Rita Levi Montalcini, che oggi raggiunge un traguardo storico, quello del 100° compleanno, credo che festeggerà con molta ironia questa ricorrenza. Con quell'ironia che le ha fatto attraversare un secolo orribile, due guerre mondiali, la tragedia delle leggi razziali, sottile e forte come un filo d'acciaio.
Rita (la chiamerò così non per eccesso di confidenza, ma per brevità e per affetto) nasce a Torino il 22 Aprile 1909 (esattamente 100 anni fa...) Studia medicina a Torino, dove, a vent'anni, inizia gli studi sul sistema nervoso che, con qualche interruzione durante la seconda guerra mondiale, porterà avanti per tutta la sua lunga vita.
Il premio Nobel è nato nel 1901: otto anni prima di Rita. Eppure, sapete quante sono state le donne che, in 108 anni, hanno ricevuto questo enorme segno di prestigio nelle materie scientifiche? Sono state in tutto 11. In lettere: UNDICI. E che gruppo! Si può proprio dire che queste donne, il Nobel l'hanno guadagnato in assenza di "quote rosa". Una di queste 11 lo ha vinto due volte, quindi i premi assegnati a donne in materie scientifiche sono stati 12. Dodici su circa 500 premi assegnati, in totale, nelle materie scientifiche. L'altra metà del cielo, che nella vita e nelle Università vale il 50% del totale, e forse anche di più, per l'Accademia del Nobel vale il 2,4%.
I coniugi Curie
La prima donna a vincere questo premio è state tale Marie Curie Sklodowska, polacca, che se lo aggiudicò una prima volta nel 1903, insieme al marito Pierre Curie, per la scoperta della radioattività naturale. Se lo aggiudica una seconda volta, nel 1911, con Henry Becquerel, per essere riuscita ad isolare il radio e il polonio.
Poi, nel 1935, toccherà a Irène Joilot-Curie, primogenita di Marie e Pierre Curie, in seguito alla produzione di elementi radioattivi artificiali. Fu una donna impegnata politicamente, che si schierò contro l'utilizzazione dell'energia nucleare a fini militari e contro lo sviluppo di armamenti atomici, assunse incarichi di governo nello schieramento della sinistra francese durante l'esperienza del "Fronte Popolare. Quindi, se è vero che dalla famiglia Curie vengono le scoperte propedeutiche allo sviluppo dell'energia nucleare, è altrettanto vero che la Curie figlia prende le distanze, con molto impegno, dagli sviluppi "cattivi" delle sue scoperte.
Rita fa anche in tempo, per aprire una parentesi eccitante nela sua noiosissima vita, a restare vittima, essendo ebrea, delle leggi razziali. Leggo nelle note biografiche su Wikipedia:
"...nel 1938 fu costretta dalle leggi razziali del regime fascista ad emigrare in Belgio con Levi, dove continuò le sue ricerche in un laboratorio casalingo. Sino all’invasione tedesca del Belgio è ospite dell’istituto di neurologia dell’Università di Bruxelles. Siamo nella primavera del 1940. La Levi Montalcini torna a Torino ed allestisce un laboratorio di fortuna a casa in una collina vicino ad Asti, dove con il suo maestro Giuseppe Levi inizia a fare ricerca sullo sviluppo del sistema nervoso negli embrioni di pollo. I suoi primi studi (degli anni 1938-1944) sono dedicati ai meccanismi di formazione del sistema nervoso dei vertebrati.
Nel 1947 accettò l'invito a proseguire le sue ricerche al Dipartimento di Zoologia della Washington University, dove rimase fino al 1977. Nel 1951-1952 scoprì il fattore di crescita nervoso noto come NGF (Nerve Growth Factor), che gioca un ruolo essenziale nella crescita e differenziazione delle cellule nervose sensoriali e simpatiche. Per circa trent'anni proseguì le ricerche su questa molecola proteica e sul suo meccanismo d'azione, per le quali nel 1986 è stata insignita del Premio Nobel per la medicina insieme al biochimico statunitense Stanley Cohen.
Nella motivazione del Premio si legge: "La scoperta del NGF all'inizio degli anni Cinquanta è un esempio affascinante di come un osservatore acuto possa estrarre ipotesi valide da un apparente caos. In precedenza i neurobiologi non avevano idea di quali processi intervenissero nella corretta innervazione degli organi e tessuti dell'organismo".
Dal 1961 al 1969 ha diretto il Centro di Ricerche di Neurobiologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Roma) in collaborazione con l'Istituto di Biologia della Washington University, e dal 1969 al 1979 il Laboratorio di Biologia cellulare. Dopo essersi ritirata da questo incarico "per raggiunti limiti d'età" continua le sue ricerche come ricercatore e guest professor dal 1979 al 1989, e dal 1989 al 1995 lavora presso l'Istituto di Neurobiologia del CNR con la qualifica di superesperto. Le sue indagini si concentrano sullo spettro di azione del NGF, utilizzando tecniche sempre più sofisticate. Studi recenti hanno infatti dimostrato che esso ha un'attività ben più ampia di quanto si pensasse: non si limita ai neuroni sensori e simpatici, ma si estende anche alle cellule del sistema nervoso centrale, del sistema immunitario ematopoietico e alle cellule coinvolte nelle funzioni neuroendocrine.
Dal 1993 al 1998 ha presieduto l'Istituto dell'Enciclopedia Italiana. È membro delle più prestigiose accademie scientifiche internazionali, quali l'Accademia Nazionale dei Lincei, l'Accademia Pontificia, l'accademia nazionale delle scienze detta dei XL, la National Academy of Sciences statunitense e la Royal Society. È stata nominata senatore a vita dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi il 1º agosto del 2001. Ha ricevuto numerosi altri riconoscimenti: fra l'altro quattro lauree honoris causa delle Università di Uppsala (Svezia), Weizmann-Rehovot (Israele), St. Mary (Usa) e Bocconi (Milano)...."
Poichè la donna non manca di una forte carica di autoironia, per non farsi mancare niente, nel 2006 è stata autrice del testo di una canzone dei Jalisse che ha partecipato alle selezioni per il Festival di Sanremo 2007, pur non riuscendo a qualificarsi. Non credo che se ne sia fatta un cruccio. Credo piuttosto che abbia trovato molto divertente lo stupore del mondo per questa sua performance. Ricordate il divertissement del suo "pari grado" Prof. Dulbecco, quando si è esibito, divertendosi un sacco, addirittura come presentatore del Festival.
Infine, c'è l'impegno politico. Nel 2001 viene nominata Senatrice a vita da Carlo Azeglio Ciampi. Mai scelta è stata più giusta. Non solo per il grande prestigio che la Montalcini, con la sua sola presenza, ha dato al Senato, ma per la enorme forza fisica che ha usato per onorare l'incarico ricevuto. Indimenticabile la sua capacità di stare inchiodata per ore ed ore al suo posto, durante i mille voti di fiducia, e le defatiganti elezioni presidenziali.
Solo un cretino squadrista poteva pensare di far regalare alla Montalcini un paio di stampelle, da un agguerrito gruppetto di giovani squadristi un po' più giovani, ma altrettanto cretini del capo-squadrista, dotati di un Q.I. non superiore a 60. Ricordo una fantastica uscita della Montalcini, intervistata sull'argomento. Una sola risposta, lapidaria: hanno offeso se stessi, non me...
Il capo-cretino cerca di minimizzare: "...I giovani che promettono di inviare un paio di stampelle alla senatrice Montalcini, dopo avere scartato l’idea di spedirle dei pannoloni, sono bravi ragazzi. Cercavano solo di mettere a fuoco, in maniera simpatica, umoristica e innovativa, un problema reale. Va apprezzata, anzi, la loro freschezza. C’è passione per la politica nel loro comportamento...
...so' rregazzi! peccato che abbiano affermato, con un tono che fa venire i brividi: “Sappiamo dove abiti”. Che c’entra, sostiene Storace, era una comunicazione di servizio. Il mittente tranquillizza il destinatario: non ci saranno disguidi, l’indirizzo è ben noto. Peccato, insinua qualcun altro, che abbiano detto di non amare il profilo della senatrice. Che vuol dire, sostiene Storace, non ha nulla a che fare con il fatto che la signora è ebrea, era solo un piccolo soprassalto di goliardia...
Ma torniamo alle cose serie, lasciando da parte le pagliacciate. Leggiamo ancora su Wikipedia:
"...è da sempre molto attiva in campagne di interesse sociale, per esempio contro le mine anti-uomo. Nel 1992 ha istituito, assieme alla sorella gemella Paola, la Fondazione Levi Montalcini, in memoria del padre, rivolta alla formazione e all'educazione dei giovani, nonché al conferimento di borse di studio a giovani studentesse africane a livello universitario, con l'obiettivo di creare una classe di giovani donne che svolgano un ruolo di leadership nella vita scientifica e sociale del loro paese. Particolarmente sensibile ai temi della difesa dell'ambiente e dello sviluppo sostenibile, nel 1998 ha fondato la sezione italiana di Green Cross International, ong riconosciuta dalle Nazioni Unite e presieduta da Mikhail Gorbaciov, di cui è consigliere. Significativo l'impegno sulla prevenzione e sulle conseguenze ambientali e sociali delle guerre e dei conflitti legati allo sfruttamento delle risorse naturali, con particolare riferimento alla protezione e all'accesso alle risorse idriche.
Negli stessi giorni dell'exploit di Storace e dei suoi giovani cretini, la Lega Nord ha proposto un emendamento alla legge finanziaria per eliminare gli stanziamenti ad hoc per la fondazione EBRI (European Brain Research Institute) fondata dalla senatrice a vita Rita Levi Montalcini: si tratta dell'ultima delle sue numerose iniziative scientifiche, un nuovo centro di ricerca sul cervello a Roma in collaborazione con la Fondazione S. Lucia e il CNR. La senatrice è allora intervenuta in Aula, per motivare la sua non partecipazione alla votazione dell'emendamento della Lega per "conflitto d'interesse", con le seguenti parole: "Signor Presidente, io non voterò, ma ringrazio molto quanti si rendono conto dell'attività svolta dall'istituto EBRI per la scienza italiana. Sono veramente molto grata a tutti coloro che si rendono conto di quanto stiamo facendo per la scienza, che mai è stata così utilmente portata avanti. Grazie infinite". L'emendamento della Lega Nord è stato in seguito respinto a larghissima maggioranza con 173 voti contrari, 57 astenuti e 75 voti a favore.
Vi evitiamo l'elenco dei libri scritti, delle onorificenze e delle lauree ad honorem ricevute in tutto il mondo... potete trovarle in rete in migliaia di siti. Noi preferiamo oggi immaginare Rita che si sveglia al solito orario (dorme 5 ore per notte), si alza, si veste come se dovesse andare in Senato e all'Accademia delle Scienze, perchè lei i doni dell'ordine e dell'eleganza, interne ed esteriori, li ha innati. Pettinerà i candidi capelli, sprecherà qualche ora di tempo per rispondere agli auguri di tutti i rompiscatole (inclusi noi).
Poi, liberatasi da questi impegni, si fionderà nel suo studio, e rimetterà, ne siamo certi i suoi bellissimi occhi al microscopio, per cercare, fino all'ultimo istante della sua vita, di trovare delle risposte ai molti misteri della vita ancora irrisolti. E forse un suo pensiero, non certo carico d'odio, ma di ironia senz'altro, lo rivolgerà anche al suo generoso donatore di stampelle, l'ex autista di sciaraballi di linea sulle strade della Ciociaria.
Tanti auguri da tutti noi, SIGNORA, per i suoi primi cento anni. Tafanus
Rita (la chiamerò così non per eccesso di confidenza, ma per brevità e per affetto) nasce a Torino il 22 Aprile 1909 (esattamente 100 anni fa...) Studia medicina a Torino, dove, a vent'anni, inizia gli studi sul sistema nervoso che, con qualche interruzione durante la seconda guerra mondiale, porterà avanti per tutta la sua lunga vita.
Rita Levi Montalcini
Come tutti sanno, Rita ha vinto il premio Nobel per la medicina. Come molti non ricordano, questo premio lo ha vinto nel 1986, quando aveva già 77 anni. Forse, se le avessero detto che avrebbe passato ancora quasi un quarto di secolo attaccata ad un microscopio, sarebbe scoppiata in una cristallina risata. Rita Montalcini l'eternità non l'ha mai né cercata, né subita. E' accaduto, e basta. Il premio Nobel è nato nel 1901: otto anni prima di Rita. Eppure, sapete quante sono state le donne che, in 108 anni, hanno ricevuto questo enorme segno di prestigio nelle materie scientifiche? Sono state in tutto 11. In lettere: UNDICI. E che gruppo! Si può proprio dire che queste donne, il Nobel l'hanno guadagnato in assenza di "quote rosa". Una di queste 11 lo ha vinto due volte, quindi i premi assegnati a donne in materie scientifiche sono stati 12. Dodici su circa 500 premi assegnati, in totale, nelle materie scientifiche. L'altra metà del cielo, che nella vita e nelle Università vale il 50% del totale, e forse anche di più, per l'Accademia del Nobel vale il 2,4%.
I coniugi Curie
La prima donna a vincere questo premio è state tale Marie Curie Sklodowska, polacca, che se lo aggiudicò una prima volta nel 1903, insieme al marito Pierre Curie, per la scoperta della radioattività naturale. Se lo aggiudica una seconda volta, nel 1911, con Henry Becquerel, per essere riuscita ad isolare il radio e il polonio.
Poi, nel 1935, toccherà a Irène Joilot-Curie, primogenita di Marie e Pierre Curie, in seguito alla produzione di elementi radioattivi artificiali. Fu una donna impegnata politicamente, che si schierò contro l'utilizzazione dell'energia nucleare a fini militari e contro lo sviluppo di armamenti atomici, assunse incarichi di governo nello schieramento della sinistra francese durante l'esperienza del "Fronte Popolare. Quindi, se è vero che dalla famiglia Curie vengono le scoperte propedeutiche allo sviluppo dell'energia nucleare, è altrettanto vero che la Curie figlia prende le distanze, con molto impegno, dagli sviluppi "cattivi" delle sue scoperte.
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La consegna del Nobel
Nel 1986 tocca a Rita Levi Montalcini, per gli studi compiuti negli USA, che la portano a scoprire una proteina capace di stimolare la crescita delle fibre nervose. Forse non tutti sono consci di quale potenziale abbia avuto questa scoperta. Se oggi si può parlare, in prospettiva, di ricostruzione di tessuti nervosi a partire dall'impiego di cellule staminali (quelle alle quali secondo la chiesa non possiamo dare neanche un buffetto, perchè devono avere una lunga vita letargica nell'azoto liquido, e quando saranno morte - perchè anche quelle muoiono - saranno destinate allo scarico del lavandino)Rita fa anche in tempo, per aprire una parentesi eccitante nela sua noiosissima vita, a restare vittima, essendo ebrea, delle leggi razziali. Leggo nelle note biografiche su Wikipedia:
"...nel 1938 fu costretta dalle leggi razziali del regime fascista ad emigrare in Belgio con Levi, dove continuò le sue ricerche in un laboratorio casalingo. Sino all’invasione tedesca del Belgio è ospite dell’istituto di neurologia dell’Università di Bruxelles. Siamo nella primavera del 1940. La Levi Montalcini torna a Torino ed allestisce un laboratorio di fortuna a casa in una collina vicino ad Asti, dove con il suo maestro Giuseppe Levi inizia a fare ricerca sullo sviluppo del sistema nervoso negli embrioni di pollo. I suoi primi studi (degli anni 1938-1944) sono dedicati ai meccanismi di formazione del sistema nervoso dei vertebrati.
Nel 1947 accettò l'invito a proseguire le sue ricerche al Dipartimento di Zoologia della Washington University, dove rimase fino al 1977. Nel 1951-1952 scoprì il fattore di crescita nervoso noto come NGF (Nerve Growth Factor), che gioca un ruolo essenziale nella crescita e differenziazione delle cellule nervose sensoriali e simpatiche. Per circa trent'anni proseguì le ricerche su questa molecola proteica e sul suo meccanismo d'azione, per le quali nel 1986 è stata insignita del Premio Nobel per la medicina insieme al biochimico statunitense Stanley Cohen.
Nella motivazione del Premio si legge: "La scoperta del NGF all'inizio degli anni Cinquanta è un esempio affascinante di come un osservatore acuto possa estrarre ipotesi valide da un apparente caos. In precedenza i neurobiologi non avevano idea di quali processi intervenissero nella corretta innervazione degli organi e tessuti dell'organismo".
Dal 1961 al 1969 ha diretto il Centro di Ricerche di Neurobiologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Roma) in collaborazione con l'Istituto di Biologia della Washington University, e dal 1969 al 1979 il Laboratorio di Biologia cellulare. Dopo essersi ritirata da questo incarico "per raggiunti limiti d'età" continua le sue ricerche come ricercatore e guest professor dal 1979 al 1989, e dal 1989 al 1995 lavora presso l'Istituto di Neurobiologia del CNR con la qualifica di superesperto. Le sue indagini si concentrano sullo spettro di azione del NGF, utilizzando tecniche sempre più sofisticate. Studi recenti hanno infatti dimostrato che esso ha un'attività ben più ampia di quanto si pensasse: non si limita ai neuroni sensori e simpatici, ma si estende anche alle cellule del sistema nervoso centrale, del sistema immunitario ematopoietico e alle cellule coinvolte nelle funzioni neuroendocrine.
Dal 1993 al 1998 ha presieduto l'Istituto dell'Enciclopedia Italiana. È membro delle più prestigiose accademie scientifiche internazionali, quali l'Accademia Nazionale dei Lincei, l'Accademia Pontificia, l'accademia nazionale delle scienze detta dei XL, la National Academy of Sciences statunitense e la Royal Society. È stata nominata senatore a vita dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi il 1º agosto del 2001. Ha ricevuto numerosi altri riconoscimenti: fra l'altro quattro lauree honoris causa delle Università di Uppsala (Svezia), Weizmann-Rehovot (Israele), St. Mary (Usa) e Bocconi (Milano)...."
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Poichè la donna non manca di una forte carica di autoironia, per non farsi mancare niente, nel 2006 è stata autrice del testo di una canzone dei Jalisse che ha partecipato alle selezioni per il Festival di Sanremo 2007, pur non riuscendo a qualificarsi. Non credo che se ne sia fatta un cruccio. Credo piuttosto che abbia trovato molto divertente lo stupore del mondo per questa sua performance. Ricordate il divertissement del suo "pari grado" Prof. Dulbecco, quando si è esibito, divertendosi un sacco, addirittura come presentatore del Festival.
Infine, c'è l'impegno politico. Nel 2001 viene nominata Senatrice a vita da Carlo Azeglio Ciampi. Mai scelta è stata più giusta. Non solo per il grande prestigio che la Montalcini, con la sua sola presenza, ha dato al Senato, ma per la enorme forza fisica che ha usato per onorare l'incarico ricevuto. Indimenticabile la sua capacità di stare inchiodata per ore ed ore al suo posto, durante i mille voti di fiducia, e le defatiganti elezioni presidenziali.
Solo un cretino squadrista poteva pensare di far regalare alla Montalcini un paio di stampelle, da un agguerrito gruppetto di giovani squadristi un po' più giovani, ma altrettanto cretini del capo-squadrista, dotati di un Q.I. non superiore a 60. Ricordo una fantastica uscita della Montalcini, intervistata sull'argomento. Una sola risposta, lapidaria: hanno offeso se stessi, non me...
Il capo-cretino cerca di minimizzare: "...I giovani che promettono di inviare un paio di stampelle alla senatrice Montalcini, dopo avere scartato l’idea di spedirle dei pannoloni, sono bravi ragazzi. Cercavano solo di mettere a fuoco, in maniera simpatica, umoristica e innovativa, un problema reale. Va apprezzata, anzi, la loro freschezza. C’è passione per la politica nel loro comportamento...
...so' rregazzi! peccato che abbiano affermato, con un tono che fa venire i brividi: “Sappiamo dove abiti”. Che c’entra, sostiene Storace, era una comunicazione di servizio. Il mittente tranquillizza il destinatario: non ci saranno disguidi, l’indirizzo è ben noto. Peccato, insinua qualcun altro, che abbiano detto di non amare il profilo della senatrice. Che vuol dire, sostiene Storace, non ha nulla a che fare con il fatto che la signora è ebrea, era solo un piccolo soprassalto di goliardia...
Ma torniamo alle cose serie, lasciando da parte le pagliacciate. Leggiamo ancora su Wikipedia:
"...è da sempre molto attiva in campagne di interesse sociale, per esempio contro le mine anti-uomo. Nel 1992 ha istituito, assieme alla sorella gemella Paola, la Fondazione Levi Montalcini, in memoria del padre, rivolta alla formazione e all'educazione dei giovani, nonché al conferimento di borse di studio a giovani studentesse africane a livello universitario, con l'obiettivo di creare una classe di giovani donne che svolgano un ruolo di leadership nella vita scientifica e sociale del loro paese. Particolarmente sensibile ai temi della difesa dell'ambiente e dello sviluppo sostenibile, nel 1998 ha fondato la sezione italiana di Green Cross International, ong riconosciuta dalle Nazioni Unite e presieduta da Mikhail Gorbaciov, di cui è consigliere. Significativo l'impegno sulla prevenzione e sulle conseguenze ambientali e sociali delle guerre e dei conflitti legati allo sfruttamento delle risorse naturali, con particolare riferimento alla protezione e all'accesso alle risorse idriche.
Negli stessi giorni dell'exploit di Storace e dei suoi giovani cretini, la Lega Nord ha proposto un emendamento alla legge finanziaria per eliminare gli stanziamenti ad hoc per la fondazione EBRI (European Brain Research Institute) fondata dalla senatrice a vita Rita Levi Montalcini: si tratta dell'ultima delle sue numerose iniziative scientifiche, un nuovo centro di ricerca sul cervello a Roma in collaborazione con la Fondazione S. Lucia e il CNR. La senatrice è allora intervenuta in Aula, per motivare la sua non partecipazione alla votazione dell'emendamento della Lega per "conflitto d'interesse", con le seguenti parole: "Signor Presidente, io non voterò, ma ringrazio molto quanti si rendono conto dell'attività svolta dall'istituto EBRI per la scienza italiana. Sono veramente molto grata a tutti coloro che si rendono conto di quanto stiamo facendo per la scienza, che mai è stata così utilmente portata avanti. Grazie infinite". L'emendamento della Lega Nord è stato in seguito respinto a larghissima maggioranza con 173 voti contrari, 57 astenuti e 75 voti a favore.
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Vi evitiamo l'elenco dei libri scritti, delle onorificenze e delle lauree ad honorem ricevute in tutto il mondo... potete trovarle in rete in migliaia di siti. Noi preferiamo oggi immaginare Rita che si sveglia al solito orario (dorme 5 ore per notte), si alza, si veste come se dovesse andare in Senato e all'Accademia delle Scienze, perchè lei i doni dell'ordine e dell'eleganza, interne ed esteriori, li ha innati. Pettinerà i candidi capelli, sprecherà qualche ora di tempo per rispondere agli auguri di tutti i rompiscatole (inclusi noi).
Poi, liberatasi da questi impegni, si fionderà nel suo studio, e rimetterà, ne siamo certi i suoi bellissimi occhi al microscopio, per cercare, fino all'ultimo istante della sua vita, di trovare delle risposte ai molti misteri della vita ancora irrisolti. E forse un suo pensiero, non certo carico d'odio, ma di ironia senz'altro, lo rivolgerà anche al suo generoso donatore di stampelle, l'ex autista di sciaraballi di linea sulle strade della Ciociaria.
Tanti auguri da tutti noi, SIGNORA, per i suoi primi cento anni. Tafanus
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