possono prevedere".
Già. Nessuna possibilità di prevedere i terremoti. Neanche a livello altamente probabilistico. Parola di Bertolaso, ma anche del suo nuovo dipendente Enzo Boschi. A dire il vero, però, Enzo Boschi una volta, su questo argomento, non era così categorico... ecco cosa scriveva Boschi sull'argomento nel 1986, in questo [post di Vitinus] sul blog "Eretici". Tutto da ridere. O da piangere. Tafanus
Fonti: Archivio Repubblica - Wikipedia - Archivio Tafanus - Claudio Lanti (indicius.it)
Infine, anche da Berlusconi Frà Inteso arriva il "contrordine, kamerati"! Stamattina aveva rifiutato sdegnosamente gli aiuti dei paesi occidentali. Stasera ha iniziato la retromarcia, e comincia ad accettare qualche mancetta. Forse si è reso conto che, mentre non trova i soldi per caricare la mitica "carta annonaria dei poveri", non sarebbe facilmente capito, se scoperto a fare il gran signore indignato con chi vuole dare una mano. Tafanus
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