Gentile Signora,
consenta ad un suo (passato) ammiratore di scriverLe, anche a nome di molti amici, per esternarLe un certo senso di disagio che deriva da un'altalena di momenti di approvazione, e da altri momenti che ci inducono a ridurre il tasso di approvazione.
E' una lunga storia, iniziata, per quanto ci riguarda, nel 1994. Al vertice di Capodimonte (ricorda? non può aver dimenticato, perchè dopo di allora, per anni, si è costantemente astenuta dall'accompagnare quest'uomo). In quell'occasione, il suo consorte, in puro stile "Massimo Boldi mobilée dela Briansa", si produsse nelle sue prime, sconcertanti battute di stampo sessista con vari capi di stato quasi ottantenni (Chirac, Kohl, ricorda?). Dopo quella magra, lei intelligentemente si è defilata sempre di più, suscitando la nostra ammirazione; perché dava proprio l'impressione di aver capito di quale statura fosse questo ometto sempre ansioso di piacere, e sempre incapace di contare fino a 10 prima di aprire bocca.
La sua dev'essere stata una vita d'inferno, sempre combattuta fra l'amore (o almeno il non disprezzo) per il danaro e il potere, e la necessità di pagare un prezzo molto elevato in termini di accettazione di continue umiliazioni, subite come donna e come madre. Dal 1994 al 2007 noi siamo stati sottoposti ad una crudele doccia scozzese: ammirazione per il suo quasi costante rifiuto di fare la "first-sciura" accanto a questa specie di M. Poirot (del quale peraltro non possiede l'eleganza, lo humour, l'intelligenza, le buone maniere); difficoltà nel capire perchè continuasse a stare insieme a costui. Non riusciamo a credere che se avesse imboccato la porta d'uscita, sarebbe finita in miseria. Ci risulta che già da anni lei possieda, di suo, una coperta di Linus in grado di proteggerla da qualsiasi inclemenza del clima.
Abbiamo sperato, fortemente sperato, nel 2007, in un suo scatto d'orgoglio, all'epoca delle foto di villa Certosa (le ricorda, vero?) o delle paroline sussurrate all'orecchio di una signorina catapultata ad altezze politiche vertiginose. Ci abbiamo creduto, perché la lettera da lei inviata all'ometto attraverso Repubblica non lasciava adito a molti dubbi. Dopo una lettera simile, ci può essere solo una valigia già pronta, e un taxi già chiamato. Invece, niente. Si è accontentata delle scuse infantili dell'ometto. Della serie "avevo invitato alcune giovani amiche a Villa Certosa per far vedere la collezione di piante grasse". Una volta si usava la collezione di farfalle o di francobolli.
Poi, l'anno scorso, scoppia Vallettopoli. Le telefonate fra il patetico e l'osceno dell'ometto con tale Saccà. Le telefonata durante le quali si descrivevano e si confrontavano le "capacità orali" di questa e di quella. Non avendo lei scritto né a Repubblica, né all'Ansa, le confessiamo di essere rimasti piuttosto delusi, perchè non sappiamo se ci sia stata qualche reazione e, just in case, quale sia stata questa reazione. Affari suoi, naturalmente, ma diritto nostro di pensare e valutare.
Oggi, infine, la storia del gossip sulle candidate-bellegnocche, e sulla "figlioccia" napoletana, quella che lo chiama "papy". Quella, che a sentir Lei, ha avuto l'onore della presenza di "papy-2" al suo compleanno - onore mai concesse ai suoi figli ufficiali.
Ma andiamo con ordine. La temuta candidatura di giovani bellegnocche senz'arte né parte alle Europee non può essere liquidata come "gossip alimentato dalle sinistre brutte, sporche e cattive". Signora, se ne faccia una ragione. Non è stato Franceschini (non ne aveva il potere) a decidere chi doveva partecipare al "Corso di Formazione Politica" del partito di cui l'ometto è azionista di grande maggioranza... La stampa "brutta, sporca e cattiva" che ha fatto l'elenco delle partecipazioni "strane" era di destra, per capirci. Vicina al fedele alleato Gianfranco Fini. O, per essere più precisi, dall'organismo della sua fondazione "FareFuturo". Quindi da "fonte vicina al Premier, e solitamente ben informata", come suol dirsi. E questa fonte elenca, puntigliosamente, l'elenco di "formande - formose bellegnocche "vicine" al premier. Riportano i giornali:
"...un corso di formazione politica in vista delle elezioni europee. "L'aula" è nella sede del Pdl in via dell'Umiltà (conosce via dell'Umiltà, Signora, vero?). Gli insegnanti sono il ministro degli Esteri Franco Frattini e il vice presidente dell'Europarlamento Mario Mauro. Gran cerimoniere il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. La classe è tutta femminile: alcune giovani parlamentari del Popolo della libertà (sponda Forza Italia) e 25 (venticinque) giovani possibili candidate "non politiche". Queste ultime accomunate da un passato nel mondo della televisione o più in generale dello spettacolo..."
Durata del corso: tre giorni. Caspita! siamo di fronte o a dei mostruosi insegnanti (cone il maestro di sci Franco Frattini) o a delle ragazze non solo bellegnocche, ma dotate di enormi capacità di apprendimento! Perchè vede, signora, in tre giorni non si insegna neanche a potare decentemente le rose. Ma scorriamolo, l'elenco delle "candidabili":
Ci sono Barbara Matera, già "letteronza", Angela Sozio, ex del Grande Fratello e frequentatrice della "collezione di cactus" di villa Certosa; Camilla Ferranti, reduce da Incantesimo, Eleonora Gaggioli, direttamente dai set di Elisa di Rivombrosa. "Volti nuovi e freschi" nelle intenzioni del Cavaliere. Destinati a rappresentare l'Italia in Europa. In quel Parlamento europeo che con le ribalte televisive ha poco da spartire. O almeno dovrebbe. Il giudizio di Farefuturo è duro. Si parla di "una pratica di cooptazione di giovani signore con un background che difficilmente può giustificare la loro presenza in un'assemblea elettiva come la Camera dei deputati o anche in ruoli di maggiore responsabilità".
Ma FareFuturo rigira il coltello nella piaga: "...e che nessuno parli di ricerca di volti nuovi, di nuove pratiche di selezione. Di rottura con le liturgie partitiche. Qui assistiamo ad una dirigenza di partito che fa uso dei bei volti e dei bei corpi di persone che con la politica non hanno molto a che fare, allo scopo di proiettare una (falsa) immagine di freschezza e rinnovamento. Questo uso strumentale del corpo femminile, al quale naturalmente le protagoniste si prestano con estrema disinvoltura, denota uno scarso rispetto da un lato per quanti, uomini e donne, hanno conquistato uno spazio con le proprie capacità e il proprio lavoro, dall'altro per le istituzioni e per la sovranità popolare che le legittima.
Nessuna valorizzazione, insomma, semmai un uso spregiudicato del "corpo delle donne" che ottiene l'effetto opposto. A fronte di numeri che fotografano una presenza femminile in politica ancorata a livelli minimi, infatti, la risposta del Cavaliere è un "velinismo" che "rilancia uno stereotipo femminile mortificante, accuratamente coltivato dalla nostra televisione (che è, a questo proposito, un unicum nel contesto europeo-occidentale) e drammaticamente diseducativo per le nuove generazioni..."
Di fronte a questa nuova, vergognosa esplosione di ridicolo intorno all'ometto, Lei, Signora, scrive all'Ansa. Usando parole molto dure e molto ferme. Parole che lasciano, ancora una volta, immaginare una valigia pronta, e un taxi in attesa sotto casa. L'ometto reagisce trattandola, ci consenta, da cretina. Dicendo che si è lasciata imbrogliare dalle sinistre (FareFuturo, Signora mia... FareFuturo...) e parlando di lei come "La Signora". A questo punto, ci saremmo aspettati che Lei facesse un sollecito a radio-taxi... Niente. Non ci risulta che sia ancora arrivato, quel taxi... Arrivano le capriole "rettificatorie del Suo consorte;
-a) non è vero niente, vedrete, dei nomi fatti non ce n'è uno;
-b) alla Comi non possiamo rinunciare. E' troppo brava. Ha due o tre lauree, parla due o tre lingue...
-c) Io comunque le giovani "addestrande" le porterò con me ai comizi, per far vedere al mondo intero di che stoffa siano fatte queste giovani candidate...
-d) però tre le candido. Inclusa la letteronza Matera.
Resta da capire come risarcirà le altre per le promesse non mantenute. Ma si sa, Signora mia, Silvio è un maghetto... detto-fatto, trasforma il corso (che tutti sapevano essere di "addestramento alla professione di europarlamentare), in corso di formazione per "assistenti parlamentari", meglio noti come "portaborse". Insomma, se questo mestiere lo ha fatto il figliolo di Umberto Bossi, lo può fare chiunque...
Però qualcosa ce la dice. Ci dice che "segue papy-due ovunque, che ha fatto qualche comparsata in TV, e che ora esercita la professione di "gossippina" su "Rete A". Ora però è sicura che finalmente arriverà un ruolo vero, in una TV vera. Come darle torto?
Intanto però Silvio riesce a stupirci ancora: capisce benissimo che "la gente si interroga", e spiega che il papy-uno di Noemi era l'autista di Craxi. E' per questo che "erano amici". Caspita! Bettino si dà alla latitanza nel 1994 (quando Noemi aveva, ad occhio, tre anni); Silvio diventa Presidente del Consiglio. Ciononostante riesce a coltivare l'amicizia per una bambina di tre anni, per il suo papy-uno autista di Bettino, mentre non ha mai trovato un attimo per fare un salto a trovare l'amico Bettino in "esilio" ad Hammamet. Chissà se Silvio, nel '94, era amico solo dell'autista di Bettino, o anche della giovane consorte, la ex bella velina di Canale 21... Se lo è chiesto, Signora? e di questa formidabile, duratura amicizia per un autista di Casoria lei ha mai avuto sentore? e se così non è, non ha nessuna curiosità femminile a scoprire con quindici anni di ritardo di questa amicizia?
Signora, ci scriva. Siamo in grado di darle diversi numeri di efficientissime società di radio-taxi. Non si può sacrificare tutto al potere ed al danaro. Noi abbiamo perso la stima (se mai ne abbiamo avuta) per la First Lady Hillary Clinton, perchè ha "perdonato" ciò che NON POTEVA essere perdonato. La scongiuriamo: faccia in modo che possiamo conservare quel poco di stima che ancora abbiamo per lei. Tafanus
consenta ad un suo (passato) ammiratore di scriverLe, anche a nome di molti amici, per esternarLe un certo senso di disagio che deriva da un'altalena di momenti di approvazione, e da altri momenti che ci inducono a ridurre il tasso di approvazione.
E' una lunga storia, iniziata, per quanto ci riguarda, nel 1994. Al vertice di Capodimonte (ricorda? non può aver dimenticato, perchè dopo di allora, per anni, si è costantemente astenuta dall'accompagnare quest'uomo). In quell'occasione, il suo consorte, in puro stile "Massimo Boldi mobilée dela Briansa", si produsse nelle sue prime, sconcertanti battute di stampo sessista con vari capi di stato quasi ottantenni (Chirac, Kohl, ricorda?). Dopo quella magra, lei intelligentemente si è defilata sempre di più, suscitando la nostra ammirazione; perché dava proprio l'impressione di aver capito di quale statura fosse questo ometto sempre ansioso di piacere, e sempre incapace di contare fino a 10 prima di aprire bocca.
La sua dev'essere stata una vita d'inferno, sempre combattuta fra l'amore (o almeno il non disprezzo) per il danaro e il potere, e la necessità di pagare un prezzo molto elevato in termini di accettazione di continue umiliazioni, subite come donna e come madre. Dal 1994 al 2007 noi siamo stati sottoposti ad una crudele doccia scozzese: ammirazione per il suo quasi costante rifiuto di fare la "first-sciura" accanto a questa specie di M. Poirot (del quale peraltro non possiede l'eleganza, lo humour, l'intelligenza, le buone maniere); difficoltà nel capire perchè continuasse a stare insieme a costui. Non riusciamo a credere che se avesse imboccato la porta d'uscita, sarebbe finita in miseria. Ci risulta che già da anni lei possieda, di suo, una coperta di Linus in grado di proteggerla da qualsiasi inclemenza del clima.
Abbiamo sperato, fortemente sperato, nel 2007, in un suo scatto d'orgoglio, all'epoca delle foto di villa Certosa (le ricorda, vero?) o delle paroline sussurrate all'orecchio di una signorina catapultata ad altezze politiche vertiginose. Ci abbiamo creduto, perché la lettera da lei inviata all'ometto attraverso Repubblica non lasciava adito a molti dubbi. Dopo una lettera simile, ci può essere solo una valigia già pronta, e un taxi già chiamato. Invece, niente. Si è accontentata delle scuse infantili dell'ometto. Della serie "avevo invitato alcune giovani amiche a Villa Certosa per far vedere la collezione di piante grasse". Una volta si usava la collezione di farfalle o di francobolli.
Poi, l'anno scorso, scoppia Vallettopoli. Le telefonate fra il patetico e l'osceno dell'ometto con tale Saccà. Le telefonata durante le quali si descrivevano e si confrontavano le "capacità orali" di questa e di quella. Non avendo lei scritto né a Repubblica, né all'Ansa, le confessiamo di essere rimasti piuttosto delusi, perchè non sappiamo se ci sia stata qualche reazione e, just in case, quale sia stata questa reazione. Affari suoi, naturalmente, ma diritto nostro di pensare e valutare.
Oggi, infine, la storia del gossip sulle candidate-bellegnocche, e sulla "figlioccia" napoletana, quella che lo chiama "papy". Quella, che a sentir Lei, ha avuto l'onore della presenza di "papy-2" al suo compleanno - onore mai concesse ai suoi figli ufficiali.
Ma andiamo con ordine. La temuta candidatura di giovani bellegnocche senz'arte né parte alle Europee non può essere liquidata come "gossip alimentato dalle sinistre brutte, sporche e cattive". Signora, se ne faccia una ragione. Non è stato Franceschini (non ne aveva il potere) a decidere chi doveva partecipare al "Corso di Formazione Politica" del partito di cui l'ometto è azionista di grande maggioranza... La stampa "brutta, sporca e cattiva" che ha fatto l'elenco delle partecipazioni "strane" era di destra, per capirci. Vicina al fedele alleato Gianfranco Fini. O, per essere più precisi, dall'organismo della sua fondazione "FareFuturo". Quindi da "fonte vicina al Premier, e solitamente ben informata", come suol dirsi. E questa fonte elenca, puntigliosamente, l'elenco di "formande - formose bellegnocche "vicine" al premier. Riportano i giornali:
"...un corso di formazione politica in vista delle elezioni europee. "L'aula" è nella sede del Pdl in via dell'Umiltà (conosce via dell'Umiltà, Signora, vero?). Gli insegnanti sono il ministro degli Esteri Franco Frattini e il vice presidente dell'Europarlamento Mario Mauro. Gran cerimoniere il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. La classe è tutta femminile: alcune giovani parlamentari del Popolo della libertà (sponda Forza Italia) e 25 (venticinque) giovani possibili candidate "non politiche". Queste ultime accomunate da un passato nel mondo della televisione o più in generale dello spettacolo..."
Durata del corso: tre giorni. Caspita! siamo di fronte o a dei mostruosi insegnanti (cone il maestro di sci Franco Frattini) o a delle ragazze non solo bellegnocche, ma dotate di enormi capacità di apprendimento! Perchè vede, signora, in tre giorni non si insegna neanche a potare decentemente le rose. Ma scorriamolo, l'elenco delle "candidabili":
Ci sono Barbara Matera, già "letteronza", Angela Sozio, ex del Grande Fratello e frequentatrice della "collezione di cactus" di villa Certosa; Camilla Ferranti, reduce da Incantesimo, Eleonora Gaggioli, direttamente dai set di Elisa di Rivombrosa. "Volti nuovi e freschi" nelle intenzioni del Cavaliere. Destinati a rappresentare l'Italia in Europa. In quel Parlamento europeo che con le ribalte televisive ha poco da spartire. O almeno dovrebbe. Il giudizio di Farefuturo è duro. Si parla di "una pratica di cooptazione di giovani signore con un background che difficilmente può giustificare la loro presenza in un'assemblea elettiva come la Camera dei deputati o anche in ruoli di maggiore responsabilità".
Ma FareFuturo rigira il coltello nella piaga: "...e che nessuno parli di ricerca di volti nuovi, di nuove pratiche di selezione. Di rottura con le liturgie partitiche. Qui assistiamo ad una dirigenza di partito che fa uso dei bei volti e dei bei corpi di persone che con la politica non hanno molto a che fare, allo scopo di proiettare una (falsa) immagine di freschezza e rinnovamento. Questo uso strumentale del corpo femminile, al quale naturalmente le protagoniste si prestano con estrema disinvoltura, denota uno scarso rispetto da un lato per quanti, uomini e donne, hanno conquistato uno spazio con le proprie capacità e il proprio lavoro, dall'altro per le istituzioni e per la sovranità popolare che le legittima.
Nessuna valorizzazione, insomma, semmai un uso spregiudicato del "corpo delle donne" che ottiene l'effetto opposto. A fronte di numeri che fotografano una presenza femminile in politica ancorata a livelli minimi, infatti, la risposta del Cavaliere è un "velinismo" che "rilancia uno stereotipo femminile mortificante, accuratamente coltivato dalla nostra televisione (che è, a questo proposito, un unicum nel contesto europeo-occidentale) e drammaticamente diseducativo per le nuove generazioni..."
Di fronte a questa nuova, vergognosa esplosione di ridicolo intorno all'ometto, Lei, Signora, scrive all'Ansa. Usando parole molto dure e molto ferme. Parole che lasciano, ancora una volta, immaginare una valigia pronta, e un taxi in attesa sotto casa. L'ometto reagisce trattandola, ci consenta, da cretina. Dicendo che si è lasciata imbrogliare dalle sinistre (FareFuturo, Signora mia... FareFuturo...) e parlando di lei come "La Signora". A questo punto, ci saremmo aspettati che Lei facesse un sollecito a radio-taxi... Niente. Non ci risulta che sia ancora arrivato, quel taxi... Arrivano le capriole "rettificatorie del Suo consorte;
-a) non è vero niente, vedrete, dei nomi fatti non ce n'è uno;
-b) alla Comi non possiamo rinunciare. E' troppo brava. Ha due o tre lauree, parla due o tre lingue...
-c) Io comunque le giovani "addestrande" le porterò con me ai comizi, per far vedere al mondo intero di che stoffa siano fatte queste giovani candidate...
-d) però tre le candido. Inclusa la letteronza Matera.
Resta da capire come risarcirà le altre per le promesse non mantenute. Ma si sa, Signora mia, Silvio è un maghetto... detto-fatto, trasforma il corso (che tutti sapevano essere di "addestramento alla professione di europarlamentare), in corso di formazione per "assistenti parlamentari", meglio noti come "portaborse". Insomma, se questo mestiere lo ha fatto il figliolo di Umberto Bossi, lo può fare chiunque...
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E veniamo all'altra storia: si chiama Noemi Letizia, ha appena compiuto
18 anni, e per la sua festa di compleanno riceve, a sorpresa, la visita
sel suo "secondo papy". Arriva dal cielo, armato di sorriso a 64 denti,
e di un "pensierino": un colliér. Signora, non sappiamo del colliér, ma
apprendiamo da Lei (e non abbiamo motivo di dubitare della Sua parola),
che per i 18 anni delle sue figlie l'ometto non ha MAI avuto un
pensiero così delicato, ancorché invitato formalmente. Chi è la Noemi?
una conoscenza di famiglia? la figlia di un imprenditore? No. E' la
figlia di un piccolo impiegato comunale di Casoria, e di una ex velina
di Canale 21. La Noemi, interrogata su come sia nata un'amicizia così
importante, non sa dire. Mai saputo. Mai avuto la curiosità di chiedere
a papy-uno o a mommy quando e come sia nata questa "strana amicizia"
fra l'uomo più potente d'Italia e questi due micro-borghesi di Casoria.
Niente. Noemi non è curiosa. Però qualcosa ce la dice. Ci dice che "segue papy-due ovunque, che ha fatto qualche comparsata in TV, e che ora esercita la professione di "gossippina" su "Rete A". Ora però è sicura che finalmente arriverà un ruolo vero, in una TV vera. Come darle torto?
Intanto però Silvio riesce a stupirci ancora: capisce benissimo che "la gente si interroga", e spiega che il papy-uno di Noemi era l'autista di Craxi. E' per questo che "erano amici". Caspita! Bettino si dà alla latitanza nel 1994 (quando Noemi aveva, ad occhio, tre anni); Silvio diventa Presidente del Consiglio. Ciononostante riesce a coltivare l'amicizia per una bambina di tre anni, per il suo papy-uno autista di Bettino, mentre non ha mai trovato un attimo per fare un salto a trovare l'amico Bettino in "esilio" ad Hammamet. Chissà se Silvio, nel '94, era amico solo dell'autista di Bettino, o anche della giovane consorte, la ex bella velina di Canale 21... Se lo è chiesto, Signora? e di questa formidabile, duratura amicizia per un autista di Casoria lei ha mai avuto sentore? e se così non è, non ha nessuna curiosità femminile a scoprire con quindici anni di ritardo di questa amicizia?
Signora, ci scriva. Siamo in grado di darle diversi numeri di efficientissime società di radio-taxi. Non si può sacrificare tutto al potere ed al danaro. Noi abbiamo perso la stima (se mai ne abbiamo avuta) per la First Lady Hillary Clinton, perchè ha "perdonato" ciò che NON POTEVA essere perdonato. La scongiuriamo: faccia in modo che possiamo conservare quel poco di stima che ancora abbiamo per lei. Tafanus
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Post Scriptum per la Signora Lario e per i lettori del Tafanus: ieri il cav. Banana ha sostenuto di essere "amico di famiglia" dei Letizia poichè il papy-uno di Noemi era l'autista di Bettino. Conta palle, e le racconta anche male. In meno di 24 ore arriva la snentita di Bobo Craxi: quel Letizia? mai conosciuto; mai stato l'autista di Bettino. Bettino aveva un autista veneto. Salta invece fuori che il sig. Letizia ha avuto qualche problemino coi tribunali. Salta anche fuori (...si sa... i giornali non "embedded" hanno la maledetta abitudine di indagare...) che la "signora Latizia" si rifiuta di raccontare come sia nata questa strana "amicizia". Dice ai giornalisti di chiederlo a papi (anche lei lo chiama papi). Dice di avere un sacco di fotografie, ma che non sarà certo lei a tirarle fuori. Ne siamo convinti. NESSUNO le tirerà fuori. Nessuno darà una spiegazione plausibile circa la nascita di questa formidabile amicizia fra un commesso comunale con qualche problemino giudiziario, una velina di Canale 21, ed una "gossippina di ReteA con l'uomo più potente d'Italia. Tafanus
Post Scriptum per la Signora Lario e per i lettori del Tafanus: ieri il cav. Banana ha sostenuto di essere "amico di famiglia" dei Letizia poichè il papy-uno di Noemi era l'autista di Bettino. Conta palle, e le racconta anche male. In meno di 24 ore arriva la snentita di Bobo Craxi: quel Letizia? mai conosciuto; mai stato l'autista di Bettino. Bettino aveva un autista veneto. Salta invece fuori che il sig. Letizia ha avuto qualche problemino coi tribunali. Salta anche fuori (...si sa... i giornali non "embedded" hanno la maledetta abitudine di indagare...) che la "signora Latizia" si rifiuta di raccontare come sia nata questa strana "amicizia". Dice ai giornalisti di chiederlo a papi (anche lei lo chiama papi). Dice di avere un sacco di fotografie, ma che non sarà certo lei a tirarle fuori. Ne siamo convinti. NESSUNO le tirerà fuori. Nessuno darà una spiegazione plausibile circa la nascita di questa formidabile amicizia fra un commesso comunale con qualche problemino giudiziario, una velina di Canale 21, ed una "gossippina di ReteA con l'uomo più potente d'Italia. Tafanus
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