L’unica cosa che mi veniva in mente pensando di scrivere un pezzo sulla Resistenza di questi tempi era questa:
25 APRILE 2009
- chiuso per lutto -
Pietà l’è morta,
e noi stiamo agonizzando…
Poi, ho cambiato idea, per due ragioni. La prima: l’uscita del DVD, parzialmente tratto dal volume “Dante Meaglia” a cura di Laura Doglione, sulla vita di Dante, Partigiano piemontese, padre e nonno di cari amici, uomo straordinario che alla lotta di Liberazione donò non solo impegno e passione, ma anche la sua gioventù, una gamba e quasi la vita.
La seconda: una foto scattata per caso un pomeriggio d’inverno, di fronte ad una bacheca di paese. Storie d’ordinario eroismo, insomma. La prima, quella di una persona che ho conosciuto, se non personalmente, comunque attraverso la sua splendida famiglia, che non solo ne ha mantenuto vivo il ricordo ma, soprattutto, l’esempio. L’altra, invece, solo pensata, intuita, disegnata col pensiero e con il cuore di fronte ad un’umile locandina annunciante la morte di “Elda Perro, ex staffetta Partigiana”.
Storie d’ordinario eroismo, dicevo, come mille altre, in quegli anni tremendi in cui, ad un certo momento della propria vita, per continuare a sentirsi uomini e donne, si doveva diventare “eroi”, e per farlo, “bastava” prendere coscienza dei tempi e seguire l’incoscienza propria della giovane età con coerenza.
Nel film vedremo come il giovane Dante, presa coscienza della realtà – e ce lo racconteranno non solo i suoi amici, ma lui stesso - decide di darsi alla macchia e fare qualcosa per se stesso e per gli altri. Il tutto commentato da foto e video d’epoca di sommo interesse.
Ecco il film, dura un’ora e tre quarti. Guardatelo insieme con altri, soprattutto insieme ai giovani, proprio come ha fatto nonno Dante con le scolaresche di sua figlia Gabriella, che vedano, imparino che cosa è la vera Libertà, quanto è costata, quanto dobbiamo essere grati a chi ha pagato tali alti prezzi per garantircela, soprattutto oggi, in cui una sedicente, falsa “libbbertà” viene svenduta come slogan volgare sbraitato da volgarissimi uomini.
La non perfetta qualità delle immagini è dovuta alla difficoltà di upload: il file è “pesante” e Google-video lo supporta a stento, ma comunque ben visionabile e ben udibile, solo un po’ sgranato.
Buona visione!
Il DVD è stato realizzato da un’idea di Francesco Vacca, figlio di Gabriella Meaglia, la quale ha curato la stesura dei testi aggiuntivi, rispetto il volume di Laura Doglione; Le riprese e l’editing sono dell’altro nipote di Dante, Lorenzo, fratello di Francesco. Le illustrazioni sono state eseguite da Laura Luzi ed Edoardo Gaetano.
Doverosi i ringraziamenti a: Rodolfo Meaglia - Sonia Morganti, compagna di Francesco Vacca - Alfonso Vacca - Emilio Champagne - Riccardo Cerrano - Diego Castagna.
Inoltre, ringraziamo: L’ANPI di Favria, nella persona di Carlo Annovazzi - L’ANPI di Cuorgnè, nella persona di Ezio Novascone - Il sindaco di Rivarolo Canavese, con la collaborazione dell’Assessorato all’Istruzione e Cultura della città di Rivarolo Canavese.
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E’ successo quest’inverno, a Ghigo di Prali, l’ultimo paese a monte della Val Germanasca, parallela alla Val Pelice, nel Pinerolese. Un pomeriggio grigio dopo una nevicata, l’ennesima, esco con la macchina fotografica - che gli spunti sono tanti in un inverno così - e, affissa alla bacheca in piazza, tra offerte d’affitto di alloggi per le vacanze invernali, tutta storta per la gran neve ed umidità, c’era questa locandina:
"Elda Perro" anni 84... e sotto: "ex staffetta partigiana". Non so perché l'ho fotografata, ma mi era piaciuto quell'orgogliosa rivendicazione, "ex staffetta partigiana", ruolo evidentemente così importante, da accompagnare Elda nel suo ultimo viaggio.
Non so chi sia stata, non so chi fosse e sia la sua gente, ma quel viso sereno mi ha “detto” comunque che Elda ha lottato e dato il suo contributo, come Dante, come decine e decine di patrioti ed eroi sconosciuti.
Ha lottato, è vissuta, è diventata sposa, mamma, nonna... ha amato ed è stata amata, forse nella sua mente di ragazza c'era già l’idea di questa famiglia che oggi la piange, c'era il sogno di un mondo diverso per se stessa e quindi per loro... chissà?
Subito ho pensato a [Ondina Peteani], la prima Staffetta Partigiana d’Italia, a mia madre, anche se per ragioni diverse. Chi eri, Elda? Se provo a disegnarti con gli occhi della mente come eri allora, penso ad una ragazza simile a mia madre, più giovane di te di soli tre anni, con la gonna alla caviglia, il giubbetto di feltro ed il fazzoletto avvolto sui capelli raccolti.
Che cosa ti spinse ad unirti, più o meno ventenne, alla lotta di Liberazione? Figlia della Val Pelice, grigia di granito e verde di larici, presidio Valdese, già teatro di lotte religiose, mi pare di vederti: le calze spesse ripiegate sugli scarponi e la gerla sulla spalle percorrevi i sentieri di montagna, quelle montagne così vicine alla Francia, che ti erano note, portando il tuo prezioso aiuto.
Che cosa sognavi, Elda? Come tutte le giovani donne l’amore, forse già quel compagno di vita che ti ha accompagnato nel tuo percorso terreno, il tuo figliolo che oggi ti piange, forse un ballo atteso per un anno intero, di certo la speranza e la voglia di fare qualcosa per un mondo più giusto.
Nonostante il clima politico e sociale attuale, dove si tenta di rivedere e stravolgere la realtà della storia, mettendo sullo stesso piano vittime e carnefici, il tuo esempio, come quello di nonno Dante, del Partigiano Roberto, e degli altri Resistenti, ci sostiene, ci conforta, ci spinge a
RESISTERE, RESISTERE, RESISTERE
sul serio a nostra volta, come avete fatto voi, a RESTARE UNITI come siete stati voi, a non dare destro al nuovo fascismo, letale e volgare come quello antico, quello che voi avete sconfitto. Con tutto il cuore ti dico grazie! Vi diciamo grazie!
W LA RESISTENZA, W I PARTIGIANI DI OGNI COLORE, W L’ITALIA ANTIFASCISTA
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